29 Settembre 2015

Aspettando Godot Yellen le divergenze monetarie scatenano il carry trade globale

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Aspettando la Fed, il nostro Godot contemporaneo, conviene osservare che i mercati, che si nutrono di aspettative assai più che di informazioni, già da un pezzo stanno prezzando la divergenza fra le politiche monetarie delle banche centrali angloamericane e quelle di Europa e Giappone. Tale circostanza emerge con chiarezza nell’ultima Quarterly review della Bis che analizza le conseguenze visibili di tale fenomeno relativamente agli aspetti monetari e finanziari. I grafici prodotti dalla Bis fotografano con chiarezza come si stiano comportando gli operatori, a cominciare da coloro che di tali divergenze sono i responsabili, ossia le...

22 Settembre 2015

I prezzi del mattone salgono di nuovo in Europa. Segnale positivo o mercato a pezzi?

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Chiunque riponga speranze in una decisa ripresa dell'immobiliare europeo, dovrebbe leggere l'articolo che la Bce ha inserito nel suo ultimo bollettino economico uscito di recente. Scoprirà che "dopo un prolungato periodo di aggiustamento caratterizzato da qualche oscillazione, vi sono ora crescenti segnali che i prezzi delle case sono finalmente tornati a salire". La Bce è convinta che il ciclo abbia raggiunto il suo punto di minimo nel 2013, dopo aver toccato il suo punto di massimo nel 2007. La buona notizia perciò è che i prezzi dovrebbero salire. E mai condizionale fu più d'obbligo. Se rivediamo il grafico post 2013, infatti,...

16 Settembre 2015

La UE può diventare la propria nemesi. In una "catena di affetti che non possiamo spezzare"

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Una delle prime cose che si imparano nei corsi di politica economica è che davanti a n obiettivi si deve disporre di almeno n strumenti. L'esempio classico è dato dagli obiettivi di crescita economica e stabilità dei prezzi, da perseguire separatamente attraverso le politiche fiscale e monetaria: la sola politica monetaria dovrebbe “allentarsi” per stimolare l'economia, creando però tensioni sui prezzi, ed allo stesso tempo “restringersi” a fini di stabilità monetaria, frenando però l'economia. Da qui segue un'ampia letteratura sul coordinamento di politiche monetarie e fiscali. Per molti versi anche l'Unione Europea può...

07 Settembre 2015

Che direbbe Gordon Gekko della bolla cinese?

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Pensando al “Black Monday” dei mercati asiatici (24 agosto scorso) e il successivo andamento, ci viene da chiedere, che ne direbbe il Gordon Gekko protagonista del film “Wall Street: il denaro non dorme mai”? Forse la citazione più celebre riguarda la spiegazione del perché i gestori non battono mai la performance dell'indice S&P500, “perché sono delle pecore e si sa, il loro destino è finire al macello”. In effetti un gestore di fondi è davvero bravo se riesce ad anticipare il mercato e guadagnare sul giusto (o fortunato) timing degli investimenti. Gordon ci dice che infatti le bolle prima o poi scoppiano. Questo è...

04 Settembre 2015

Quando la Grecia doveva uscire dall'euro e intanto entrava nell'euro 3.0

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Il 22 giugno, mentre Tsipras gigioneggiava a Bruxelles e il mondo si interrogava seriamente se Atene sarebbe rimasta nell'euro, la Central securities depositories della Banca di Grecia partecipava insieme a poche altre alla prima ondata di adesioni al sistema target S, ossia l'ulteriore evoluzione dell'integrazione finanziaria dell'Europa. Ciò a dimostrazione dello spread, questo sì notevole, fra la superficie burrascosa e fatua del dibattere pubblico, e la calma fattiva degli abissi burocratici, dove ormai procede silente l'unificazione europea. Ricordo ai non appassionati che la S che campeggia vicino a Target 2 sta per settlement,...

10 Agosto 2015

L’Europa e la moneta? Parlatene con Keynes e lasciate perdere Hayek

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L'Unione Europea e la sua moneta sono prodotto del pensiero di Hayek? Per qualcuno sì. D'altra parte c'è chi si lamenta di vivere in un mondo ed ancor di più in una Italia prede del liberismo (o neoliberismo, perché allungare le parole ne incrementa la solennità), si può veramente dire di tutto. Né Hayek né la sua nemesi Keynes hanno potuto esprimersi sull'argomento, quindi chiunque può lanciarsi in esegesi ed estrapolazioni per tirare il pensiero di questo o quello dalla parte che più gli conviene. Detto questo, resta comunque molto difficile imputare ad Hayek la paternità di questo mostro burocratico votato all'accentramento...

31 Luglio 2015

La profonda povertà del Portogallo, così fuori moda

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Che fine ha fatto il Portogallo mi chiedo, mentre leggo la struggenti cronache sulla sofferenza greca, sulla quale nulla ci è stato risparmiato. E mi rispondo che non lo so, spiegando la mia ignoranza con la circostanza che il Portogallo, a differenza degli altri paesi in crisi, non è riuscito a ispirare alcuna narrazione capace di traslarlo dal non luogo disabitato della contabilità a quello assai concreto e frequentato delle chiacchiere da bar. Già: l’Irlanda è la tigre che torna a ruggire dopo la crisi, la Spagna il gigante malato, ma disciplinato e faticosamente sulla via della guarigione, con quelli di Podemos a far le...

27 Luglio 2015

A Cipro le riforme non bastano mai

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La piccola Cipro che fece tremare il mondo non più tardi di un paio di anni fa, la ritrovo dove l’avevamo lasciata, alle prese con una correzione profonda e ancora largamente incompleta che i dati macroecocomici raccolti dalla Commissione Ue nei suoi documenti più recenti certificano in tutta la loro desolante chiarezza. La buona notizia è che l’economia ha smesso di contrarsi, dopo aver archiviato il 2014 con un calo del Pil del 2,8%, dopo il -5,4 del 2013, e si prevede in ripresa per lo 0,4% quest’anno e dell’1,6% l’anno prossimo. Il deficit fiscale ha seguito questo trend di miglioramento, dovendo però fare i conti con...

15 Luglio 2015

Sul fondo greco per le privatizzazioni da 50 miliardi

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Sembra che, a proposito della privatizzazioni in Grecia (si può leggere qui la dichiarazione del Vertice euro del 12 luglio, ndr), siamo tornati alle stime inverosimili del 2011, quando governava Papandreou. Ecco un mio post di gennaio 2014, che ritengo valido ancora oggi - PRIVATIZZAZIONI E DEBITO NELL'EUROZONA, LEZIONI DAL FIASCO GRECO Nel bel mezzo della crisi europea si è tentati di pensare che i Paesi ad alto debito potrebbero attenuare l'impatto recessivo del processo di consolidamento di bilancio vendendo asset pubblici e partecipazioni nelle imprese statali (state-owned enterprises, SOE) e utilizzare il ricavato per...

14 Luglio 2015

Modelli interni e giustizia lenta pesano sui conti delle banche italiane

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Qualche tempo fa, a margine delle Considerazioni finali del governatore Ignazio Visco, l’economista Marina Brogi evidenziò sul Sole 24Ore alcuni aspetti dell’Unione Bancaria. In particolare la professoressa Brogi analizzò un aspetto interessante, i modelli interni di valutazione del rischio: “Con il programma di supervisione 2015, concordato per la prima volta a livello comune, è stata avviata l'analisi dei modelli interni applicati dalle banche e validati in passato dalle autorità di vigilanza nazionali". "Le banche degli altri Paesi dell'Eurozona presentano rapporti tra gli attivi ponderati per il rischio (calcolati appunto...