Sorpresa, le banche diventano rifugio degli investitori. Ecco perché

scritto da il 03 Luglio 2024

Post di Massimo Citoni, Regional Manager per l’Italia di eToro – 

L’incertezza nei mercati porta gli investitori retail italiani a rimanere alla finestra, trovando rifugio nei propri conti correnti e nei titoli europei e made in Italy. Lo dice l’ultimo Retail Investor Beat, il sondaggio condotto su base trimestrale dalla piattaforma di trading e investimento eToro, su un campione di 10.000 investitori retail distribuiti in 13 paesi nel mondo, di cui 1.000 in Italia.

I dati mostrano che continua a rimanere alta la percentuale di risparmio ferma sui conti correnti, o equivalenti, degli investitori italiani. Lo afferma il 56% degli intervistati. Contribuisce a questa situazione il timore dell’inflazione, percepita ancora come una delle principali minacce per i propri portafogli di investimento da parte di un investitore su 5 (21%). La paura dell’inflazione è seconda solo alle criticità che emergono dalla situazione geopolitica internazionale, identificata come sostanziale minaccia dal 23% degli intervistati.

Ritorna il porto sicuro: i conti correnti

I conti correnti emergono quindi come un porto sicuro per gli investitori italiani, che trovano troppa incertezza nei mercati per decidere quale direzione prendere, complice un secondo trimestre dell’anno caratterizzato da un cambio di narrativa da parte delle banche centrali. Tuttavia, i dati non mostrano pessimismo, quanto un approccio attendista. Gli investitori non intendono disinvestire, con solo il 9% che ha dichiarato di voler diminuire la quantità di reddito dedicata agli investimenti nei prossimi tre mesi e il 62% degli intervistati che ha intenzione di mantenere invariata la quota destinata agli investimenti.

La rotazione dei portafogli verso l’Europa (e più banche)

In questo momento di precarietà, le preferenze degli investitori si concentrano su aree su cui percepiscono maggiore familiarità. Ciò si traduce in una rotazione dei portafogli verso l’Europa, con il 23% del campione che ritiene il Vecchio Continente il più promettente in termini di performance, rispetto al 17% che predilige, invece, gli Stati Uniti.

Guardando ai settori, non diminuisce l’attaccamento al comparto finanziario. Il 16% degli intervistati ha dichiarato infatti di voler aumentare le proprie posizioni nei titoli bancari, che in questa prima parte del 2024 hanno garantito un ritorno significativo.

Il settore tecnologico, invece, scende al secondo posto, preferito dal 14% del campione. Pur rimanendo una componente importante, risultando presente nel 37% dei portafogli degli intervistati. Parimenti a Real Estate e Energia, il comparto sembra perdere parte della sua appetibilità, anche tra le fasce più giovani, soffrendo le valutazioni ormai elevatissime e, ancora una volta, l’incertezza su quali saranno le effettive decisioni della Fed.

banche

In conclusione, tra fusioni bancarie, dividendi, buyback e le vicende di Monte dei Paschi, gli italiani stanno riscoprendo il loro interesse per le banche, nonostante esperienza passate non proprio positive, forse anche perché vi depositano maggiore liquidità. Con le “Magnifiche 7” (banche) italiane che hanno addirittura sovraperformato le “Magnifiche 7” (tech) americane, non ci si stupisce che gli investitori retail italiani guardino al settore bancario.