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Mutui, la ripresa è tutta in salita. Affitto, per molti scelta obbligata
Post di Alessandro Adamo, amministratore delegato di Dotstay –
L’orientamento della BCE a mantenere inalterati i tassi d’interesse indubbiamente influenza il mercato immobiliare, che risente di un costo dei mutui molto elevato rispetto a qualche anno fa. Infondono appena un po’ di speranza le recenti dichiarazioni di Christine Lagarde, che parlano di una ipotesi di prima riduzione dei tassi entro l’estate. Fattori che contribuiscono a una situazione che influenza pesantemente il mercato dei mutui, il quale ha subito un calo considerevole negli ultimi mesi. Il bollettino mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana) ha registrato a dicembre un tasso medio in flessione dal 4,5 al 4,42 per cento. Ma è ancora troppo poco.
Il crollo dei mutui continua
Del resto, i numeri parlano chiaro, come sottolineato da Mutuisupermarket: nel terzo trimestre del 2023, ultimo dato disponibile, il settore delle compravendite residenziali in Italia ha registrato una significativa contrazione, con una diminuzione del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza negativa si è riflessa anche nelle compravendite assistite da mutuo, che sono scese al 41,3%, rispetto al 49,3% del terzo trimestre del 2022. Questi dati confermano una contrazione dell’erogato dei mutui nel terzo trimestre del 2023 di circa il 30%, mentre l’importo medio del mutuo è sceso del 6,2%, passando da 137.930 a 129.416 euro.
Quella appena descritta è una prospettiva che nel complesso impatta negativamente sui mutuatari, che si trovano a fare i conti con rate ben più salate rispetto a quelle previste al momento dell’accensione del finanziamento. E per molti, soprattutto famiglie con figli, si parla spesso di mutui quasi inaccessibili.
Coinquilini per necessità, non solo studenti
Per questo motivo, in tanti hanno valutato di scegliere l’alternativa dell’affitto, non solo a breve termine, ma anche a lungo termine. Noi che operiamo in grandi città, in primis Milano, vediamo tutti i giorni casi di clienti che prediligono contratti di locazione dividendo le spese con uno o più coinquilini. E non si parla solo di studenti, ma anche lavoratori, o giovani coppie. Persino famiglie intere in affitto da quasi dieci anni che preferiscono continuare così piuttosto che sostenere la difficile spesa di un mutuo a fronte di tassi del genere.
E come biasimarli. Del resto, un immobile in affitto consente non solo di guadagnare tempo in attesa del calo dei tassi in cui si continua a sperare, ma anche maggiore flessibilità e possibilità di spostarsi rapidamente tra una città e un’altra o un quartiere e un altro. E non è l’unico vantaggio: si evita il rischio di non riuscire a vendere l’immobile al prezzo adeguato, o di dover attendere per molto tempo senza riuscire a trovare un acquirente.
Affitto o mutuo a tassi stellari?
Inoltre, voglio sfatare il mito che si sente spesso secondo cui l’affitto è uno spreco di soldi perché “paghi qualcosa che non sarà mai tuo”. Mettendo sulla bilancia un affitto e un mutuo con tassi così alti è senz’altro più uno “spreco” pagare ogni mese rate che, sommate tra loro, portano al saldo del mutuo una spesa ben superiore a quella dell’effettivo valore dell’immobile. Ed è naturale pensare che inevitabilmente i tassi dovranno scendere, magari nel giro di qualche anno, in favore di prezzi più accessibili. A quel punto si potrà ancora tracciare il paragone tra rate di mutuo e canone d’affitto.
Peraltro, la tecnologia di oggi consente di orientarsi verso l’immobile più adatto alle proprie esigenze senza troppa fatica e valutando diversi fattori, tra cui prezzo, servizi nella zona, trasporti. I clienti possono infatti fare dei veri propri tour alla scoperta dell’immobile che più rispecchia le loro esigenze. Praticamente senza margine di errore.