Centrale Rischi, 4 motivi per cui può essere un potente alleato

scritto da il 06 Agosto 2024

Post di Massimiliano Bosaro, amministratore delegato di Centralerisk SpA – 

Indonesia, Mongolia, Yemen, Mauritania, Cile, Guatemala ed ovviamente Italia, in (quasi) tutti i paesi del mondo in cui c’è un sistema bancario e una Centrale Rischi. Qual è la ragione di tanto sforzo delle Banche Centrali?

Chiunque lavori in un reparto finanziario di un’impresa o abbia contratto un mutuo, è al corrente dell’esistenza della “CR”, la banca dati cui le banche attingono nella fase prodromica alla concessione di un finanziamento e monitorano ogni mese dopo averlo concesso. Ma quale è il suo ruolo?

Partiamo dicendo che la Centrale Rischi non è affatto un database di “cattivi pagatori” anzi. Ma un potente alleato. Molto migliore dei dati di bilancio di un’impresa, per valutarla. Per quattro ragioni.

La prima: consente di conoscere sopra ogni dubbio l’ammontare dei prestiti concessi da una Banca alla propria clientela. Banca d’Italia nasce infatti dopo la crisi bancaria del 1892 di Banca Romana, trascinata da una bolla immobiliare che brucia i risparmi di tutti: da qui l’esigenza di un’istituzione che vigilasse le banche territoriali presenti nel giovane Regno Italiano. [consigliatissimo il film “Lo Scandalo della Banca Romana”, con un grande Lando Buzzanca ].

La seconda: certifica l’ammontare dei presiti concessi ad un soggetto, persona fisica o giuridica dai vari istituti. Necessità questa diventata imprescindibile nel secondo dopoguerra grazie al boom economico e diffusione del prestito:  60 anni fa, nel 1964, il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio oggi assorbito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), istituisce il Servizio di centralizzazione dei rischi creditizi, la Centrale Rischi.

La terza: la CR aiuta a decidere le politiche monetarie della BCE. Con la crisi Lehman Brothers, il rischio sui debiti sovrani e la conseguente crisi bancaria (importante questo legame ricordiamolo) i regolatori Europei sono consci del valore di accesso ai dati degli affidamenti concessi a cittadini ed imprese, per comprendere il grado di rischio.  Nasce allora AnaCredit “la Centrale Rischi delle Centrali Rischi” con 13 Banche Centrali Periferiche, il più grande database degli affidamenti presente a livello globale.

La quarta: per contribuire con dati oggettivi, sistemici e ad alta frequenza, nei modelli previsionali del default di un imprenditore: capendo se concedere un finanziamento, il tasso ma soprattutto, nel corso del prestito, se l’azienda (o la persona) sta per entrare in difficolta. Quindi: se la si conosce e la si presenta, potrà dire bene di voi e dell’azienda al mondo bancario.

centrale rischi

Per capirne il peso in un modello di valutazione, si può fare una prova empirica

Come sul sito www.fondidigaranzia.it per calcolare il proprio rating. Tecniche di machine learning nei modelli organizzativi delle banche diventano analisi predittive che sfruttano i dati della Centrale Rischi per le loro tre caratteristiche peculiari: essere oggettivi, perché forniti direttamente dal sistema bancario; essere sistemici: perché hanno correlazione con tutta la creazione di valore aziendale; e soprattutto, essere le uniche ad alta frequenza: ossia si aggiornano tutti i mesi in automatico.

È anche per questa ragione che più banche centrali periferiche hanno creato Arteweb, per l’acquisizione gratis ogni mese i propri dati CR: più consapevolezza porterà più attenzione.

L’altra ragione, quella non scritta, è conseguenza del rapporto di assorbimento patrimoniale per singolo affidamento.  Meno performante risulta l’affidamento concesso da una banca e maggiore patrimonio verrà assorbito  e meno prestiti verranno concessi.

E’ chiara la volontà dei regolatori di sensibilizzare l’utenza nel prestare attenzione ai dati aggiornati ogni mese, sull’uso e rispetto degli impegni assunti a beneficio del Sistema Bancario ed dei Paesi dell’Unione. Ma questo deve ancora essere largamente metabolizzato: impariamo come sempre strada facendo. Ma è fondamentale, soprattutto per le imprese, farlo il prima possibile.