Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Tre anni fa ha fondato il blog TheWalkingDebt.org, diventato rapidamente un punto di riferimento per appassionati di storie economiche, segnalandosi per uno stile che predilige la narrazione, la divulgazione e il rigore informativo. Fra le altre cose coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.
28 Marzo 2019

Il debito pubblico non è un problema, ma solo per chi se lo può permettere

L'ultimo Bollettino economico della Bce pubblica un approfondimento dedicato al paper di cui avevamo discusso nei giorni passati, nel quale l'autore, Oliver Blanchard, arguiva che il debito pubblico non è fonte di problemi per un'economia a patto di avere un tasso di crescita sempre maggiore rispetto al costo complessivo del debito. L'articolo della Bce è un'ottima occasione per fare un passo in avanti e guardare anche altri aspetti del problema, con particolare riferimento al caso europeo, visto che lo studio era riferito agli Stati Uniti. La premessa è che le analisi di sostenibilità del debito pubblico guardano al differenziale...

19 Marzo 2019

Ultime notizie dall'accademia: il debito pubblico non è più un problema

Un bel paper pubblicato dal NBER ("Public debt and low interest rates") e firmato dall'ex capo economista del Fondo monetario internazionale, Olivier J. Blanchard, prova a rispondere a una domanda che ha molto senso porsi nel momento in cui il debito globale tocca nuovi record: ma siamo proprio sicuri che il debito pubblico sia un problema? La risposta, al netto delle prudenze dell'autore, dissimulate dai presupposti teorici, è sostanzialmente più negativa che positiva. Il debito del governo non è un problema. Addirittura in certe condizioni è persino auspicabile. Ovviamente questa è una semplificazione, ma non si va molto lontano...

05 Marzo 2019

Redditi più bassi che nel 2000 e gli italiani emigrano come negli anni '70

Dovremmo rifuggire la nostalgia dei bei tempi andati, specie quando non li abbiamo vissuti. Perché certe memorie, che talvolta riecheggiano nel nostro dibattito pubblico, ricordano circostanze amarissime del presente. Chi evoca le meraviglie del passato – suonerà strano ma succede – dovrebbe ricordare che gli italiani scappavano dall’Italia, non più tardi di mezzo secolo fa. Il promemoria arriva dal Fondo monetario internazionale (Fmi), nell’ultimo staff report dedicato all’Italia. Il report ospita alcuni grafici che dovremmo tenere a mente quando discorriamo del presente, proprio perché riguardano un passato che sembrava...

26 Febbraio 2019

Il mattone italiano lascia, quello tedesco raddoppia

Non è certo un caso che il boom del mattone tedesco, cresciuto notevolmente anche nel 2018, sia ormai ospite fisso nelle ricognizioni della Bundesbank. Se ne era già occupato il rapporto sulla stabilità finanziaria, nel novembre scorso, dove si osservava il cumularsi di rischi negli istituti bancari provocato dal notevole aumento dei mutui per abitazione a fronte di un potenziale aumento dei tassi di interesse. E adesso tocca al bollettino mensile di febbraio, che al tema ha dedicato un titolo che dice tutto quello che c’è da sapere: “Forte aumento dei prezzi delle abitazioni nel 2018”. In particolare, l’anno scorso,...

19 Febbraio 2019

I vecchi padroni del petrolio ormai giocano in difesa

Non è stato mai facile analizzare gli andamenti, piuttosto erratici, del mercato del petrolio, esposto com’è ai capricci della politica e alla complessità intrinseca di un settore ad alta intensità di capitale. Ma di recente a tali difficoltà se ne sono aggiunte di nuove. L’innovazione tecnologica, legata sostanzialmente alle produzioni shale Usa ha di fatto cambiato notevolmente la geografia dei produttori internazionali. Si apprezza meglio il significato di questo grafico se si allunga lo sguardo. Nel 2009, anno cui il grafico sopra estratto dal Bollettino Opec di quell’anno fa riferimento, gli Usa producevano circa 5...

08 Febbraio 2019

Il prossimo passo anti-crisi? L'eliminazione del contante

La crisi prima o poi arriverà, nota il Fmi in un interessante approfondimento dedicato a uno studio dal sapore vagamente eretico. Come altro definire l’idea di “separare” in due la moneta di un paese, distinguendo il contante dalla moneta elettronica? Agli amanti della storia del pensiero economico torneranno in mente le trovate di Silvius Gesell ricordato anche da Keynes, nel cui pensiero economico trovano un posto speciale il tasso di interesse e la propensione alla liquidità, giudicati entrambi – se elevati – come fattori di disturbo per lo sviluppo della domanda aggregata e quindi dell’occupazione. Dovremmo...

25 Gennaio 2019

Perché il deficit Usa non diminuisce malgrado la guerra commerciale

La Cina di recente ha postato l’ennesimo record di attivi commerciali negli confronti degli Stati Uniti, superando i 323 miliardi. Questi attivi si sono cumulati nel corso di un anno sottotono per il surplus cinese, arrivato a 351 miliardi, il livello più basso da anni. In piena controtendenza, gli attivi verso gli Usa sono cresciuti rispetto al 2017 del 17,2%. E questo è accaduto mentre infuriava la guerra dei dazi, che pure se ancora ha un peso specifico relativamente basso sul totale del commercio sino-americano, è di sicuro un elemento perturbatore. Tale politica tuttavia sembra finora sia servita a poco. E questo probabilmente...

15 Gennaio 2019

Mercato del lavoro, come è cambiato e chi può trovare un buon posto

C’è un prima e c’è un dopo, nel mercato del lavoro dell’eurozona, con il 2008 a far da spartiacque per la semplice ragione che in quel momento si è verificata una crisi internazionale. Un utile pretesto, a ben vedere. Il prima e dopo, nella nostra storia, dipende infatti, almeno altrettanto, dal tempo che è trascorso fra il 1999 e il 2008, ossia il prima, e il 2013 e il 2018, che rappresenta il dopo. Un arco di vent’anni nei quali si è verificato un sostanziale invecchiamento della popolazione, ossia della forza lavoro. Questo prima e dopo non riguarda ovviamente solo la componente demografica, ma anche quella settoriale e,...

10 Gennaio 2019

Può bastare un Robin Hood a fare partire l'ascensore sociale in Italia?

In un contesto economico che assegna alle eredità un ruolo crescente nella formazione della ricchezza, diventa sempre più importante sapere se e come funziona l’ascensore sociale all’interno di un paese. Ossia di quei meccanismi che, per chi ereditiere non è, rappresentano l’unico modo per migliorare la propria situazione. In sostanza si tratta di capire se le opportunità che si offrono riescono a bilanciare una condizione di partenza svantaggiata, visto che è difficile ci possa essere una reale eguaglianza delle opportunità. Nella migliore delle ipotesi possiamo ambire a costruire una società che premi, offrendo le giuste...

26 Dicembre 2018

Lavoro, uno non vale uno: la crescita zero delle retribuzioni nei servizi

C’è molto da imparare leggendo l’ultimo rapporto sul mercato del lavoro pubblicato da Istat. In particolare osservando un breve approfondimento che propone una visione decennale di alcuni indicatori macro. Qualche premessa di metodo aiuta a leggere il grafico. La variabile oggetto di analisi è quella delle retribuzioni di fatto reali, ossia deflazionate con l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, uno dei tanti indicatori che misurano l’inflazione. Tecnicamente le retribuzioni di fatto corrispondono alle retribuzioni medie erogate dalle imprese ai lavoratori seguendo il criterio di cassa e al lordo delle trattenute...