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Tax free shopping, come massimizzare i benefici per l’economia?
Post di Flavio Gatti, Senior Vice President of Sales della travel fintech utu –
Ogni anno, milioni di turisti extra europei visitano l’Italia, attirati dalla sua ricca cultura, gastronomia e siti storici. I dati parlano chiaro: nei primi tre mesi del 2023, l’Italia ha registrato un incremento dell’86% del turismo internazionale rispetto allo stesso periodo del 2022, raggiungendo i 15 milioni di visitatori. Questa cifra rappresenta un aumento del 42% su base annua e segnala una ripresa dell’87,7% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.
La potente attrattiva del Tax Free
Durante il loro soggiorno, i turisti generano notevoli introiti attraverso spese in alloggi, ristorazione e, soprattutto, shopping. L’attrattiva principale? La possibilità di effettuare acquisti tax free di merci selezionate, che esentano l’IVA locale a patto che i beni vengano esportati al momento della partenza. Nel 2023, il Tax Free Shopping ha superato i livelli pre-pandemia, raggiungendo un aumento del 119% rispetto al 2019, con uno scontrino medio che ha toccato i 981 euro (+19%).
Il settore ha visto una crescita esponenziale grazie all’interesse crescente di turisti americani e arabi, i quali hanno registrato incrementi oltre il 240% nella spesa. Dal punto di vista anagrafico, a livello mondiale circa il 60% degli shopper è costituito da Millennials e Gen Z, con questi ultimi che registrano un recovery della spesa tax free a velocità doppia rispetto alle altre generazioni. Un trend evidente anche in Italia, dove rappresentano il 13% degli shopper, registrando un 264% di recupero della spesa rispetto al 2019*.
La riduzione della soglia minima ha rilanciato il tax free
Complice di questa crescita, anche il recente cambiamento normativo entrato in vigore il 1° febbraio 2024, che ha ridotto la soglia minima di spesa per usufruire del Tax Free Shopping da 154,90 euro a soli 70 euro. Questa modifica ha aperto nuove opportunità per le imprese di tutte le dimensioni, in particolare quelle che esibiscono il prestigioso marchio Made in Italy. Tali aziende possono ora commercializzare una gamma più ampia di prodotti, dai tessuti di alta moda ai delicati lavori artigianali, sostenendo così le tradizioni locali e aumentando il loro appeal commerciale.
L’effetto di questa politica non è limitato alle vendite al dettaglio. Secondo le stime del Ministero del Turismo, si prevede che la nuova soglia porterà a un incremento della domanda finale estera di circa 200 milioni di euro. Inoltre, si stima un aumento indiretto dei consumi e degli investimenti in Italia che potrebbe generare un flusso aggiuntivo di 119 milioni di euro all’anno per le casse dello Stato.
Il passo successivo: giocare a favore dell’economia italiana
Tuttavia, l’intero ecosistema attuale di rimborsi IVA, che nel 2023 ha visto erogare circa 700 milioni di euro ai turisti in partenza**, potrebbe trarre vantaggio dall’intervento di nuovi attori del settore, specificamente dedicati a questo scopo, per mantenere questi fondi all’interno dell’economia italiana. Questi capitali, una volta rimborsati, tendono a uscire dai confini nazionali e costituiscono una fuga di capitali che sottrae risorse finanziarie che potrebbero altrimenti beneficiare l’economia locale. I fondi rimborsati, infatti, raramente vengono spesi in ulteriori beni o servizi locali, ma vengono portati all’estero, riducendo così l’effetto moltiplicatore della spesa turistica sull’economia nazionale.
La sfida principale è bilanciare l’attrattiva degli acquisti Tax Free con la necessità di garantire che i benefici economici derivanti dal turismo si diffondano più ampiamente all’interno del Paese. Per farlo, una delle possibilità può essere quella di integrare nel sistema attuale nuovi player e soluzioni innovative, come la creazione di voucher con vantaggi o privilegi esclusivi per acquisti aggiuntivi locali su servizi o prodotti, incentivando i turisti a reinvestire i rimborsi IVA direttamente nell’economia italiana.
Massimizzare i benefici economici per il Paese ospitante
In conclusione, l’evoluzione del Tax Free Shopping sta ridefinendo le dinamiche di consumo dei turisti extraeuropei in Italia, con impatti significativi sia per il mercato interno che per le prospettive macroeconomiche del paese. Il sistema rappresenta già incentivi significativi per attrarre turisti, ma è fondamentale sviluppare strategie per massimizzare i loro benefici economici per il Paese ospitante, prevenendo che tali risorse finanziarie lascino il Paese senza contribuire in modo sostanziale al tessuto economico e commerciale locale.
*Global Blue (2023).
**proiezioni di utu basate sui dati di Global Blue.
A proposito di utu
utu è una travel fintech company che amplifica l’esperienza del tax-free shopping per i turisti extra UE. Fondata nel 2016 dal veterano dello shopping tax-free Asad Jumabhoy e Ameer Jumabhoy, utu ha fatto il suo ingresso sul mercato italiano individuando un’opportunità all’interno del sistema del tax-free shopping: la somma dei rimborsi dell’IVA dei turisti internazionali lascia spesso il Paese insieme a loro al momento della partenza senza che venga reinvestita nell’economia locale.
Nello specifico, i vantaggi coinvolgono i seguenti attori: i turisti internazionali beneficiano dei loro rimborsi fiscali ottenendo un valore maggiorato direttamente spendibile in negozio, migliorano la propria esperienza d’acquisto e per questo sono incoraggiati a spendere sempre di più; i Retailer e le società partner beneficiano di maggiori vendite, grazie all’effetto moltiplicatore derivante dai rimborsi reinvestiti sul mercato locale, incrementano la fidelizzazione e l’engagement dei clienti e aumentano la propria competitività sul mercato; gli Operatori di rimborso IVA beneficiano di un aumento del volume delle transazioni tax-free.
L’economia locale è, quindi, potenziata dal reinvestimento dei ricavi, provenienti dai rimborsi fiscali da parte dei turisti internazionali, che altrimenti lascerebbero il paese. L’azienda ha da poco stretto una partnership con Coccinelle, attraverso il lancio di utu Privileges, consolidando ulteriormente il suo posizionamento nel territorio italiano.