categoria: Sistema solare
Giornata della Terra 2024: competenze per il futuro del pianeta
Post di Floriana Ferrara, CSR Manager & Master Inventor, IBM Italia –
Il cambiamento climatico investe già da tempo ogni regione della terra, ma dovremmo riflettere sul fatto che alcune Comunità sono colpite più duramente di altre e che il sostegno di tutti è necessario per assicurare loro un luogo sicuro in cui vivere. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), dai 3,3 ai 3,6 miliardi di persone sono vulnerabili alle problematiche ambientali. Si tratta di Comunità che continuano a subire enormi perdite dal punto di vista sanitario, economico e infrastrutturale a causa di eventi meteorologici sempre più frequenti e intensi.
E l’Italia non è esente. Siamo un Paese estremamente esposto agli effetti del climate change, come dimostra lo stress test climatico sulle grandi economie europee effettuato da Scope Ratings, un’agenzia che valuta l’impatto dei rischi nei prossimi decenni. Dall’analisi, condotta sulle cinque principali economie europee – Italia, Paesi Bassi, Spagna, Germania e Francia – emerge come l’Italia sia il Paese maggiormente a rischio, con perdite legate a una transizione ritardata potenzialmente pari a 17,5 trilioni di euro tra il 2020 e il 2050, circa il 14,5% del Pil. Solo nel 2023 sono stati registrati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente 378 eventi climatici estremi. Un dato in significativo aumento, con un +22% rispetto al 2022. La conta dei danni materiali supera gli 11 miliardi di euro, considerando solo le ultime due alluvioni che hanno colpito Emilia-Romagna e Toscana.
I cambiamenti climatici, quindi, minacciano anche le imprese di tutti i settori. Dall’agricoltura ai trasporti, dai servizi pubblici alle assicurazioni, poche sono risparmiate dall’instabilità e dalle interruzioni causate da condizioni meteorologiche imprevedibili ovunque nel mondo. In Italia, basterebbe stimare l’effetto degli shock meteorologici sulle rese delle principali colture agricole (mais, grano duro e uva da vino), eterogenee in termini di regione di produzione, stagione di crescita e requisiti meteorologici; o sul turismo, soprattutto nella sua componente montana, più esposta all’aumento delle temperature e alla diminuzione delle nevicate, per capire quanto le imprese direttamente o indirettamente possano essere coinvolte.
Come aziende leader, abbiamo il dovere di mettere in campo nuove strategie per contribuire a creare un futuro sostenibile e sostenere la formazione di una forza lavoro qualificata per affrontare queste sfide e individuare potenziali soluzioni.
Una recente ricerca condotta da IBM e Morning Consult conferma la crescente carenza di competenze in materia di sostenibilità, fatto che rappresenta una seria problematica per tutti i settori. Il 71% dei leader aziendali intervistati a livello globale prevede che la propria azienda darà sempre più importanza ai criteri relativi alle competenze in materia di sostenibilità nelle assunzioni, nei prossimi due anni.
In Italia, quasi all’unanimità, i business leader hanno evidenziato come competenze ed esperienze in materia di sostenibilità siano importanti nella valutazione dei candidati, e circa 3 leader su 5 hanno dichiarato che la loro organizzazione applicherà standard di sostenibilità nelle pratiche di assunzione nei prossimi 5 anni. Questo anche perché, in Italia, i leader aziendali danno priorità a tre principali aree di conoscenza della sostenibilità: efficienza energetica, energia rinnovabile/pulita e rendicontazione ESG. Quest’ultima, in particolare, è invece considerata meno rilevante per i leader aziendali a livello globale, per i quali si colloca al sesto posto.
Lo scenario attuale fa ben sperare, in quanto denota un certo impegno alla collaborazione tra enti di formazione, imprese e governi per rispondere a queste esigenze. Una sfida di questa portata richiede, infatti, la sinergia di un ecosistema di esperti che sia in grado di guidare il cambiamento. Ad esempio, IBM ha recentemente avviato dei corsi per lo sviluppo di competenze relative alla sostenibilità con il contributo di AXA Climate School e The Burning Glass Institute. Si tratta di formazione disponibile per tutti gratuitamente attraverso la piattaforma IBM SkillsBuild.
Inoltre, dal momento che l’intelligenza artificiale sta avendo un effetto trasformativo nelle aziende e nell’istruzione, e ha anche il potenziale per accelerare le innovazioni in materia di sostenibilità, è stato creato un corso interdisciplinare che tiene conto dell’intersezione di temi come l’ecologia e la biodiversità, con l’AI e l’analisi dei dati. È infatti necessario un programma di studi completo per dotare la prossima generazione di leader di competenze per la green economy.
Anche in Italia, siamo impegnati nell’accompagnare la scuola ad aumentare la consapevolezza sul valore della sostenibilità con dei progetti concreti. Ad esempio, con il Progetto NERD (Skillsbuild for Girls), che consente alle ragazze di creare delle chatbot istruite sui temi dell’agenda 2030. E con il progetto “Costruttori di futuro sostenibile”, che porta studenti delle scuole medie e superiori a immaginare, creare e descrivere soluzioni che possano migliorare la qualità della vita in riferimento a 17 obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU.
Le competenze sono sì fondamentali per il futuro sviluppo di soluzioni di sostenibilità, ma non possono essere l’unico modo per combattere il cambiamento climatico. Programmi come l’IBM Sustainability Accelerator, che sta sostenendo la creazione di sistemi per aiutare le Comunità esposte ai rischi ambientali e le collaborazioni creative con gruppi come la NASA e le Nazioni Unite, sono esempi di come le imprese private possano diventare aggregatori e promotori di idee.
La Giornata della Terra è lo spunto per riflettere insieme e far maturare questo sforzo davvero esistenziale, invitando tutte le comunità a coltivare una “pipeline” di futuri leader che siano in grado di mettere la tecnologia al servizio della sostenibilità in tutti i settori quotidianamente.