categoria: Distruzione creativa
Mondi immersivi e Intelligenza Artificiale: i trend del 2024
Post di Lorenzo Cappannari, CEO e Co-Founder di AnotheReality –
Dopo i grandi traguardi raggiunti nel 2022, un considerevole stop nel 2023 e alla luce dell’appena conclusasi CES 2024, la fiera che ogni anno inaugura a Las Vegas le novità tecnologiche più all’avanguardia, c’è da chiedersi: quale sarà la direzione verso cui si muoverà il mercato?
Il 2024 sarà l’anno della crescita delle piattaforme di mondi sociali virtuali guidati dallo user generated content, che affiancheranno, e a volte sostituiranno, i social media tradizionali, diventando il punto di riferimento soprattutto per le generazioni Zeta (i nati dopo il 1995) e Alpha (i nati dopo il 2015). Secondo i dati pubblicati da Roblox, il 54% della GenZ tiene di più al look del proprio avatar che al look di sé stesso. Di conseguenza è chiaro che sempre più tempo trascorso sulle piattaforme di socializzazione porterà allo sviluppo di economie virtuali sempre più strutturate. Allo stesso modo in cui i social hanno creato content factories dando il via a fenomeni mediatici di rilevanza mondiale, si veda per esempio il ruolo di influencer e content creator. David Baszuck, il CEO di Roblox, prevede che nei prossimi 5 anni vedremo il primo studio di videogiochi basati su Roblox che raggiungerà la valuation di 1 billion.
Le istituzioni e l’esigenza di nuove regole
Anche le istituzioni dedicheranno maggiore attenzione alle diverse tematiche sollevate dallo sviluppo delle nuove tecnologie. Con la crescita di nuove economie virtuali, infatti, si svilupperà l’esigenza di nuove regolamentazioni, che siano in grado di gestire e accrescere lo sviluppo di queste tecnologie emergenti. Tra le ultime novità va citato il Digital Markets Act europeo, che impone la progressiva apertura dei monopoli degli store digitali e che (auspicabilmente) permetterà l’interoperabilità dei vari mondi.
Nel 2024 è probabile che nuovi governi inizino ad avvicinarsi al tema del metaverso, con investimenti, regolamentazioni e in generale piani a lungo termine. Tra i paesi che si stanno avvicinando a un modello sempre più digitale, la Finlandia, che punta a diventare una delle eccellenze mondiali in tema di metaverso. Anche l’Olanda e la Corea del Sud stanno investendo molto, ed è probabile che molti altri seguiranno questo trend.
Big Tech e l’onda di piena dei nuovi dispositivi
A dettare il ritmo dello sviluppo tecnologico saranno però le aziende, e in questo caso le Big Tech, che nei prossimi mesi presenteranno diversi nuovi dispositivi. Il 2024, infatti, sarà un anno che porterà molte novità, tra sperimentazioni e grandi attese, anche per i giganti del settore, che faranno il loro ingresso, o ritorno, nel mondo dell’immersività.
Le aspettative sono altissime per Apple Vision Pro che segna definitivamente l’ingresso del colosso californiano nell’ecosistema delle tecnologie indossabili. Il visore di Realtà Mista sarà disponibile da febbraio, prima negli store americani e poi nel resto del mondo, con una produzione limitata a 500mila esemplari. Decisamente un prodotto esclusivo, a partire dal prezzo con cui verrà immesso sul mercato: 3.500 dollari.
Ma anche i grandi ritorni, come quello di Samsung, saranno portatori di grandi novità. La Big Tech coreana si allea con Qualcomm e Google per il lancio di un nuovo device stand-alone Mixed Reality molto promettente. Apple e Google porteranno con loro non soltanto gli investimenti e le loro competenze, ma anche i loro due ecosistemi di contenuto: Apple Store e Google Play Store. Si prospetta quindi uno scenario dove il duopolio dell’ecosistema mobile potrebbe riproporsi nel mondo delle tecnologie indossabili.
La risposta di Marck Zuckerberg e Meta
Quale sarà dunque la strategia di Meta per distinguersi dai tre attori (Apple, Samsung e Google) che giocheranno da protagonisti nel 2024? Come dichiarato dall’impresa statunitense, ad oggi, i Meta Quest venduti sono circa 20 milioni e le vendite natalizie lo confermano come il device di riferimento, in grado di surclassare qualsiasi altro dispositivo in commercio. Un posizionamento non indifferente, a cui Zuckerberg non vuole rinunciare ma che desidera perseguire ampliando il proprio mercato e coinvolgendo nuovi consumatori.
