Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Tre anni fa ha fondato il blog TheWalkingDebt.org, diventato rapidamente un punto di riferimento per appassionati di storie economiche, segnalandosi per uno stile che predilige la narrazione, la divulgazione e il rigore informativo. Fra le altre cose coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.
18 Aprile 2024

Interessi economici e guerre moderne: qual è il costo della pace?

Quanto costa la pace? Ci si domanda dopo aver terminato l’ultimo libro di Emiliano Brancaccio, docente di politica economica all’università del Sannio. I lettori di Econopoly, che ha ospitato anche l’appello per la pace sottoscritto da Brancaccio e altri intellettuali, conoscono bene il pensiero di questo autore. Ma chi non avesse avuto prima questa opportunità, può farsene un’idea esauriente leggendo “Le condizioni economiche per la pace” (Mimesis, 2024), che strizza l’occhio al noto “Le conseguenza economiche della pace “ di Keynes, da una parte, ma soprattutto, alla lunga tradizione di origine marxista secondo la...

08 Marzo 2024

I fini oscuri dell’economia (politica) celati dalla lingua

All’incrocio fra linguistica ed economia, con la storia a far da gustoso accompagnamento, ecco che appare Francesco Mercadante col suo nuovo libro, seducente già dal titolo: "Economia. La lingua oscura” (Il Sole 24 Ore, 2024). Un monito e insieme un programma, che anche solo scorrendo l’indice s’intuisce in tutta la sua vastità. Ci sono Socrate e Shakespeare, ma anche Rilke e Orwell, a rubare la scena all’economia, che a sua volta schiera i beniamini del suo pubblico: il Pil ad esempio - l’oscuro par excellence - oppure l'inflazione, il famigerato spread e il più recente, misterioso, price cap, oltre a quel mondo di...

16 Maggio 2023

Inflazione, in Europa non viene più guidata dall'energia. Ed è un guaio

La buona notizia, che leggo nelle previsioni primaverili dell’Ue, è che l’inflazione, che sta devastando il nostro potere d’acquisto, non dipende più dai fattori energetici, per mesi considerati i responsabili dell’impennata dei prezzi. Come si può osservare dal grafico qui sotto, il contributo dei prodotti energetici al rincaro si è praticamente azzerato. La buona notizia, però, ne porta con sé una brutta: “I beni core – quelli primari potremmo dire – e i servizi hanno rimpiazzato l’energia come driver primari dell’inflazione”, scrivono gli economisti della Ue. Fatto poco confortante perché implica che...

05 Luglio 2022

Inflazione, la spirale turca prezzi-salari ci spiega cosa non fare

Chi avesse dimenticato cosa significa un spirale prezzi-salari, può andare a vedere gli ultimi dati sull'indice dei prezzi al consumo in Turchia e osservare al contempo il comportamento delle retribuzioni. Un case history che forse è capace di qualche buon insegnamento, in un momento in cui l'inflazione (con i relativi dibattiti) accelera anche da noi. Gli ultimi dati sull'indice dei prezzi al consumo turco confermano l'accelerazione in corso dell'inflazione nel paese, che a giugno ha raggiunto, su base annua, il 78 per cento, oltre cinque punti sopra il dato di maggio.   Il peggioramento del contesto internazionale certo non...

21 Giugno 2022

Mistero inflazione, perché sale ovunque ma non in Giappone?

Lo tsunami inflazionistico che sta terremotando le economie di Europa e Stati Uniti si infrange senza fare il minimo danno sulle coste del Giappone, dove invece i prezzi viaggiano intorno al 2%, ossia prossimi al target della banca centrale, che perciò sta continuando le sue politiche monetarie estremamente aggressive di QQE, quantitative e qualitative easing.   Com'è possibile? Il Giappone non ha risorse energetiche, e quindi deve comprarle all'estero, esattamente come noi. E tuttavia sembra che da loro l'indice dei prezzi, al netto del cibo fresco, ne risenta meno. Forse per iniziare a capirci qualcosa dobbiamo sbirciare nella...

17 Maggio 2022

Dopo la grande abbuffata il debito sovrano diventa indigesto

La buona notizia, diciamo così, è che nel 2021 i bisogni finanziari dei governi dei paese Ocse si sono stabilizzati. Almeno così racconta l'organizzazione parigina nel suo ultimo outlook sul debito sovrano. Quella cattiva è che questa stabilizzazione segue all'impennata osservata durante la crisi sanitaria. Quindi ci siamo fermati, ma un livello ben superiore a quello a cui eravamo abituati. Perciò la "stabilizzazione" diventa un pericolo improvviso, nel momento in cui si susseguono i segnali che i tassi di interesse sono destinati a crescere dovunque. Le banche centrali d'altronde non possono fare granché per evitarlo, con...

04 Febbraio 2022

Le banche Usa fuggono dal rischio (e dal rendimento)

Si può raccontarla in tanti modi questa storia bancaria. Partendo ad esempio dal 1955, dove sembra ci riporti la lancetta del tempo. Le banche americane, quell’anno, avevano la stessa percentuale di prestiti sul totale dell’attivo al quale sono tornate nell’ultimo trimestre del 2021. E il caso vuole che sempre quell'anno le banche avessero lo stesso rapporto di depositi sul totale del passivo. Una coincidenza troppo singolare per non lasciar sospettare che sia in corso una sorta di “fuga dal rischio bancario” negli Stati Uniti. La prima parte di questo racconto, che illustra l'andamento degli attivi bancari Usa, ci...

19 Gennaio 2022

Inflazione, gli italiani non sanno cos'è ma investono in Bitcoin

C’è molto da imparare a scorrere l’ultimo rapporto presentato da Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Una ricognizione molto documentata che ci consente non solo di sapere come gli italiani gestiscono i propri risparmi, ma anche il livello di consapevolezza dietro le proprie scelte di investimento. Due cose che nel caso italiano sono curiosamente divergenti: a un alto livello di ricchezza finanziaria, è infatti associata una carente conoscenza finanziaria. Non sorprende quindi tanto la circostanza che in Italia ci sia un livello molto elevato di risparmio che rimane nei depositi.  Piuttosto sorprende che...

14 Dicembre 2021

L'Italia irrazionale e la decrescita della ragione che blocca l'economia

Del tanto che c’è da leggere nell’ultimo rapporto annuale del Censis, vale la pena tentare un’interpretazione dell’ondata di “irrazionalità” censita dall’istituto, che minaccia di travolgere il nostro paese, non tanto relativamente al suo manifestarsi fenomenico – sapere che c’è un 5% di italiani che crede che la terra sia piatta è ai confini della nota di colore – quanto alle conseguenze che provoca nell’ordirsi della nostra crescita, innanzitutto economica. Il perché è presto detto. Sempre il Censis, con una felice espressione, nota che siamo entrati nell’epoca dei “rendimenti decrescenti degli...

24 Novembre 2021

Il mistero del debito nascosto dei paesi a basso reddito

Peggio dei debiti noti, ci sono solo quelli sconosciuti. Una montagna nascosta della quale si ignorano quantità e qualità, con l’aggravante che questo debito misterioso giace laddove può far più male: nella pancia di paesi già alle prese con grandi problemi sociali ed economici. Non è certo un caso. I paesi a basso reddito, per evidenti ragioni, sono anche quelli meno attrezzati per avere sistemi efficienti di raccolta e classificazione dei dati. Perciò riveste particolare interesse un recente rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale che ha il merito di provare a far luce su una materia estremamente complessa che molto ha a che...