Si occupa di risk management bancario, con esperienze maturate nel credito, nella finanza e nel trading su derivati. È attivo come blogger e collabora in report sull'economia italiana; come ricercatore indipendente è autore di articoli e paper in ambito economico e monetario. Il suo interesse per l'economia nasce con il crollo dello SME, cui seguono studi formali in materia. Dal 2006 rivolge particolare attenzione alla Scuola Austriaca sostenendone, non acriticamente, la diffusione. Fra i suoi interessi: i rapporti tra conoscenza economia e cultura, ordine economico e libertà individuale, Central Banking e concorrenza monetaria.
In passato ho partecipato a discussioni in merito a come realizzare un testo di economia sì profondo ma anche adeguatamente semplice, che aiutasse a diffondere una sufficiente cultura economica non “addomesticata”. Purtroppo le idee tendevano sempre verso forme di “economics for dummies” in realtà più banali che semplici, francamente insoddisfacenti.
Grazie alla mia amicizia con il professor Enrico Colombatto, ho potuto prima leggere The economics you need e poi offrirmi a supporto della sua versione italiana recentemente pubblicata: L’economia che serve. Ritengo che questo libro offra finalmente un adeguato equilibrio tra...
Ho ricevuto una nota di Commerzbank (Economic Insight – “Supervisors can’t cope” di Krämer) che si riallaccia a due miei articoli del 2016 qui e qui su Econopoly. Le due pagine di riflessioni vanno lette assieme all’ivi richiamato “Macroprudential frameworks: (too) great expectations?” di Borio; l’insieme dei lavori espone alcuni fatti:
1 - Ha preso corpo una supervisione bancaria il cui scopo si è evoluto dalla verifica delle condizioni di operatività bancaria “in sicurezza” rispetto ai rischi tipici, alla predisposizione di strumenti per propriamente indirizzare e vincolare l’attività bancaria al fine di...
Sul blog dell’economista Riccardo Puglisi possiamo trovare un abbozzo di analisi dell’interesse degli italiani verso la Spending Review, verificando quanto tale espressione ricorra nelle ricerche su Google. L’interesse sembra episodico: concentrato nei pochi momenti topici del dibattito istituzionale e per il resto piuttosto scarso. Utile è il confronto con l’interesse rivolto al termine “deficit”, essenzialmente costante nel tempo e ben superiore a quello, calante, verso “spending review”. Tutto questo è preso come sintomo della scarsa sensibilità al tema. Qui si ferma la breve nota di Puglisi.
Ammettendo che la rozza...
Ho letto il “Libro bianco sul futuro dell’Europa”. Lo definirei come un foglietto propagandistico della Commissione Europea per il proprio obiettivo super-statale. La parte interessante di questa autopromozione è la presentazione di cinque scenari su come potrà essere l’Europa del 2025. Chiaramente il fine è mostrare che non è il caso di lasciare la UE così come è, né di tornare indietro in modo più o meno marcato, bensì è opportuno aspirare alla massima integrazione (leggi appunto: super-Stato). Voglio guardare un po’ più in dettaglio questi scenari, perché dicono qualcosa del punto di vista della Commissione, ma...
Tra i paper di Banca d’Italia è appena uscito “Non-performing loans and the supply of bank credit: evidence from Italy” di Accornero, Alessandri, Carpinelli e Sorrentino. Si tratta di una nuova analisi statistica del rapporto tra gli NPL e l’offerta di credito, con specifico focus sul mercato italiano. La loro conclusione è che se il flusso di NPL ha effetto sull’offerta di credito, lo stesso non vale per lo stock di NPL. Se è corretto, ne derivano rilevanti conseguenze per le banche e per il regolatore.
Tenendoci sul semplice quanto possibile, il paper testa per il periodo 2008-2015 la relazione tra l’offerta di credito...
Meglio un proporzionale secco con collegio unico nazionale? O un maggioritario? Premio di maggioranza o sbarramento? Una quota in un modo una in un altro? Quanta quota? Italicum? Mattarellum? Porcellum? Consultellum? Domande legittime. L'importante sarebbe aver chiaro in base a cosa ragionare, perché se si pretende di argomentare in maniera oggettiva per arrivare ad una legge elettorale “perfetta” allora si è completamente fuori strada: non c'è niente di oggettivo.
Qualsiasi legge elettorale assume un senso solo ex post, cioè con il risultato elettorale e quindi con la conseguente composizione delle Camere del Parlamento. Sarebbe...
Discreto interesse ha suscitato il pacchetto di norme in materia bancaria proposto dalla Commissione Europea il 23 novembre anche se si tratta di questioni note ed in discussione già da tempo. Nessun vero fulmine a ciel sereno. I canali di informazione hanno comunque dato un particolare rilievo all'introduzione di un vincolante Leverage Ratio (LR) al 3%, un modo di limitare la leva bancaria e rischi connessi. Voglio spendere qualche parola sul punto.
La “leva” è la capacità estendere l'attività ad un multiplo dei mezzi proprî (chiaramente essendo disponibili le ulteriori risorse necessarie): nei fatti è l'inverso della...
Vogliamo farci un'idea su come lavoreranno nel futuro le Banche Centrali? Propongo questo paper di Luiz Awazu Pereira da Silva, vicedirettore generale della banca dei regolamenti internazionali (BRI). Il lavoro fa riferimento ai “paesi a reddito medio” (perché chiamarli “emergenti ormai ben emersi” era brutto), ma le considerazioni sono ben estensibili ovunque dato che questi paesi sono identificati da un mercato finanziario non ben sviluppato ma soprattutto banco-centrico (vi dice nulla?).
Il punto di partenza del lavoro è perfino trito: le manovre su tassi e offerta di moneta guidate dall'obiettivo inflazionistico possono...
A breve avremo il risultato del referendum sulla Brexit. È ampio lo spettro di posizioni su chi subirà i danni maggiori in caso di vittoria del “Leave”, e non univoche sono pure le aspettative sul futuro della UE: chi dice che ne seguirà il crollo, e chi dice che sarà una spinta verso un grande Stato europeo. Anche sulle stime di perdita di PIL britannico si può leggere di tutto: da niente fino alla perdita di un sesto di PIL (in 3 o 15 anni, a seconda della stima).
La verità è che in caso di Brexit tutto dipenderà dai tempi di negoziazione delle nuove condizioni commerciali e dalla stance punitiva dei politici UE...
Il tasso di interesse è ormai trattato come qualcosa di fastidioso, da eliminare se si vuole che le cose migliorino. Ci è stato insegnato che per stimolare l’economia le Banche Centrali devono abbattere i tassi manovrando quelli sotto diretto controllo: più basso costo dei fondi → sostenibilità dell’indebitamento per consumo, redditività dei business → maggior domanda di credito → banche invogliate ad assecondare la domanda data maggior sostenibilità e redditività. L’altra possibilità è riempire le banche di liquidità “costringendole” a prestare, così che l’incremento dell’offerta tiri giù i tassi di...