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Ddl Concorrenza, occasione persa per i consumatori
Nella seconda puntata di Econotube, la web tv di Econopoly, Carlo Alberto Carnevale Maffè e Alberto Annicchiarico raccontano come la concorrenza in Italia resti una bella parola.
“Il disegno di legge sulla concorrenza – spiega Carnevale Maffè – approvato dalla commissione Industria del Senato dopo una lunga e faticosa gestazione, lungi dall’essere in linea con le richieste dell’Antitrust, ha addirittura rischiato di introdurre elementi anticoncorrenziali nell’ordinamento. Questo è quanto inoppugnabilmente dimostrano le scelte del Parlamento italiano. Rispetto agli impegni richiesti dalla autorità per la concorrenza, qualcosa è slittato, qualcosa è diventato oggetto di una delega per una futura normativa, qualcosa è stato cancellato ma qualcosa addirittura va contro lo spirito della legge. Si è persa definitivamente l’idea della legge annuale sulla concorrenza, non soltanto perché ci sono voluti quasi 1000 giorni, ma perché non è più il disegno di legge organico legato alle segnalazioni dell’Antitrust. Una vera delusione: per le lungaggini parlamentari e soprattutto per le troppe modifiche al testo originario, che ne hanno stravolto i contenuti e lo spirito originario”.
“Rispetto al testo originale proposto dal governo, che partiva da un’idea di legge di manutenzione annuale, a causa delle incursioni dei lobbisti a difesa dei propri orticello di rendita, il ddl è diventato una legge contenitore con norme che sono più da codice del consumatore che da legge della concorrenza. C’è un mix di norme disordinate, tra provvedimenti che hanno resistito agli assalti e quelli che non sono sopravvissuti al ping pong tra le commissioni: si è perso ogni filo logico e molti dei provvedimenti più significativi sono stati svuotati”.
Ma c’è almeno una buona notizia?
“La liberalizzazione del mercato dell’energia. Per quanto l’apertura del mercato di maggior tutela sia alla fine stata fatta slittare di ulteriori sei mesi, e quindi l’entrata in vigore della liberalizzazione viene rinviata al primo luglio 2018, siamo di fronte a un passaggio importante, che porterà le utenze elettriche a logiche vicine a quanto abbiamo assistito sulla telefonia mobile. dove i prezzi sono scesi a una velocità doppia rispetto alla media europea, tanto che sono i servizi di telefonia cellulare sono finiti nel paniere dei beni comuni”.
Twitter @carloalberto @albe_