06 Maggio 2016

La mutazione dei portafogli delle famiglie italiane dopo la crisi

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La crisi ha mutato radicalmente le consuetudini di investimento delle famiglie italiane. Ne possiamo avere contezza sfogliando l’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia, nella sezione dove si osserva l’andamento delle condizioni delle famiglie. Qualcuno si stupirà, ma l’esordio è positivo. I dati, aggiornati al terzo trimestre 2015, dicono che “le condizioni finanziarie delle famiglie si rafforzano con la crescita del reddito disponibile (0,8 per cento in termini reali nel 2015). Gli indicatori sul clima di fiducia, pur risentendo della recente volatilità dei mercati finanziari, si attestano su livelli...

27 Aprile 2016

La marea fintech e la trasformazione (faticosa) delle banche

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Il settore bancario, così come lo conosciamo, è nel pieno di un percorso di ricostruzione. In particolare, propulsori di questa trasformazione sono stati due importanti cambiamenti: la nostra progressiva disposizione ad interagire con il denaro digitale e un'ondata tecnologica che ha cambiato i concetti di facilità e convenienza, visti dall’ottica del consumatore. E nei prossimi 10 anni possiamo aspettarci di vedere le banche (e gli altri istituti finanziari) operare in maniera sempre più simile a grandi startup. Grazie ai numerosi vincoli normativi e alla necessità di infrastrutture fisiche come sportelli automatici e filiali,...

23 Aprile 2016

Fondo Atlante: ruolo e rischi di un azionista di ultima istanza

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Pubblichiamo un post di Silvia Merler, dal 2013 affiliate fellow del think tank Bruegel, specializzato in politica economica Europea – Il fondo Atlante, annunciato in vista delle operazioni di aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, dovrebbe avere una dotazione tra i 4 e i 6 miliardi di euro e agire da back-stop per ravvivare la fiducia nel settore bancario Italiano. In pratica, la sua missione sarà quella di assicurare il successo degli aumenti di capitale agendo come un sottoscrittore di ultima istanza, e di comprare tranche junior delle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza. Restano tuttavia diversi...

20 Aprile 2016

Il costo salato del "divorzio" fra banche italiane e titoli di Stato

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“Cosa sarebbe successo se le banche e le assicurazioni italiane non avessero assorbito l’eccesso di offerta di bond pubblici generate dal mercato al picco della crisi?”. Questa domanda, destinata a non avere risposta (e per fortuna) motiva il senso di un paper della Banca d’Italia (“Reforming the prudential treatment of bank’s sovereign exposure”) che ha il duplice pregio di riassumere lo stato dell’arte su un dibattito tanto astruso quanto sistemico, per la sorti della nostra finanza, pubblica e privata, e insieme tentare di capire cosa succederebbe ai bilancio delle banche, e soprattutto degli stati, se davvero si...

18 Aprile 2016

Poco credito dalle banche (non solo italiane) ma tanti dividendi

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Il credito all’economia dalle banche europee è arrivato col contagocce, ma in compenso non sono mancati i dividendi per gli azionisti. Questa evidenza si può osservare leggendo uno speech di Hyun Song Shin, capo della ricerca della Banca dei regolamenti internazionali, che ha parlato alcuni giorni fa a Francoforte discorrendo del ruolo del settore bancario nella trasmissione della politica monetaria della banca centrale. La questione dei dividendi è correlata all'aumento dei fondi propri, che a loro volta hanno a che vedere con il capitale delle banche. Le banche centrali guardano al capitale bancario come a uno degli elementi...

15 Aprile 2016

I Cda delle banche sono cambiati: più qualità e più donne. Ecco cosa resta da fare

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Pubblichiamo un post di Cristiana Schena, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, Università degli Studi dell'Insubria, e Laura Nieri, associato di economia degli Intermediari Finanziari, Università degli Studi di Genova - LA GOVERNANCE DELLE BANCHE ITALIANE: SI DEVE FARE DI PIÙ di Cristiana Schena e Laura Nieri Il tema della governance delle banche è attualmente oggetto di un intenso dibattito ed è all’attenzione delle autorità di vigilanza, degli organismi internazionali e degli stessi organi di vertice delle banche. Obiettivo condiviso è quello di migliorare la composizione, la qualità e il...

12 Aprile 2016

L'euro low cost fa volare il credito. In Svezia

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La politica monetaria della Bce fa bene al credito. Ma, a quanto pare, assai più in Svezia che nell'eurozona. Nell'area della moneta unica, infatti, la crescita del credito negli ultimi trimestri del 2015 rimane debole, oscillando poco sopra lo zero per cento, pur avendo recuperato la crescita negativa del 2014. Al contrario in Svezia gli ultimi trimestri del 2015 hanno visto una crescita del credito fino all'8% e secondo alcuni osservatori una buona parte di questo sviluppo si spiega proprio come conseguenza delle politiche di Francoforte. L'analisi è contenuta in uno speech (dal titolo "Bank capital and monetary policy...

08 Marzo 2016

La disunione fiscale e le altre sofferenze delle banche italiane

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Forse sarà una sorpresa per molti scoprire che le banche italiane sono praticamente le più tassate dell'Europa che conta. Nel 2014, infatti, seguendo una tendenza che data almeno dal 2006, il tax rate teorico ed effettivo sui nostri intermediari è stato il più alto fra i grandi paesi europei: 37,4% il tax rate effettivo a fronte di una percentuale di prelievo dichiarata del 32,9. La Francia, per dire, ha un tasso dichiarato più alto del nostro effettivo ma poi, per il complicato gioco del sistema tributario, finisce con un tasso effettivo del 35%, mentre la Germania somiglia più al nostro paese, ma il tasso effettivo è comunque...

04 Marzo 2016

Le sofferenze bancarie raccontano quelle delle imprese italiane

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Il dibattito sulle sofferenze bancarie trascura sempre di sottolineare che a fronte di crediti incagliati ci sono debiti non pagati, e quindi tende a sorvolare su chi siano i detentori di queste obbligazioni. Sicché vale la pena di leggere un paper diffuso di recente da Bankitalia (“The debt of italian non financial firms“) che racconta in modo spassionato e preciso la parabola del debito delle imprese italiane, assai somigliante a quello delle cugine dell’Eurozona, ma dall’esito molto differente. Per ragioni microeconomiche più che macroeconomiche, oggi le imprese italiane appaiono con un indice di leverage, ossia il rapporto...

29 Febbraio 2016

Banche in balia delle onde del listino, ma il bail-in è qui per rimanere

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È meglio dirlo subito per fugare le illusioni di qualcuno: il tanto contestato bail-in è qui per rimanere. Le norme che prevedono che azionisti e alcuni obbligazionisti siano i primi a pagare lo scotto di un fallimento bancario magari non sono scritte sulla pietra, quindi potranno pure essere emendate, ma non è in discussione il principio che le ha animate, ossia che lo Stato non debba più farsi carico dei bail-out, quindi di salvataggi con denaro pubblico a spese dei contribuenti. Il costo dei fallimenti bancari lo pagheranno per primi investitori e alcuni creditori delle banche. Chi dovesse dubitarne farebbe bene a leggersi...