05 Novembre 2015

Il QE costa più caro alle banche tedesche che a quelle italiane

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Ora che il QE made in BCE ha superato l'anno e già si annuncia la sua versione 2.0, vale la pena interrogarsi su cosa sia accaduto nel frattempo, potendone derivare informazioni utili su ciò che accadrà, atteso che la via europea all'allentamento monetario sembra essere l'unica certezza che ci è data contemplare. L'occasione per pensarci sopra ce la fornisce la Banca centrale europea, che ha pubblicato nel suo ultimo bollettino economico un articolo ("The transmission of the ECB’s recent non-standard monetary policy measures") che è una lettura istruttiva e utile per comprendere non soltanto come funziona, il QE, ma anche gli...

28 Ottobre 2015

Il QE di Draghi vale un punto di Pil per l'Eurozona

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Ormai che l'asset purchase programme (APP) dell'Eurosistema è entrato in pianta stabile nella nostra esistenza, molti si chiedono quanto ci abbia guadagnato l'eurozona e soprattutto quanto ci guadagnerà fino al settembre 2016, quando il QE dovrebbe finire. E mai condizionale fu più d'obbligo. Di sicuro questo filone di ricerca produrrà perle di econometria. Ma intanto la prima che ho trovato è una ricerca della Banca d'Italia, "Domestic and international macroeconomic effects of the Eurosystem expanded asset purchase programme". L'avvertenza è che "il lavoro valuta gli effetti macroeconomici degli acquisti di titoli del settore...

30 Settembre 2015

Le famiglie dei Pigs sono tutte uguali? No. La deflazione e la diversità italiana

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A settembre la BCE ha pubblicato il working paper di Adam e Zhu “Price level changes and the redistribution of nominal wealth across the euro area". In effetti il paper racconta anche qualcosa in più in merito ai rapporti con il resto del mondo, alla disomogeneità interna dell'Europa, ed al peso della “storia inflazionistica” dei Paesi membri. La logica è in sé perfino banale: il creditore si avvantaggia della deflazione e subisce come un danno l'inflazione; viceversa il debitore. Capito chi è cosa, è immediato capire chi e quanto perde/guadagna a seguito di un movimento uniforme di tutti i prezzi. Il paper tralascia i...

22 Settembre 2015

I prezzi del mattone salgono di nuovo in Europa. Segnale positivo o mercato a pezzi?

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Chiunque riponga speranze in una decisa ripresa dell'immobiliare europeo, dovrebbe leggere l'articolo che la Bce ha inserito nel suo ultimo bollettino economico uscito di recente. Scoprirà che "dopo un prolungato periodo di aggiustamento caratterizzato da qualche oscillazione, vi sono ora crescenti segnali che i prezzi delle case sono finalmente tornati a salire". La Bce è convinta che il ciclo abbia raggiunto il suo punto di minimo nel 2013, dopo aver toccato il suo punto di massimo nel 2007. La buona notizia perciò è che i prezzi dovrebbero salire. E mai condizionale fu più d'obbligo. Se rivediamo il grafico post 2013, infatti,...

08 Settembre 2015

Nemmeno la crescita del costo del lavoro frena il surplus tedesco

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Alcuni dati diffusi dall'istituto di statistica tedesco Destatis consentono di scorgere una semplice evidenza: l'incredibile potenza commerciale della Germania, che non scema neanche sotto la pressione di un aumento del costo del lavoro e delle importazioni. I dati relativi al commercio tedesco sono relativi al luglio del 2015 e confrontandoli con quelli di un anno prima scopriamo alcune cose. La prima è che l'aumento dell'import, cresciuto dal valore di 535,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2014 ai 553,4 dello stesso arco di tempo del 2015, è stato più che compensato da quello dell'export, salito da 657,4 miliardi a 702,2....

27 Luglio 2015

Il costo delle crisi per la Germania

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La Commissione europea stima che questo anno il surplus di partite correnti della Germania, la differenza tra entrate e uscite negli scambi di beni, servizi e redditi con il resto del mondo, arrivi intorno all’8% del Pil. Si tratta del valore in assoluto più alto dal dopoguerra, più alto anche dei livelli raggiunti nel periodo precedente l’unificazione, ma che non rappresenta un elemento di sorpresa, nell’analisi delle squilibri interni all’Europa. Negli anni che vanno dal 1950 al 2015 la Germania ha sempre registrato un saldo commerciale positivo e il deficit di partite correnti che si è avuto dalla caduta del Muro al 2001 era...

17 Luglio 2015

Fughe di capitali e racconti morali

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Economics is not a morality play. Questa frase, spesso citata ma altrettanto e forse di più dimenticata, è alla base di un eccellente articolo di Joseph P. Joyce, professore di economia al Wellesley College e membro del Madeleine Korbel Albright Institute for Global Affairs, pubblicato nei giorni scorsi sul blog collettivo EconoMonitor riguardo alle fughe di capitali nei mercati emergenti. Le fughe di capitali, chiamate “sudden stop” nei casi più gravi, accadono quando per vari motivi gli investitori stranieri decidono di rientrare dei soldi e degli investimenti fatti in un paese in modo massiccio e precipitoso. La colpa viene...

05 Luglio 2015

Grexit, chi ci guadagna?

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Si può discutere se la Grexit, l'uscita della Grecia dall'Eurozona, possa essere più o meno probabile dopo un SI o NO al referendum. C'è chi sostiene che il NO può rafforzare la posizione di Tsipras nel negoziato e spingere, quindi, i creditori a un atteggiamento più conciliante sulla cancellazione del debito. La mia impressione, invece, è che il "Greek Team" abbia irritato a tal punto gli europartner che con una vittoria del NO le probabilità di Grexit aumentino notevolmente. Questo può avvenire in due modi: la BCE cessa di fornire liquidità attraverso l'ELA (Emergency liquidity assistance), sostenendo (ragionevolmente) che le...

30 Giugno 2015

Grazie di cuore, Frau Merkel

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Col precipitare della crisi greca, si moltiplicano sui media i tentativi, più o meno assennati, di individuare i colpevoli. Tra i più gettonati v’è sicuramente la cancelliera Merkel, a cui, sul Financial Times, il presidente del think-tank tedesco Diw Berlin, Marcel Fratzscher, ha indirizzato una preciso avvertimento: "A failed euro would define Angela Merkel’s legacy". Indipendentemente da come si concluderà la saga greca, alla signora Merkel i cittadini europei non devono altro che un sentito ringraziamento. E ciò vale in particolar modo per gli italiani. Il vizio originale dell’Eurozona è ormai chiaro a tutti, anche se...

30 Giugno 2015

Europa, missione mai compiuta. L'OMT che ha fatto flop non è quello di Draghi

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Sfogliavo l'ultimo bollettino della Bce e ad un certo punto mi è caduto l'occhio sulla sigla OMT. Ho subito pensato che si riferisse al celeberrimo (per modo di dire) Outright Monetary Transactions di cui Francoforte si è fatta promotrice nel lontano 2012 per raddrizzare le sorti della moneta unica. Mi sbagliavo. L'OMT di cui parlava la Bce era l'acronimo italiano di obiettivo di medio termine, ossia, per stesso riconoscimento della Bce, "il pilastro del meccanismo preventivo del PSC". Il PSC, vi ricordo, è il Patto di stabilità e di crescita, introdotto e poi riformato nel 2005, quando si introdusse proprio l'OMT per renderlo ancor...