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Gen AI, ecco tutti i vantaggi per le aziende e le prossime sfide
Post di Andrea De Micheli, Presidente di Web3 Alliance* –
Le tecnologie abilitate dal Web 3.0 – AI, VR/AR/MR, metaverso, blockchain, NFT, IoT, ecc. – stanno entrando in modo sempre più dirompente e pervasivo nel mondo del lavoro e nella nostra quotidianità. Prima su tutte, l’Intelligenza Artificiale Generativa (Gen AI) si rivela come l’agente di una nuova rivoluzione industriale che modificherà profondamente i processi aziendali, un po’ come fece Internet a partire da 30 anni fa.
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale e delle realtà immersive nei nostri modelli di business sarà inoltre favorita dall’uscita, nel 2024, di nuove soluzioni in grado di renderne ancora più facile l’utilizzo e ancora più numerose le applicazioni.
La sfida per le aziende è la progressiva e completa transizione digitale, che non consiste tanto nel sostituire procedure analogiche con altre equivalenti digitalizzate, ma in una genuina trasformazione del proprio business, resa possibile dalle nuove tecnologie digitali e in particolare quelle abilitate dal cosiddetto Web 3.0. Il consorzio Web3 Alliance si propone di chiarire e facilitare tale trasformazione affinché il nostro Paese non rimanga indietro in questo momento cruciale, ma al contrario accresca la propria competitività a livello internazionale.
Gen AI e democratizzazione dei processi
L’Intelligenza Artificiale Generativa, nonostante sia stata sviluppata finora da pochi soggetti statunitensi (e, in modo meno appariscente, cinesi) costituisce tuttavia un’occasione per diffondere e in qualche modo “democratizzare” i processi creativi a tutti i livelli: nazionali, aziendali e individuali, fornendo strumenti potenti anche ai soggetti più periferici rispetto all’origine di queste tecnologie.
La Gen AI inoltre è caratterizzata sia da una rapida adozione sia da una maggiore diffusione: è quanto emerge da un’analisi svolta da TIG – The Innovation Group per Web3 Alliance e sponsorizzata da Invesco, dal titolo “Next Digital Experience Survey 2023”.
In particolare, il 40% degli utenti la sta già utilizzando in meno di un anno dalla sua diffusione, mentre un ulteriore 54% prevede di integrarla nei propri processi entro i prossimi tre anni, dopo che gli early adopter avranno dimostrato il suo successo e la sua utilità. L’1% adotterà la Gen AI soltanto dopo che sarà diventata ampiamente accettata e diffusa, in un arco temporale che va tra i 5 e i 9 anni. Il 5%, invece, mostra un iniziale scetticismo o resistenza nei confronti di questa nuova tecnologia, richiedendo prove concrete prima di adottarla.
Tutti gli ambiti e le applicazioni della nuova tecnologia
Ma quali sono gli ambiti e le applicazioni di questa nuova tecnologia all’interno delle aziende? Dall’analisi è emerso che la Generative AI è particolarmente utilizzata nell’ambito del servizio clienti (56%) e del marketing (52%) grazie alla sua capacità di generare contenuti creativi, personalizzare le interazioni, automatizzare compiti ripetitivi e analizzare dati in modo avanzato. A seguire, la Gen AI viene utilizzata nella ricerca e sviluppo per generare nuove idee e test di ipotesi (34%), ma anche per il supporto e la risoluzione di problemi tecnici (34%).
Anche l’ambito della formazione è coinvolto (33%), in particolare per la creazione di contenuti didattici e per il supporto nell’apprendimento. L’area IT (32%) si avvale della Gen AI per lo sviluppo di codice, l’automazione delle e-mail e i contenuti delle pagine web. In ambito e-commerce (23%) la GenAI aiuta i clienti nel processo di acquisto e rende migliore la customer experience (CX). A seguire l’amministrazione (22%) con l’elaborazione dati e la creazione di report finanziari. Infine, troviamo: la logistica (10%), in particolare per la pianificazione delle consegne; l’area delle risorse umane (7%) per la creazione di documenti e per l’automazione dello screening dei candidati; l’area legale (5%) per la gestione della documentazione.
Le stime sulla crescita degli investimenti
Guardando al futuro, la spesa in progetti digitali di Intelligenza Artificiale generativa secondo il 34% degli intervistati aumenterà nel 2024 per un valore tra l’1 e il 10%, per il 22% aumenterà di oltre un 10%, mentre per il 25% degli intervistati rimarrà pressoché stabile.
Non soltanto opportunità e investimenti, ma anche nuove e importanti sfide si preannunciano per coloro che utilizzano o prevedono di utilizzare la GenAI nei prossimi tre anni: il 59% degli intervistati indica, infatti, la mancanza di competenze e/o di risorse interne come la principale sfida per il business.
Inoltre, nonostante si discuta spesso della diminuzione delle risorse a causa dell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale Generativa nei processi aziendali, emerge l’aspettativa di un importante aumento del capitale umano. In particolare, il 27% del campione si aspetta un incremento compreso tra il 3% e oltre il 20% della forza lavoro.
Gen AI e figure professionali più richieste
Le figure professionali richieste maggiormente dalle imprese per favorire l’adozione della Gen AI saranno machine learning engineers (47%) e AI data scientists (46%). A seguire: AI product owners/managers (36%), software engineers (27%), data engineers (23%), data architects (21%), design specialists (20%), data-visualization specialists (19%), prompt engineers (17%), translators (10%). Mediamente sono 2,7 le figure necessarie per implementare l’AI generativa nella propria azienda.
Tra i principali risultati che ci si aspettano dalla Gen AI vengono indicati: una maggiore produttività ed efficienza delle persone (53%), il miglioramento della user experience (44%), l’aumento del valore dell’offerta (37%), fornire nuovi strumenti ai clienti (36%) come ad esempio la ricerca di informazioni, una maggiore personalizzazione dell’offerta (33%), un aumento della soddisfazione degli utenti (30%), la riduzione dei costi OPEX (26%), un aumento della sostenibilità dei prodotti e servizi (21%).
Vantaggi per le multinazionali come per i piccoli business
Questa analisi mette in luce come le potenzialità offerte dalla Gen AI, e in generale dalle tecnologie del Web 3.0, rappresentano un vantaggio cruciale non solo per le multinazionali, ma anche per i piccoli business, e non soltanto perché permettono di automatizzare molte procedure, rendendo così l’attività lavorativa più dinamica, ma anche perché aprono le porte a una nuova era in cui creatività e intelligenza convergono, spingendo le imprese verso vette mai raggiunte prima.
*Consorzio di aziende focalizzate sulle tecnologie Web 3.0 (blockchain, AR/VR, Intelligenza Artificiale)