Cine-management: un buon film serve anche ai grandi manager

scritto da il 08 Agosto 2024

Post di Silvano Joly, Business Advisor in Deloitte – 

Nel nostro mondo frenetico le giornate si susseguono tra riunioni, scadenze e decisioni cruciali.  Lo sviluppo delle competenze, delle “soft e hard skills” sono una priorità per ogni manager. Ed occorre anche trovare il tempo di nutrire mente e spirito, in un equilibrio tra lavoro, vita personale, obbiettivi aziendali e interessi personali che l’amica Francesca Contardi ben descrive sul Sole 24 Ore.

Si fanno corsi, si leggono libri e manuali, si partecipa a seminari, si organizzano workshop… ma forse anche il cinema può essere un alleato inaspettato ed un film, o una serie, può diventare un mezzo inedito ma assai efficace per trasmettere un messaggio, proporre un metodo di lavoro, instaurare un clima migliore nel nostro ufficio.

Ci ho provato e penso sia una buona idea. Provo ad affrontare il tema scrivendo le mie ed altrui considerazioni, e per entrare nel mood, le scriverò come fossero un film!

Allora prego: accomodatevi in sala. Avete i popcorn? Il cellulare è spento?

Ecco si spengono le luci, mettetevi comodi: comincia la proiezione!

Primo Tempo

No, non sto suggerendo di imporre maratone di film d’essai come il potente Guidobaldo Maria Riccardelli, ne Il Secondo Tragico Fantozzi , ma piuttosto di scoprire il potere dei film come strumento di crescita personale e professionale.

Come diceva Aristotele: “L’uomo è un animale che ama imparare”. E imparare dai film, io penso, può essere un’esperienza tanto divertente per definizione quanto istruttiva per correlazione.

Un buon film, scelto e utilizzato in modo strategico, può rappresentare un’esperienza formativa efficace quanto un corso di formazione tradizionale, permettendoci di:

  • – Sviluppare competenze trasversali: empatia, problem solving, pensiero critico, comunicazione efficace e leadership sono solo alcune delle competenze che possono essere affinate attraverso l’analisi di film ben selezionati.
  • – Imparare dai successi e dagli errori altrui: tanti film ci offrono l’opportunità di osservare le sfide e le strategie adottate da protagonisti che si trovano ad affrontare situazioni complesse, sia lavorative che personali. Da questi esempi possiamo trarre insegnamenti preziosi da applicare al nostro contesto professionale.
  • – Esplorare diverse prospettive: al cinema ci immergiamo in realtà e culture differenti, per ampliare la nostra visuale e comprendere meglio le sfide che i nostri colleghi o clienti potrebbero affrontare. Questa comprensione accresciuta può migliorare la comunicazione e la collaborazione all’interno del team.
  • – Stimolare il dibattito e la riflessione: la visione di un film può essere l’occasione per organizzare discussioni di gruppo, in cui i partecipanti possono condividere le proprie interpretazioni, scambiare idee e generare nuove prospettive.

Intervallo

Ricordo alcuni anni fa una mia personale esperienza: mi venne affidato il coordinamento di un gruppo di Ingegneri di prevendita che provenivano da gruppi diversi tra acquisizioni, fusioni e accorpamenti. Seppure parte dello stesso team erano ancora poco coesi tra loro e tendevano a isolarsi ognuno nel suo reparto, che poi era la comfort zone della propria personale area di competenza.

Questo a scapito dell’offerta aziendale, che puntava invece ad un offering “integrato” di piattaforma e richiedeva anche una maggiore versatilità e collaborazione tra i vari gruppi e le differenti offerte.

Con la mia ottima collega delle risorse umane lavorammo molto sul tema e organizzammo una giornata di lavoro di squadra a Maranello ed uno dei momenti di maggior empatia fu la visione di Rush, che con l’avvincente rappresentazione della rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, offriva spunti preziosi. La figura di Niki Lauda, in particolare, emergeva come esempio di come un individuo di talento possa integrarsi e guidare un team verso il successo.

Tutti i miei colleghi si sentivano dei Lauda: meticoloso e analitico, capace di trasmettere le sue precise richieste ai tecnici della Ferrari. Ma noi lavorammo sul fatto che -nonostante la sua fama di individualista – Lauda era consapevole che il successo in Formula 1 dipendesse dal lavoro di squadra e collaborava strettamente con i suoi ingegneri, ascoltando le loro idee e fornendo feedback preziosi.

