Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Tre anni fa ha fondato il blog TheWalkingDebt.org, diventato rapidamente un punto di riferimento per appassionati di storie economiche, segnalandosi per uno stile che predilige la narrazione, la divulgazione e il rigore informativo. Fra le altre cose coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.
25 Novembre 2015

Serve essere economisti per capire chi è nato prima tra QE e deflazione salariale?

Sarà pure un caso ma il Fmi ha rilasciato uno studio molto interessante ("Wage Moderation in Crises") per testare la sensatezza dell’ipotesi che individua nella svalutazione salariale la panacea della crisi. La conclusione è che tale ipotesi può essere fondata, ma solo se nel frattempo interviene una qualche forma di allentamento monetario. Perché in caso contrario, e prospettando che i Paesi interessati appartengano a un’unione monetaria (ogni riferimento a fatti e valute uniche è puramente casuale? No), il rimedio sembra funzionare poco e male: di fatto conduce a una diminuzione della creazione di ricchezza. L’ipotesi alla...

17 Novembre 2015

La transumanza della ricchezza nello shadow banking. E la verde Irlanda

E' in atto, ormai da anni e soprattutto dall'indomani della crisi, una poderosa transumanza di ricchezza, che dagli intermediari tradizionali si sta spostando verso quelli non bancari e segnatamente verso lo shadow banking. Ormai gli asset totali in mano alle entità non bancarie hanno addirittura superato quelli detenuti dalle banche e ciò pone interrogativi circa la capacità del sistema di rimanere stabile a fronte di intermediari sempre più potenti e che sfuggono alla regolamentazione imposta alle banche. L'ultimo "Global shadow banking Report" che il FSB, Financial stability board, ha rilasciato di recente fotografa e analizza...

11 Novembre 2015

The day after il QE: la magica trasformazione del debito in moneta

Poiché l'inimmaginabile è già accaduto - i vari QE e i tassi negativi - nessuno dovrebbe stupirsi che finisca con l'accadere ciò che molti hanno già immaginato. Ossia che per liquidare la montagna di debiti cumulata dal 2008 a oggi, ormai verso il 270% del Pil mondiale, si decida di trasformarla in moneta, quest'ultima essendo il debito "perfetto", che non genera interessi e non è redimibile. Tale ipotesi viene contemplata in un paper di Adair Turner, dell'Institute for New Economic Thinking ("The Case for Monetary Finance – An Essentially Political Issue") presentato nel corso della sedicesima Jacques Polak Annual Research...

05 Novembre 2015

Il QE costa più caro alle banche tedesche che a quelle italiane

Ora che il QE made in BCE ha superato l'anno e già si annuncia la sua versione 2.0, vale la pena interrogarsi su cosa sia accaduto nel frattempo, potendone derivare informazioni utili su ciò che accadrà, atteso che la via europea all'allentamento monetario sembra essere l'unica certezza che ci è data contemplare. L'occasione per pensarci sopra ce la fornisce la Banca centrale europea, che ha pubblicato nel suo ultimo bollettino economico un articolo ("The transmission of the ECB’s recent non-standard monetary policy measures") che è una lettura istruttiva e utile per comprendere non soltanto come funziona, il QE, ma anche gli...

29 Ottobre 2015

Ricordate i debiti dello Stato verso le imprese? Vediamo perché non se ne parla più

Vi ricordate la questione dei debiti delle varie amministrazione pubbliche nei confronti delle imprese? Immagino di sì. Se ne è parlato per ogni dove fino a qualche tempo fa. Ma scommetto che solo pochi oggi sarebbero in grado di rispondere alla semplice domanda di cosa ne sia stato di una partita che valeva decine di miliardi di euro. I più ottimisti potrebbero pensare che siccome non se ne parla più la questione si sia risolta. Così non è, e un recente studio della Banca d'Italia ("I debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche italiane: un problema ancora irrisolto"), molto opportunamente ce lo ricorda. Tali...

28 Ottobre 2015

Il QE di Draghi vale un punto di Pil per l'Eurozona

Ormai che l'asset purchase programme (APP) dell'Eurosistema è entrato in pianta stabile nella nostra esistenza, molti si chiedono quanto ci abbia guadagnato l'eurozona e soprattutto quanto ci guadagnerà fino al settembre 2016, quando il QE dovrebbe finire. E mai condizionale fu più d'obbligo. Di sicuro questo filone di ricerca produrrà perle di econometria. Ma intanto la prima che ho trovato è una ricerca della Banca d'Italia, "Domestic and international macroeconomic effects of the Eurosystem expanded asset purchase programme". L'avvertenza è che "il lavoro valuta gli effetti macroeconomici degli acquisti di titoli del settore...

22 Ottobre 2015

Le politiche monetarie costano un anno di profitti alle banche

Fra i tanti esiti dell'inusuale politica monetaria del nostro tempo ce n'è uno che molto opportunamente la Bis, la Banca dei regolamenti internazionali, ci ricorda in un suo recente working paper ("The influence of monetary policy on bank profitability"), ossia l'effetto che l'azione delle banche centrali ha sulla redditività delle banche commerciali. L'analisi è stata condotta su dati riferiti a 109 banche internazionali con sede in 14 economie avanzate lungo il periodo 1995-2012 e ha accertato una relazione positiva fra i tassi a breve termine, quelli su cui agisce la banca centrale, e la struttura della curva dei rendimenti (yield...

16 Ottobre 2015

Nel Regno Unito salario sotto il livello di sussistenza per uno su quattro

Scopro, grazie a una interessante release dell'ONS (Office for National Statistics), che nel Regno Unito si parla di living wage, versione aggiornata dei salari di sussistenza resi famosi dagli economisti classici. Ma soprattutto che tale forma di retribuzione ormai riguarda una grossa quota dei salari britannici. Tanto è vero che alcuni studiosi piuttosto volenterosi hanno addirittura elaborato una misura del living wage, definita come la soglia di salario minima richiesta per coprire le spese di sostentamento, grazie a un'iniziativa promossa dalla Living Wage Foundation e dal sindaco di Londra, Boris Johnson. Anche il governo ha...

12 Ottobre 2015

Le sofferenze bancarie dell'eurozona bloccano 600 miliardi di prestiti

Il Fmi non ha dubbi: una ripresa del credito bancario è funzionale alla ripresa tout court. Rimane il fatto che le banche europee risultano ancora pesantemente condizionate dall'ammontare dei loro Non performing loans, ossia le varie forme di sofferenze o crediti deteriorati. Questione sistemica, a quanto pare, visto che il Fondo ne ha trattato nel suo ultimo Global financial stability report, sottolineando quello che viene sempre ripetuto: "Un ripresa del credito sarà necessaria per assicurare un crescita in Europa". Tralascio di osservare come tale opinione, perché di questo si tratta, si opponga a numerose altre che dicono il...

08 Ottobre 2015

La liquidità sui mercati è pronta a evaporare

La liquidità sui mercati internazionali non è in declino, ma è pronta ad evaporare, scrive il Fmi, in un survey article sul suo ultimo Global Stability Financial Report che illustra con chiarezza l'aumentato rischio di liquidità. Nulla che non fosse già chiaro a molti. Del paradosso della liquidità, abbondante quanto instabile, i regolatori si occupano da tempo, reiterando allarmi come al solito destinati a rimanere inascoltati. È utile, tuttavia, provare a rispondere alla domanda, anch'essa paradossale che fa il Fmi: come può essere bassa la liquidità nonostante l'abbondante liquidità fornita dalle banche centrali? Meglio...