categoria: Distruzione creativa
L’AI per le medie aziende italiane: integrata, semplice e “umana”


Post di Alessandro Geraldi, CEO Impresoft Group e Carla Masperi, Amministratore Delegato SAP Italia –
Da sempre, le aziende di medie dimensioni italiane – tra i 50 e i 250 dipendenti, circa 23 mila unità – rivestono un ruolo cruciale per la crescita economica e di innovazione del nostro Paese, contribuendo al 17% dei posti di lavoro e rappresentando circa il 20% del mercato digitale (Fonte: Istat e Anitec Assinform).
Queste aziende stanno affrontando da un lato le sfide del mercato globale competendo con le grandi organizzazioni, ma con ostacoli importanti che ne impediscono una corsa agile e veloce. Pensiamo ad esempio ai costi più elevati per l’energia rispetto ai concorrenti esteri, agli alti costi del capitale, alla burocrazia complessa, alle barriere interne all’UE, e al ritardo tecnologico, dovuto a risorse finanziarie e umane tradizionalmente più limitate che porta a una adozione più lenta delle soluzioni di frontiera.
Oggi il digitale è una condizione essenziale per le nostre medie aziende per accelerare il time to value, supportare la competitività, gestire la crescente complessità organizzativa legata a fusioni e acquisizioni (M&A), abilitare modelli di business sostenibili e più sofisticati, favorire l’ingresso di fondi di investimento che richiedono trasparenza e responsabilità. Disporre di una piattaforma tecnologica adeguata è un pilastro fondamentale, soprattutto quando integra l’intelligenza artificiale, favorendo innovazione, efficienza e competitività in ogni settore.
L’adozione dell’AI è priorità assoluta per 6 aziende su 10
Quando parliamo di AI (Artificial Intelligence) non intendiamo solo la generazione di immagini o video. Si tratta di automatizzare processi e aumentare la produttività, di fornire rapidamente grandi intuizioni e previsioni, e di risolvere velocemente e in modo sicuro compiti articolati per affrontare l’incertezza.
Secondo lo studio SAP “Mid Market and business priorities” che ha coinvolto oltre 330 aziende in Italia, circa il 60% delle medie imprese italiane ritiene l’adozione dell’intelligenza artificiale una priorità aziendale assoluta. Sebbene il potenziale dell’AI di semplificare operazioni e processi e di stimolare l’innovazione sia riconosciuto, passare dalle buone intenzioni a una buona implementazione richiede alcuni passaggi, e non solo di tipo tecnologico. Non è sufficiente, infatti, una semplice sovrapposizione dell’AI a sistemi tradizionali e isolati per ottenere risultati. La realizzazione della promessa dell’AI richiede un cambiamento fondamentale nel modo in cui persone, applicazioni e dati si connettono.
AI: connessione tra dati, applicazioni e persone
L’intelligenza artificiale può essere tanto buona quanto i dati a cui può accedere e con cui può lavorare. E i dati sono il rischio principale per la crescita e l’adozione dell’AI nel mid-market (e non solo). Le medie aziende italiane devono ancora affrontare delle sfide per sostenere la semplificazione del business e migliorare i processi di business.
Sempre secondo lo studio SAP, gli intervistati hanno indicato come principali ostacoli all’adozione di una AI affidabile la scarsa integrazione tra i sistemi che penalizza i processi decisionali (38%) e la mancanza di dati di qualità (37%).

Man mano che l’AI diventa uno strumento sempre più diffuso, le aziende devono investire nell’alfabetizzazione (Designed by Freepik)
Una prima soluzione a questa sfida è l’adozione del cloud, che consente di rendere i dati accessibili all’AI in modo strutturato e completo, oltre a garantire aggiornamenti quasi automatici alle più recenti innovazioni del settore. Inoltre, il software cloud integrato fornisce un ambiente standardizzato per dati e processi, facilitando alle aziende la gestione di informazioni strutturate, pulite e coerenti in tutta l’organizzazione, rendendole così più facilmente utilizzabili dalle applicazioni di AI. Affinché l’AI venga adottata rapidamente in azienda, deve essere intuitiva e immediatamente operativa, permettendo alle imprese di trarne vantaggio senza affrontare complessi processi di implementazione.
Che cosa chiedono le aziende di medie dimensioni?
Le imprese di medie dimensioni si aspettano di collaborare con partner che comprendano appieno le peculiarità del loro settore. Richiedono soluzioni complete e pronte all’uso, in cui l’intelligenza artificiale sia integrata, basata sulle best practices riconosciute a livello di settore e già testate, in modo da evitare lunghe e costose fasi di sperimentazione.
Infine, oggi i manager delle medie aziende nostre clienti ci chiedono sempre più spesso come far evolvere la composizione della loro forza lavoro e quali misure possono adottare per garantire che le loro persone abbiano le competenze e le qualifiche necessarie per operare efficacemente con l’AI.
Man mano che l’AI diventa uno strumento sempre più diffuso, le aziende devono concentrarsi e investire nell’alfabetizzazione alla nuova tecnologia per aiutare le proprie persone a comprenderla, aumentarne l’adozione e garantire che tutti siano formati per trarne vantaggio.
Quanto è importante l’alfabetizzazione dell’AI
Le organizzazioni possono migliorare l’alfabetizzazione dell’AI attraverso una serie di strategie, tra cui l’incoraggiamento alla sperimentazione, offrendo ai dipendenti l’opportunità di lavorare con gli strumenti di AI in contesti pratici; percorsi di formazione strutturata che coprano i fondamenti dell’AI e mettano a disposizione strumenti specifici e applicazioni reali rilevanti; comunicazione trasparente del cambiamento, specificando i perimetri dell’utilizzo dell’AI, la governance, l’impatto previsto sull’esperienza dei dipendenti; la contaminazione tra colleghi, individuando i dipendenti con un’elevata alfabetizzazione all’AI e creando con loro sessioni di mentorship e condivisione di best practice per migliorare la preparazione dell’organizzazione.