categoria: Sistema solare
I debiti trilionari delle famiglie americane tornano al livello del 2008
L’ultimo quarterly report rilasciato dalla Fed, che monitora l’andamento dei debiti delle famiglie americane riporta un dato interessante: il debito aggregato è cresciuto ancora nel primo quarto del 2016, raggiungendo la rispettabile cifra di 12,25 trilioni di dollari, l’1,1% in più dell’ultima quarto 2015. Siamo ancora sotto il picco del 2008 (12,68 trilioni), ossia dell’epoca che ha preceduto la crisi, ma appena di un misero 3,3%: nulla che non si possa recuperare entro un paio di trimestri. Il QE, se questo era uno dei suoi scopi, ha funzionato esemplarmente.
Oltre all’andamento crescente dell’indebitamento delle famiglie americane, è interessante osservare anche come sia composta questa montagna trilionaria. A tal fine si può osservare questo grafico che monitora i diversi settori familiari a far data dal 2003.
La prima cosa che si nota è la notevole crescita del debito studentesco. Ormai i debiti dei giovani studenti hanno raggiunto il 10% del totale considerato, quindi si parla di oltre 1.200 miliardi di dollari, persino superiori al 9% dei prestiti per le automobili. La massa debitoria collegata ai mutui quota il 68% del totale, poco inferiore al livello del 2008. Nel dettaglio, i debiti per mutui sono arrivati a 8,37 trilioni, 120 miliardi in più rispetto all’ultimo quarto 2015.
Un’altra informazione utile da osservare è il tasso di delinquency, che la Fed giudica migliorato. In percentuale, al 31 marzo 2016, il 5% della massa debitoria era in ritardo sui pagamenti, quindi parliamo di circa 613 miliardi, 436 dei quali erano in condizioni critiche: vuol dire che il ritardo aveva raggiunto i 90 giorni.
Se guardiamo al dato di delinquency riferito agli studenti, scopriamo che l’11% dell’aggregato, che vale 1,26 trilioni ed è ancora cresciuto nel primo quarto 2016, era in questa condizione, con ritardi pari o superiori ai 90 giorni, migliorato di uno 0,5% rispetto all’ultimo quarto 2015. In sostanza le “sofferenze” degli studenti Usa sono più del doppio della media. C’è poco da stupirsi: l‘odissea economica dei millennials made in Usa è un altro meraviglioso regalo dei tempi del QE.
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