Con Meta Quest 3 Lite (nome ancora provvisorio), un device dalle stesse caratteristiche tecniche del già ottimo Meta Quest 3, ma a un prezzo che dovrebbe aggirarsi sui 199 USD, la strategia di Meta potrebbe essere quella di entrare rapidamente e in maniera dirompente nelle case delle persone rendendo il proprio visore economicamente accessibile, rispetto invece ai prodotti proposti da Apple e Samsung. Una strategia che potrebbe non solo giovare a Meta ma anche dare uno scossone al mercato, e convincere molti nuovi consumatori a testare il nuovo paradigma dell’indossabilità e dello “spatial computing”.
Il prossimo obiettivo: implementare la Mixed Reality
Inoltre, per il prossimo futuro l’obiettivo delle Big Tech è quello di implementare sempre più la Mixed Reality nei propri visori, superando le versioni precedenti dotate esclusivamente di tecnologia di Realtà Virtuale, come ad esempio il Meta Quest 2. In questo senso il 2024 sarà un anno di sperimentazione, nella speranza di individuare casi d’uso pratici e in grado di generare un interesse tra i più. È evidente, tuttavia, che finché i device di Mixed Reality saranno indossabili esclusivamente in un ambiente protetto a causa delle dimensioni poco pratiche e dell’estetica ancora ingombrante, il loro utilizzo nella tradizionale modalità di Realtà Virtuale resterà ancora principe in termini di coinvolgimento e immersività.
Il valore della Realtà Aumentata o Mista, in questo scenario di utilizzo, è ancora tutto da dimostrare. C’è da credere che solo quando i visori assomiglieranno a occhiali leggeri e comodi e sarà plausibile il loro utilizzo all’esterno, questa tecnologia inizierà a dare il meglio di sé. Lo dimostrano anche i dati di vendita di questo Natale: il Quest 2 ha surclassato le vendite del 3, evidenziando come ancora la Mixed Reality non costituisca un vero plus per il consumatore.
Quale sogno tecnologico nel 2024?
Forse il 2024 sarà l’anno in cui ci avvicineremo a questo sogno tecnologico? Andrew Bosworth, CTO di Meta, ha annunciato che nei prossimi mesi l’impresa statunitense presenterà un prototipo di occhiali di Realtà Aumentata che apparentemente “might be the most advanced thing that we’ve ever produced as a species”.
Interagire con il mondo reale attraverso degli “occhiali” però è già possibile, con i nuovi Ray-Ban Meta con AI integrata. Non si tratta ancora di una soluzione di AR, ma di un dispositivo che permette di unire le capacità di ChatGPT al mondo reale.
Come emerso durante la fiera di Las Vegas degli ultimi giorni l’AI si è confermata protagonista assoluta dell’anno appena trascorso, e nel 2024 continuerà ad essere una delle tecnologie più interessanti, ma con una piccola variazione: da intelligenza artificiale a intelligenza contestuale, ovvero un sistema in grado di interagire con l’ambiente in cui è inserito. Ne sono un chiaro esempio gli occhiali Meta Ray-Ban o Humane AI, un pin indossabile che punta a sostituire i telefoni cellulari pur non avendo uno schermo.
L’interesse e le risposte positive da parte di chi già utilizza queste soluzioni nella vita quotidiana, fanno pensare che questo nuovo trend di dispositivi possa democratizzare ancora di più l’intelligenza artificiale, e al tempo stesso segnare un nuovo fondamentale passo verso l’adozione massiva del metaverso.
Intelligenza Artificiale e mondi virtuali, cosa ci aspetta
Infine, si prevede che sempre più aziende inizieranno a cavalcare l’onda dei mondi virtuali, ma sempre più aumentati dall’Intelligenza Artificiale. Diverse imprese utilizzano già soluzioni di questo tipo per simulazioni o per formare il proprio personale, risparmiando sui costi. Se, infatti, il metaverso per i consumer è in una fase iniziale e ha ancora bisogno di tempo per affermarsi, il cosiddetto industrial metaverse è una soluzione comune e soprattutto vantaggiosa per le aziende. Un trend che sicuramente non è sfuggito a Jensen Huang, CEO di NVIDIA, che con Omniverse propone tecnologie di metaverso orientate alle imprese e a diversi brand, tra cui Siemens e BMW.