categoria: Vicolo corto
Preservare il Made in Italy nell’Era Digitale
Post di Giovanni Verreschi, CEO di ETT –
Il Made in Italy è molto più di un semplice marchio; rappresenta un patrimonio culturale e artigianale che affonda le radici nella nostra storia. Tuttavia, i rapidi cambiamenti nel mercato del lavoro pongono sfide significative a questo tesoro di conoscenze e tradizioni.
Per rispondere all’esigenza di preservare e trasmettere alle nuove generazioni le nostre conoscenze e competenze, vogliamo lanciare la proposta di strutturare un framework normativo e operativo che valorizzi il patrimonio culturale contenuto negli archivi e Musei d’impresa del Made in Italy, seguendo tre linee d’intervento: incentivi alle imprese per l’apertura didattica degli archivi; predisposizione di protocolli standardizzati di collaborazione scuola-impresa; implementazione piattaforme digitali condivise. Attraverso tale ecosistema pubblico-privato, infatti, saremo in grado di preservare la memoria dell’innovazione industriale, ispirare nuovi talenti e stimolare la creatività, generando benefici per imprese, scuole e studenti.
E per farlo, diventa centrale sfruttare proprio l’insieme delle opportunità offerte dall’era digitale.
Strumenti innovativi come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) hanno il potenziale di trasformare la nostra eredità culturale in esperienze immersive e coinvolgenti. Immaginiamo, ad esempio, di far rivivere le antiche botteghe attraverso la realtà virtuale: al loro interno, i giovani possono “imparare il mestiere” direttamente dagli insegnamenti dei maestri del passato. La realtà aumentata, poi, arricchisce le visite ai musei, trasformando una semplice passeggiata in un’esperienza interattiva, ricca di informazioni e dettagli esecutivi.
Un efficace esempio dell’incontro tra tecnologie e nuova fruizione museale è rappresentato dal nuovo allestimento delle sale di Palazzo Lanfranchi di Matera, sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Le nuove esperienze multimediali che affiancano la collezione permanente, realizzate da ETT, combinano tecnologia e design per dare vita a spazi innovativi, multifunzionali ed emozionali.
Ad esempio, la sezione dedicata a Carlo Levi propone, accanto alle opere, un’installazione permanente basata su una sapiente combinazione di arte, creatività e intelligenza artificiale (AI). Le pareti della camera immersiva ospitano proiezioni che coinvolgono il visitatore in un vortice di pitture, immagini e suoni, dove l’operazione di co-creazione con l’AI costituisce un nuovo e affascinante metodo di animare l’opera d’arte e farla interagire con un pubblico sempre più vasto e diversificato.
Gli strumenti tecnologici, dunque, hanno il concreto potere di offrire nuove ed efficaci opportunità per apprendere tecniche tradizionali attraverso modalità innovative e ingaggianti.
L’era digitale, inoltre, offre la possibilità di integrare l‘intelligenza artificiale (AI) per preservare tecniche artigianali, il machine learning per documentare processi complessi e la blockchain per garantire l’autenticità dei prodotti. Affinché tali strumenti siano utilizzati in modo efficace per il mantenimento e lo sviluppo del nostro know how, è necessario costruire un ecosistema digitale nazionale, un repository di informazioni e spazi di interazione che metta in rete innovatori, musei, scuole e imprese, creando una sinergia fondamentale per il futuro del nostro patrimonio.
In questa direzione, un ruolo chiave spetta ai Musei d’impresa. Da semplici spazi espositivi, questi luoghi hanno il potenziale per diventare veri e propri centri di innovazione didattica, un ponte tra passato e futuro in cui gli studenti possono acquisire competenze pratiche attraverso tecnologie all’avanguardia, creando un ambiente in cui il sapere non è solo trasmesso, ma vissuto e praticato.
Per avviarsi verso questa nuova strada, è fondamentale che i Musei d’impresa inizino a considerarsi non più come meri custodi di memoria e know how, ma anche come attivi motori di ricerca e innovazione. Attraverso una rinnovata missione, questi spazi potranno connettere le storie di successo industriale con le aspirazioni delle nuove generazioni, sostenendo un futuro innovativo dalle radici ben ancorate nella nostra storia.
Allargando lo sguardo, poi, tale approccio integrato potrà essere esteso al mondo imprenditoriale. Attraverso una forma di incentivi, le imprese potranno rendere i propri archivi didatticamente accessibili, supportando così la condivisione delle conoscenze agli studenti. Al contempo, sarà fondamentale promuovere collaborazioni tra scuole e imprese, affinché programmi di tirocinio e apprendistato possano mettere in contatto studenti e artigiani per promuovere una formazione pratica e contestualizzata.
Il Made in Italy ha il potenziale per continuare a essere un’eccellenza mondiale, ma è fondamentale affrontare le sfide di oggi con determinazione e visione. Solo attraverso un impegno collettivo, potenziando il sapere tradizionale con le possibilità che offre l’era digitale, possiamo garantire che il nostro patrimonio culturale non solo venga preservato, ma anche rinnovato e valorizzato per le generazioni future. È nostro compito assicurarci che la storia e l’arte del saper fare italiano continuino a prosperare, contribuendo a una società più coesa e innovativa.