All’inizio della proiezione non mancavano musi lunghi e facce perplesse, ma poi vedendo come Lauda fosse in grado di creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo, dove ogni membro del team si sentiva valorizzato e parte di un progetto comune, la tensione si sciolse. Il bellissimo film di Ron Howard ci offrì altri spunti di riflessione: la rivalità con Hunt spingeva Lauda a dare sempre il meglio di sé, creando un clima di sana competizione all’interno del team, proprio quello che serviva per vincere contratti software da millioni di euro invece che Gran Premi!

Secondo Tempo

Ma cosa possiamo quindi aspettarci dalla visione di film condivisa, in un percorso e con una discussione guidata? Ecco alcuni esempi:

  • – maggior coesione: i film creano un’esperienza condivisa che può aiutare i membri del team a conoscersi meglio, a sviluppare empatia reciproca e a rafforzare il senso di appartenenza al gruppo.
  • – Comunicazione efficiente: una discussione collettiva dopo la visione di un film incoraggia la comunicazione aperta e il confronto costruttivo, favorendo la circolazione di idee e la risoluzione di eventuali conflitti.
  • – Creatività fuori dagli schemi: i film possono stimolare la creatività e la risoluzione di problemi in modo non convenzionale, incoraggiando i membri del team a pensare fuori dagli schemi e a trovare nuove soluzioni.
  • – Adesione ai valori aziendali: con una buona scaletta si possono trasmettere messaggi in linea con i valori aziendali, rafforzando l’identità del team e la coerenza tra i principi dichiarati e il comportamento quotidiano.

E come scegliere il film giusto? Per sfruttarne al meglio il potenziale formativo, è importante scegliere pellicole adatte agli obiettivi prefissati e al contesto aziendale, considerando:

  • – Tematica: Il tema del film dovrebbe essere pertinente alle sfide e agli obiettivi che il team si trova ad affrontare.
  • – Genere: Il genere del film può influenzare il tipo di apprendimento che si vuole favorire. Ad esempio, un film drammatico può stimolare l’empatia e la riflessione, mentre un film comico può incoraggiare il pensiero creativo e la risoluzione di problemi in modo non convenzionale.
  • – Qualità: È importante scegliere film di qualità che siano ben recitati e diretti, in modo da garantire un’esperienza coinvolgente e stimolante per i partecipanti.

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Penso che il modo migliore di scegliere i film sia partire da quelli che vi sono piaciuti e che vi hanno fatto riflettere. Ma diversi esperti hanno preparato delle liste, eccone alcune.

  • – Il portale Tutto sul Management suggerisce 5 titoli focalizzati su Emozioni, Capacità di esecuzione, Team, Network e Focus.
  • – Investimenti Magazine ne elenca addirittura 21, tutti dedicati agli imprenditori ed allo start up di business
  • – Cinefily propone 10 film, in cui gli eroi sono manager ed imprenditori e le – pellicole ne celebrano le gesta, dei cavalieri alle prese con il bilancio di fine anno.
  • – Dealogando, propone 14 film ispirati a storie vere, per raccontare il punto di vista di persone che hanno cambiato il mondo, grazie alle loro idee e nonostante le difficoltà, per dare una scossa alla nostra autostima e motivazione

Titoli di coda

Sono tanti i film che si possono scegliere per una visione solitaria o per una bella “serata film e popcorn” con i colleghi, trovando un modo informale e divertente per staccare la spina dalla routine lavorativa e rafforzare i rapporti personali.

A me è piaciuto molto il recente Born to Race che racconta come Lancia, Pininfarina, Dallara e Abarth & C. Spa svilupparono una vettura in grado di vincere il Campionato Rally senza la trazione integrale che Audi aveva da 2 anni e che non era ancora disponibile per le auto del Gruppo Fiat.

Per me che mi occupo di PLM (Gestione del Ciclo di Vita del Prodotto) MBSE (Model Based System Engineering e Digital Thread) il film è una lezione di Value Engineering di altissimo livello. Oltre che di management: il “Corporate Objective” che l’Avvocato Agnelli (impersonato nel film dal nipote Lapo) diede a Fiorio era “vincere il campionato del mondo”. La “Business Initiative” si realizzò progettando un’auto task-driven: leggera, velocissima, senza trazione integrale ma capace di vincere “ai punti” e con un budget molto più basso di Audi. Cesare Fiorio e Sergio Limone ci riuscirono: la mitica 037 è passata alla storia come ultima auto a 2 ruote motrici a vincere il mondiale rally.

Quindi, la prossima volta che vi troverete sommersi dal lavoro o non sapete come motivare e motivarvi, non disperate. Prendete un attimo per voi stessi, scegliete un bel film e lasciatevi ispirare. Potreste scoprire che la chiave per il successo professionale si nasconde proprio tra le luci di una sala cinematografica.

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