categoria: Res Publica
Lavoro, salute, inclusione: le sfide del Welfare per il sistema Italia
Post di Mario Angiolillo, bocconiano, manager e consulente aziendale. Senior Fellow e Direttore di Osservatorio di The Smart Institute think tank, ha collaborato attivamente anche con altri importanti think tank. È autore di numerose analisi e articoli in tema di economia nazionale e internazionale, nonché di pubblicazioni in tema, e relatore in convegni e seminari.
Lavoro, salute, inclusione sociale: le sfide del nuovo Welfare per il sistema Italia. È questo il tema del webinar tenuto mercoledì 10 luglio, come iniziativa di presentazione del volume “Connecting Italy” realizzato in collaborazione tra le associazioni Guido Dorso, Prospettiva Europea e The Smart Institute.
Obiettivo del dibattito è stato quello di mettere a confronto competenze ed esperienze diverse ed autorevoli, chiedendosi quale sia lo stato dell’arte del sistema di Welfare nel nostro Paese e quali siano i cambiamenti già in atto o da realizzare.
Il Webinar è stato moderato da Roberto Giuliani, Presidente di Prospettiva Europea, mentre il tema oggetto del dibattito è stato introdotto da Mario Angiolillo, Senior Fellow e Direttore di Osservatorio di The Smart Institute. Si sono poi susseguiti gli interventi di Francesco Saverio Coppola, Segretario dell’Associazione internazionale Guido Dorso, di Pasquale Merella, Presidente di The Smart Institute, di Ciro Cafiero, giuslavorista consulente del Ministero delle Riforme e di Unindustria, di Francesco Belelli, Partner di Italian Welfare e Presidente di Federmanager Siena, di Alessandro Cagliani, Direttore Generale Presso Policlinico di Monza – Clinica Santa Rita Vercelli – Clinica Pinna Pintor Torino, e di Luca Gatti, CFO presso gli istituti clinici scientifici Maugeri.
Lavoro, salute, inclusione sociale: il focus del dibattito
Il dibattito è partito da un accenno agli importanti obiettivi definiti dall’Agenda ONU sullo sviluppo sostenibile e dal Pilastro Europeo sui diritti sociali, nonché dai piani nazionali, tra cui il Piano Nazionale sugli interventi e servizi sociali.
Il focus del dibattito è stato quindi posto su tre pilastri costituiti da lavoro, salute e inclusione sociale, considerati in maniera organica. In quest’ ottica, è stata sottolineata l’importanza di un sistema di Welfare costruito su un’adeguata rete di servizi, che tenda ad una sempre maggiore integrazione tra sistema lavorativo, sistema sanitario e sistema sociale, da connettere all’educazione, famiglia e scuola, e alla cultura in tutte le sue articolazioni.
L’importanza del Welfare pubblico e privato
E che si caratterizzi per una efficace ed efficiente definizione ed allocazione delle risorse, e per competenze adeguatamente formate. Andando a creare una sempre più diffusa “cultura del Welfare” dalla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dal management pubblico a quello privato, passando per il terzo settore e per i singoli cittadini.
Molti gli spunti, estremamente interessanti, emersi nella tavola rotonda.
L’approccio risk based
A partire dalla necessità di un approccio sistemico al tema del Welfare, che tenga conto delle varie specificità anche territoriali quali ad esempio Nord/Sud o grandi città/aree interne.
Molto importante inoltre è un’innovazione culturale che guardi sempre di più al risk management con un approccio risk based fortemente connesso a decisioni data-driven.
Il pilastro Lavoro
Per quanto attiene al pilastro del Lavoro, è importante analizzare come oggi non ci siano più categorie omogenee di lavoratori. All’interno dello stesso settore, ma anche all’interno della stessa azienda, sono presenti diverse categorie di lavoratori ciascuna con le proprie specificità, ed anche all’interno della stessa categoria di lavoratori possono variare le aspettative e i bisogni. Inoltre, il rapporto lavorativo non si fonda più soltanto sul binomio lavoro-retribuzione, ma si sta trasformando in lavoro-retribuzione-benessere ovvero la richiesta di “well being” che è sempre più presente soprattutto nelle giovani generazioni di lavoratori. Questi aspetti determinano la necessità di pensare ad un Welfare che sia sempre più personalizzato.
È poi stato evidenziato come quello che viene definito inverno demografico metta nel tempo a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale.
A tal fine diventa sempre più importante la conoscenza degli strumenti di welfare.
La previdenza complementare e sanità integrativa
Quali ad esempio previdenza complementare e sanità integrativa, strumenti verso i quali dovrebbe esserci un accompagnamento culturale per renderli strumenti più conosciuti e più diffusi di quanto non siano oggi.
Altro elemento da tenere in conto sono gli impatti che avranno le nuove tecnologie ed in particolare l’intelligenza artificiale.
È stato poi sottolineato come esistano eccellenze tra chi eroga il servizio, in sanità e anche nel settore previdenziale, e anche tra le aziende.
Il pilastro Salute
Per quanto attiene al pilastro della Salute, è stato analizzato il sistema sanitario partendo dal punto di osservazione dell’azienda sanitaria privata accreditata.
Dalla pandemia si sono evidenziate delle esigenze di connessione, tra sanità pubblica e privata, tra ente pubblico ed ente privato accreditato, anche creando sinergie gestionali.
Per quanto attiene le aziende sanitarie private accreditate in questo dato momento storico la congiuntura economica non è favorevole. A costi crescenti, ad esempio per il personale, dovuto alla carenza di medici, per le materie prime, per l’energia, per la gestione del rischio medico/legale, non corrispondono aumenti dei prezzi, che restano fissi essendo il tariffario dettato dal legislatore.
Si rileva inoltre una maggiore complessità del paziente, con l’innalzamento dell’età media, rendendo necessario uno studio sistemico del paziente, in una visione dipartimentale, con maggiori approfondimenti, per poter garantire maggiore qualità e quindi maggiore efficacia.
Questo apre il tema dei vincoli di bilancio e della spesa per sanità. Il sistema sanitario è fondato al 75% sulla fiscalità generale. Non è molto diffuso un sistema di previdenza complementare né un sistema di assicurazione obbligatoria presente invece in altri Paesi.
Vi sono poi alcune criticità di sistema che variano ad esempio a livello territoriale. Al sud è sentito il tema del posto letto, al nord quello dello screening e dalle liste di attesa ambulatoriali.
Welfare senza personale?
Questo apre il tema della carenza di personale medico e infermieristico, soprattutto nelle specialità in acuto, ad esempio chirurgia. Mentre vi è maggiore propensione alle specialità remunerate dalla libera professione.
Non c’è ancora una radicata cultura per telemedicina e teleassistenza. Sono invece diagnosticate in maniera sempre più frequente malattie un tempo meno diffuse o meno conosciute, che non sono coperte dal sistema sanitario, ma sono a carico delle famiglie o delle associazioni.
Il quadro è quindi quello di una popolazione più anziana, più malata, con patologie che vengono diagnosticate molto presto, e questo aumenta la spesa sanitaria.
Oggi non ci si dovrebbe porre il problema se sia più efficace il sistema pubblico o quello privato, ma si dovrebbero concentrare gli sforzi su come dare una risposta adeguata al paziente e come sostenere la spesa sanitaria in crescita.
Conclusioni
Il webinar si è concluso con l’intenzione da parte dei partecipanti di proporre un ulteriore momento di confronto per affrontare ulteriormente i temi emersi nel corso del dibattito e proseguire questo percorso di confronto e analisi sul sistema del Welfare.
LinkedIn: Mario Angiolillo