Paolo Manasse

Professore di macroeconomia e di politica economica all’università di Bologna. Ph.D alla London School of Economics, è stato consulente dell’Ocse, della Banca Mondiale, dell’Inter-American Development Bank e del Fondo monetario internazionale. Ha pubblicato su numerose riviste scientifiche fra cui l’American Economic Review, la European Economic Review, e il Journal of International Economics.Principali interessi di ricerca: macroeconomia internazionale, politica monetaria e fiscale in unioni monetarie, federalismo fiscale, crisi bancarie e di debito.
19 Giugno 2016

Le ragioni economiche di chi tifa Brexit

Come ho scritto in un post sul mio blog, Back of the Envelope, i britannici favorevoli all'uscita dalla UE sono più numerosi tra coloro che appartengono alla working class, hanno istruzione medio bassa, età superiore ai 50 anni, sono uomini, votano UKIP e abitano in East e West Anglia. È possibile darne una spiegazione "economica"? Quasi tutti gli studi disponibili (HM Treasury, 2016; IFS, 2016; OECD, 2016; NIESR, 2016, The Guardian 28 May 2016) mostrano che l'uscita del Regno Unito provocherà danni sostanziali all'economia britannica nel suo insieme (in termini di salari reali, occupazione, crescita, prezzi delle case, borse, bilancio dello...

01 Maggio 2016

Sui rimborsi agli obbligazionisti "subordinati". Ecco come è andata a finire

Alla fine il governo ha deciso i criteri per il rimborso dei sottoscrittori delle obbligazioni subordinate. Si è giustamente abbandonata l’ipotesi di affidare la totalità dei ricorsi ad una valutazione “caso per caso” in procedura di arbitrato sotto l’autorità anti-corruzione dell’onnipresente Cantone. Vengono invece stabilite regole automatiche, uguali per tutti, che stabiliscono che: a) possono accedere ad un rimborso automatico le persone con un reddito lordo inferiore a 35mila euro e/o con patrimonio mobiliare di 100mila euro; b) che hanno sottoscritto le obbligazioni prima del 12 giugno 2014 12 giugno 2014, data di...

26 Dicembre 2015

Condono, ristrutturazione o rifinanziamento? Il peccato originale nella crisi greca del debito

Spesso gli economisti, per risolvere analiticamente i loro modelli, partono dall’idea che si debba cominciare dal futuro per poi procedere a ritroso alla soluzione per il presente, ipotizzando che gli agenti economici siano in grado di anticipare correttamente le conseguenze di ciò che fanno oggi. Al contrario, i responsabili della politica economica, e purtroppo non solo loro, si trovano tipicamente a dover fare esattamente l’opposto: cercare di risolvere un problema presente che è frutto degli errori commessi in passato, errori le cui conseguenze erano state ignorate, spesso volutamente, quando le scelte erano state compiute. Il...

17 Dicembre 2015

Come rimborsare gli obbligazionisti delle banche salvate. E come non farlo

Il governo a seguito del varo del Decreto "Salva-banche " ha inserito un emendamento alla legge di stabilità con il quale ha istituito un Fondo di solidarietà (alimentato dal cosiddetto  FITD - Fondo interbancario di tutela dei depositi) per rimborsare i risparmiatori che hanno sottoscritto le obbligazioni subordinate delle banche salvate (o fallite...). E' vero che in questo modo non si fa pagare il conto ai contribuenti, ma è bene ricordare che i contributi volontari "delle altre banche", provengono comunque dalle tasche dei depositanti delle "altre banche", ed essendo deducibili da IRES e IRAP, comportano comunque un costo per...

15 Luglio 2015

Sul fondo greco per le privatizzazioni da 50 miliardi

Sembra che, a proposito della privatizzazioni in Grecia (si può leggere qui la dichiarazione del Vertice euro del 12 luglio, ndr), siamo tornati alle stime inverosimili del 2011, quando governava Papandreou. Ecco un mio post di gennaio 2014, che ritengo valido ancora oggi - PRIVATIZZAZIONI E DEBITO NELL'EUROZONA, LEZIONI DAL FIASCO GRECO Nel bel mezzo della crisi europea si è tentati di pensare che i Paesi ad alto debito potrebbero attenuare l'impatto recessivo del processo di consolidamento di bilancio vendendo asset pubblici e partecipazioni nelle imprese statali (state-owned enterprises, SOE) e utilizzare il ricavato per...

08 Luglio 2015

Tsipras e la proprietà transitiva

Durante il suo discorso al Parlamento europeo, oggi 8 luglio, il primo ministro greco Alexis Tsipras, riprendendo un argomento citato spessissimo dai suoi sostenitori, in patria e all’estero, ha accusato i creditori internazionali dicendo che i loro prestiti sono serviti solo a rifondere le banche (tedesche e francesi), invece che ad aiutare il popolo greco. («I soldi che sono stati dati alla Grecia non sono mai andati al popolo […] i soldi sono stati dati per salvare le banche greche ed europee»). Ora, per amor di logica, diamo un’occhiata allo schema qui sotto. Sulla sinistra, la Grecia prende soldi in prestito...

05 Luglio 2015

Grexit, chi ci guadagna?

Si può discutere se la Grexit, l'uscita della Grecia dall'Eurozona, possa essere più o meno probabile dopo un SI o NO al referendum. C'è chi sostiene che il NO può rafforzare la posizione di Tsipras nel negoziato e spingere, quindi, i creditori a un atteggiamento più conciliante sulla cancellazione del debito. La mia impressione, invece, è che il "Greek Team" abbia irritato a tal punto gli europartner che con una vittoria del NO le probabilità di Grexit aumentino notevolmente. Questo può avvenire in due modi: la BCE cessa di fornire liquidità attraverso l'ELA (Emergency liquidity assistance), sostenendo (ragionevolmente) che le...

29 Giugno 2015

Il piede in due staffe di Tsipras

A uno sguardo superficiale, la decisione di Tsipras di convocare un referendum sulla proposta di accordo dell’Ue sembra irreprensibile. Si tratta di una decisione cruciale per la Grecia, che avrebbe implicazioni economiche e politiche di vasta portata per gli anni a venire (dracma o euro, influenza della Russia o influenza dell’Unione Europea). La democrazia impone che sia il popolo a decidere. È una visione assurda. Tsipras è stato catapultato al potere con una promessa: niente più austerità e moratoria sul debito. Una promessa impossibile da mantenere. Ora Tsipras convoca un referendum e dichiara che farà campagna per un...