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Benessere psicologico e lavoro, dallo sport la consapevolezza
Post di Mario Alessandra, Fondatore e Amministratore Delegato di Mindwork, società che si occupa di benessere psicologico per le aziende –
Negli ultimi anni, un numero crescente di atleti e atlete professionisti ha iniziato a parlare apertamente di salute mentale, prendendosi pause dalla propria carriera per prendersi cura di sé. Questa tendenza, iniziata nel mondo dello sport, sta ispirando un movimento più ampio di consapevolezza e cura del benessere mentale che trova risonanza anche all’interno delle organizzazioni. L’approccio proattivo degli atleti verso la salute mentale sta guidando, infatti, un cambiamento verso una maggiore attenzione al benessere psicologico anche nei luoghi di lavoro.
Benessere psicologico e atleti, alcuni esempi
Atleti come la ginnasta Simone Biles, la tennista Naomi Osaka e il tennista Mardy Fish, hanno acceso un faro sulla centralità del proprio benessere psicologico, stimolando attenzione e consapevolezza sul tema a livello mondiale. Le loro decisioni di prendersi pause per motivi di salute mentale sottolineano un importante messaggio: il benessere psicologico è fondamentale per il successo e la sostenibilità a lungo termine in ogni ambito, sportivo e lavorativo.
La Generazione Z e il lavoro
La generazione che più sta raccogliendo questa sensibilità è la Z, che, entrando nel mercato del lavoro, sta portando con sé una nuova prospettiva, influenzata anche dalla consapevolezza dimostrata dagli atleti. Con circa il 76% dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia che hanno sperimentato sintomi di burnout e un significativo 54% (Dati Mindwork-BVA Doxa 2023) che ha lasciato il proprio lavoro a causa del malessere emotivo, la necessità di un ambiente di lavoro che supporti il benessere mentale è più necessario che mai. La Generazione Z richiede e si aspetta un cambiamento, spingendo le aziende a riconsiderare e adattare le loro politiche nella direzione di una vera e propria trasformazione culturale, volta ad essere più inclusive e a supportare il benessere complessivo.
Il futuro del benessere psicologico e i Giochi Olimpici del 2026
Inoltre, l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026 offre un palcoscenico mondiale per riflettere e agire sulla crescente consapevolezza del benessere psicologico portata avanti nello sport professionistico. L’Albero dei Giochi, illuminato in Piazza Duomo a Milano, non è solo un simbolo festivo ma rappresenta anche i valori di resilienza, supporto e attenzione alla salute mentale, che stanno diventando sempre più centrali nella società contemporanea. I prossimi Giochi, infatti, potrebbero diventare un simbolo del cambiamento verso un futuro in cui il benessere psicologico è integrato e valorizzato in tutti gli aspetti della vita.
Una trasformazione culturale in atto
La crescente consapevolezza del benessere psicologico, ispirata dagli atleti e richiesta dalla Generazione Z, sta portando a una trasformazione culturale significativa. Diretta conseguenza di ciò, è anche la crescente importanza che le aziende stanno ponendo nei confronti della promozione di ambienti di lavoro supportivi e attenti da questo punto di vista. Si è aperto un nuovo capitolo: la salute mentale non solo è riconosciuta, ma celebrata come fondamentale per il successo personale e professionale.