La spending review funzionerà quando sarà guidata dal presidente del Consiglio


A sorpresa ieri sera durante la trasmissione “L’erba dei vicini”, il professore della Bocconi Roberto Perotti ha, in modo disincantato, risposto a Beppe Severgnini dicendo di aver dato sabato scorso le dimissioni da commissario alla spending review (dove operava in coabitazione con Yoram Gutgeld) perché “non mi sentivo molto utile”. Le dimissioni di Perotti sono una pessima notizia poiché dimostrano che neanche persone illuminate e capaci (rileggetevi, vi prego le analisi di Perotti sui privilegi degli ambasciatori italiani che guadagnano due volte e mezzo quelli tedeschi: a Tokyo l'ambasciatore italiano prende 27.028 euro al...