categoria: Vicolo corto
Concorrenza, la resistenza al cambiamento che passa dai notai
Pubblichiamo un post di Benedetta Arese Lucini, imprenditrice dell’economia 2.0. Dieci anni di esperienza in giro per il mondo, in 8 paesi e 3 continenti. Da qualche anno prova a portare l’innovazione anche nel suo Paese, prima come country manager di Uber, poi come consulente per diversi fondi venture capital e startup.
Dal 20 luglio, grazie a un decreto del ministero dello sviluppo economico, le startup innovative possono registrare con firma digitale per via telematica l’atto costitutivo di società a responsabilità limitata. Una norma essenziale per semplificare le procedure e ridurre i costi di chi in Italia vuole avviare la sua startup.
Nelle linee guida dell’Unione europea, che andrebbero rispettate dai paesi membri, troviamo che creare un’azienda dovrebbe richiedere non più di tre giorni lavorativi e costare meno di 100 euro; tutti i passaggi dovrebbero essere completati da un unico ente della pubblica amministrazione, con una procedura interamente online. Non tutti rispettano questi criteri. Secondo un’analisi dell’Ue in Italia siamo veloci e usiamo uno sportello unico, ma il costo medio resta di 2.000 euro, il più alto dei paesi membri e sei volte quello medio. La norma quindi andrebbe a ridurre il costo per le startup innovative al livello di quello di molti altri paesi, anche se queste rappresentano solo meno dello 0,3% delle imprese italiane.
Il Consiglio nazionale del Notariato, invece, ha deciso che questa norma fa male perché non tutela “i più deboli” e ha presentato ricorso al TAR del Lazio, chiedendo una sospensiva che potrebbe essere accolta dai giudici entro il 30 agosto.
Se prima il mercato aperto e la concorrenza erano per me una battaglia per il paese, che ci avrebbe aiutato a competere ed ad attrarre investimenti, oggi questa notizia la vorrei analizzare da un punto di vista microeconomico, trovandomi ad essere parte lesa.
A febbraio ho aperto una startup a Londra, con una procedura completamente online, comodamente dal mio ufficio. Ho speso meno di 50 euro e in un giorno lavorativo è arrivata la documentazione dell’atto costitutivo via email, pochi giorni dopo in forma cartacea. Dopo che con il voto sulla Brexit il Regno Unito ha scelto di lasciare l’Unione, come molte altre startup ho pensato di riportare l’azienda in Italia, visto che io e gli altri soci siamo tutti italiani. Abbiamo accolto questa normativa con entusiasmo, insieme alle altre startup dell’ecosistema, e se non fosse che agosto è un mese abbastanza lento, i dati avrebbero rispecchiato questo entusiasmo con un aumento del numero di startup innovative, subito dopo il 20 Luglio.
Il vero costo per noi oggi non è neanche quello di pagare il notaio, quanto trovarci costantemente alle prese con l’ennesima incertezza normativa. Questo è il vero costo per chi vuole fare impresa nel nostro paese. Quando sei una piccolissima realtà, con capitale limitato, ogni giorno perso aspettando di chiarire una decisione, in base alle normative che cambiano, diventa un costo enorme. Per esempio, non essendo certi di potere iniziare l’attività in Italia con il nuovo sistema, ci troviamo costretti a rinviare le assunzioni e quindi a ritardare il piano di crescita.
Ogni giorno di attesa accresce le probabilità che una startup non riesca a partire davvero, aumentando quindi il rischio per questo settore, che fa incredibilmente fatica ad attrarre capitali, sia locali che, soprattutto, internazionali. Così una startup italiana con un’idea davvero innovativa è inevitabilmente svantaggiata rispetto alle sue controparti europee. E’ un meccanismo che impedisce la vera crescita del settore.
Allora mi chiedo come possa pensare il Consiglio nazionale del Notariato, con questa azione, di difendere davvero i deboli. A me sembra l’ennesima presa di posizione di chi il capitale lo ha già, ma ha paura di perdere potere. Il lavoro di un notaio, in molti casi, può davvero portare valore, e sono convinta che sia una professione utile nel momento in cui le transazioni hanno poca trasparenza o asimmetrie informative. Ma nel caso della nascita di un’azienda non c’è niente che una persona non possa imparare leggendo un sito online.
Purtroppo ci troviamo di fronte a un altro esempio Italiano di deboli che vengono indeboliti e forti che continuano a vincere. Questo è il vero costo, elevatissimo, per chi fa innovazione nel nostro paese.
Twitter @dettaarese