La volontà di chiedere ai più ricchi un contributo? Risorsa scarsa

scritto da il 16 Ottobre 2024
Se sei un economista i ricchi li puoi studiare per interesse scientifico, ma se sei una banca lo fai sicuramente per un interesse commerciale. La svizzera UBS, uno dei più grandi wealth manager (gestore di ricchezze) del mondo, studia da molti anni i ricchi di tutte le latitudini: i ricchi sono i suoi clienti, quelli che le garantiscono ricavi e profitti.
Una possibile definizione di persona ricca è: chi può permettersi di comprare tutto ciò che desidera. Un’altra possibile definizione di persona molto ricca è: chi, dopo aver comprato tutto ciò che desidera, ha ancora tanti soldi e non sa come spenderli.
La persona molto ricca deve decidere che fare dei soldi che non riesce a spendere:
1. può comprare titoli di stato e dimenticarsene
2. può entrare negli uffici di una banca e aprire un conto deposito
3. può entrare negli uffici di un asset manager e affidare la somma agli esperti che ci lavorano, pagando ovviamente una commissione
4. può aprire un family office, una cassaforte di famiglia, affidandola a esperti assunti.
UBS spera vivamente che la maggior parte dei molto ricchi scelga l’alternativa 3. Per questo li studia e ogni anno pubblica il Global Wealth Report.
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Ecco un po’ di numeri sui ricchi, ricordando che la ricchezza è la somma della ricchezza finanziaria e di quella non finanziaria meno i debiti.
La ricchezza globale, in dollari, dopo essere scesa nel 2022 di circa il 3%, è cresciuta nel 2023 del 4,2%. Nei paesi Emea (Europa,Medio Oriente, Africa) la ricchezza finanziaria negli ultimi 15 anni è cresciuta del 50% mentre la ricchezza non finanziaria (immobili , terreni, oggetti di valore) è cresciuta del 30%.
Secondo UBS la percentuale di adulti che sta nella fascia di ricchezza più bassa (sotto i 10.000 dollari di patrimonio) si è dimezzata dal 2000 al 2023. La maggior parte di questa gente è passata alla fascia di ricchezza più alta, tra 10.000 e 100.000 dollari.
In Italia la crescita della ricchezza è stata del 7% tra il 2000 e il 2010; è stata invece negativa per il 2% dal 2010 al 2023. Il numero di milionari, cioè chi ha più di un milione di patrimonio, crescerà in Italia del 9% dal 2023 al 2028.
Il patrimonio privato complessivamente posseduto dalle famiglie italiane è stimato principalmente da due fonti: la Banca d’Italia, per la parte finanziaria, e l’Istat, per quella non finanziaria. La prima componente è stimata in circa 3.500 miliardi di euro al netto delle passività (mutui ed altri debiti), e la seconda in circa 6.500 miliardi di euro, per un totale di circa 10.000 miliardi. Aggiungendo lo stock di attività non finanziarie possedute dalle imprese, pari a circa 3.000 miliardi, il patrimonio privato complessivo in Italia è stimabile in circa 13.000 miliardi, ovvero circa 6 volte il Pil.

Si discute sempre molto della tassazione degli ultraricchi, ma le analisi con numeri credibili sono scarse.

L’elemento centrale è, comunque, la volontà politica di chiamare i ricchi a un contributo più equo al bene pubblico, una volontà che è la risorsa più scarsa quando in gioco c’è la ricchezza dei ricchi, ma molto più abbondante quando si tratta di toccare la “ricchezza” dei ceti popolari, che è in buona parte fatta di servizi pubblici.
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