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Cosa c’è di nuovo nell’analisi tecnica di oggi? (Parte 1)


C’è una domanda molto imbarazzante che voglio porre pubblicamente.
Quando hai un imbarazzo, anche solo intellettuale, parlarne davanti a tutti può portare nella direzione giusta per una soluzione al problema che sta inevitabilmente sotto l’imbarazzo.
Ebbene per chi come me si occupa professionalmente di analisi tecnica da oltre 40 anni la domanda è semplice: quanto c’è di nuovo nel fiume di articoli, libri, video, corsi, fiere, algoritmi che l’industria finanziaria produce ad ogni piè sospinto?
In altre parole, abbiamo già esaurito il filone d’oro dell’analisi tecnica oppure ci sono ancora cose da scoprire?
E se ci sono cose ancora da scoprire come è possibile identificarle ?
Fonte: immagine (www.emiliotomasini.it)
Per prima cosa dobbiamo inquadrare storicamente l’evoluzione dei mercati finanziari, che progressivamente nel corso dei decenni sono diventati più efficienti e quindi più difficili da battere.
Come ha dimostrato Perry Kaufmann nel suo magistrale “Smarter trading” (McGraw Hill, 1995) i mercati finanziari giovani tendono ad essere facilmente prevedibili mentre quelli maturi diventano quasi impossibili da battere.
Perry Kaufmann nel suo libro dimostra come un semplice sistema di medie mobili riesce a battere per diverso tempo gli indici della Borsa italiana e francese ma fallisce miseramente sugli indici azionari USA.
Basta questa semplice assunzione, corroborata da altri autori come Laurence Connors piuttosto che Art Collins, per capire come dobbiamo sempre e comunque dare una risposta ad ogni quesito concernente l’analisi tecnica collocandoci lungo la sua secolare storia.
Senza prospettiva storica la risposta sull’efficacia dell’analisi tecnica diventa sempre e comunque relativa.
Quindi anche un semplice sistema di medie mobili, che oggi può essere considerato scontato, magari 50 anni fa poteva essere una vera e propria macchina da guerra.
E’ chiaro che il dubbio di quanto sia nuovo e di quanto sia di seconda mano nella immensa produzione dell’analisi tecnica rimane un quesito aperto.
E, come abbiamo vista poco sopra, completamente separato dalla considerazione se sia o non sia efficace.
In molti considerano una forzatura che un pattern o una metodologia sia adottata da diversi analisti tecnici che magari la spacciano come propria. Io penso che questo avvenga spesso in buona fede e senza intenzione di plagio.
Del resto tutti noi si imbeviamo continuamente di letture di trading e quindi è difficile in perfetta buona fede andare a distinguere quello che è nostro e quello che abbiamo appreso dagli altri, magari modificandolo ed integrandolo.
Ad esempio prendere il breakout del massimo del collocamento di un azione ovvero il pattern che vede il buy su una azione appena collocata in borsa proprio sopra il massimo della congestione che l’azione stessa forma poco dopo avere segnato il primo prezzo ufficiale in borsa.
E’ un pattern di cui i principali analisti tecnici del ventesimo secolo parlano ma sappiamo che non si può proteggere una idea con un marchio o con un brevetto e quindi le idee sono come il fumo: appena esce dal camino se lo porta il vento.
Del resto se uno stesso concetto viene adottato da diversi analisti tecnici di buona reputazione non è forse una conferma per noi della sua validità ?
Ma ritorniamo a bomba: escono davvero ogni mese cose nuove nella sterminata produzione dell’analisi tecnica ?
Alcuni che non credono all’analisi tecnica lanciano la provocazione per cui le novità del settore in realtà sono solo concetti e tecniche che vengono rimasticate e rispedite fuori con un nome diverso.
Secondo questi detrattori i nuovi indicatori sono sostanzialmente delle revisioni di indicatori già esistenti e se li programmate e testate alla fine migliorano leggermente le performance ma non tanto da considerarli validi strumenti di trading.
Del resto, continua chi non vede di buon occhio l’analisi tecnica, se il 99% dei trader perde soldi allora questo mare di nuove tecniche / concetti / indicatori che raggiunge il mercato ogni santo giorno serve a qualcosa oppure no ?