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Fondi Europei, perché puntare sul ruolo delle Finanziarie regionali
Con questo post inizia un viaggio nel mondo delle Finanziarie delle Regioni. Realtà sconosciute ai più, ma che hanno un ruolo strategico nello sviluppo e nella crescita dei territori.
La sottocapitalizzazione del sistema produttivo italiano, la necessità della crescita dimensionale delle imprese, la ridotta diffusione del private equity, sono stati alcuni dei temi trattati nella conferenza organizzata alla fine di novembre a Torino dall’Anfir, l’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali.
La difficile congiuntura economica impone un reale e concreto sostegno alle piccole e medie imprese italiane, e le Finanziarie regionali, come ha ricordato puntualmente il presidente di Anfir, Michele Vietti, grazie al ruolo che esercitano sui territori, costituiscono una leva fondamentale per promuovere lo sviluppo e la crescita del sistema delle Pmi italiane.
Il focus principale delle attività delle Finanziarie regionali è rappresentato dalle piccole e medie imprese, ma il loro ruolo istituzionale le ha rese anche protagoniste di interventi finanziari a favore di imprese di dimensione maggiore, per sostenere azioni mirate alla salvaguardia del mantenimento dei valori occupazionali, e promuovere lo sviluppo dei territori.
Abruzzo, i primi passi di Fira
In Abruzzo, ad esempio, Fira SpA, la Finanziaria regionale, sulla scorta di un’intensa collaborazione già avviata dalla società Abruzzo Sviluppo con la struttura Commissariale della Zona Economica Speciale (dal 1 gennaio 2023 Abruzzo Sviluppo e Fira hanno dato vita ad una nuova società con la fusione per incorporazione di Abruzzo Sviluppo), ha incluso nel proprio statuto l’attività di accompagnamento industriale delle imprese.
A guidarla dal febbraio 2023 l’amministratore delegato Stefano Cianciotta, nominato dopo essere stato per un triennio al timone di Abruzzo Sviluppo SpA.
“In questi ultimi mesi a tre aziende abruzzesi che ricadono in area Zes – afferma Cianciotta – Fira ha consentito l’avvio di una interlocuzione stabile con la struttura commissariale guidata da Mauro Miccio, al fine di ampliare gli impianti esistenti attraverso procedure amministrative più snelle e ricadenti sotto l’egida della Zes”.
“Oggi le Finanziarie regionali, soprattutto al Sud e grazie anche alla Zona Economica Speciale unica – osserva ancora Cianciotta – che sarà in vigore al 1 gennaio 2024, devono rappresentare il perno di un sistema economico in evoluzione, che contempla ecosistemi industriali innovativi (automotive, chimico-farmaceutico, aerospace, agroalimentare, energia) e una capillare intermodalità logistica”.
Il ruolo fondamentale della Pubblica amministrazione
La Zes unica, peraltro, si svilupperà all’interno del Mediterraneo, area diventata strategica con il raddoppio del Canale di Suez, dove oggi transita il 20% del traffico globale delle merci, e dove i porti, soprattutto quelli italiani, si sono trasformati in gatekeeper per scambiare e trasportare energia.
“La Pubblica amministrazione – continua Cianciotta – è un attore fondamentale di questa nuova fase di sviluppo. Il nuovo investimento di Brunello Cucinelli in Abruzzo a Penne, comune che ricade in area Zes, è stato possibile perché il Comune ha rilasciato i permessi in poche settimane.
Questo investimento, che a regime porterà 300 nuovi posti di lavoro, non solo privilegia il valore della manualità e dell’artigianalità, da sempre rilevanti a Penne dove ha sede Brioni, ma ha un fortissimo impatto reputazionale. Sono state create, infatti, le condizioni perché alla Pa venisse riconosciuto un ruolo decisivo nella costruzione di questa nuova opportunità di crescita delle aree interne”.
Il ruolo delle Finanziarie regionali nell’attuazione dei fondi del Pnrr
Mentre nel Mezzogiorno la mancata diffusione del private equity deriva da alcune debolezze strutturali, nelle altre zone del paese la ridotta diffusione del private equity, se confrontata con gli altri Paesi europei, deriva da altri fattori.
Da più parti si solleva la questione relativa alla crescita dimensionale delle imprese italiane, crescita che, sia nell’analisi economica, sia in quella sociale, si ricollega alla scarsa diffusione degli intermediari impegnati nell’ambito del capitale di rischio o di prodotti similari, quali ad esempio gli equity like o le operazioni quasi equity.
Come ha analizzato l’Anfir, con riferimento in particolare alle esperienze di alcune Finanziarie regionali italiane, un’opportuna collaborazione pubblico-privato rappresenta la strada efficace per l’attuazione del PNRR.
“Le Finanziarie, pertanto – commenta Cianciotta – hanno tutti gli strumenti per svolgere questo ruolo di pivot e di cerniera tra il sistema pubblico e quello privato. Ed è questa la direzione verso cui tendere: fare delle Finanziarie regionali organismi che possano fungere da advisor del sistema imprenditoriale regionale e più in generale facilitatori e acceleratori di ecosistemi industriali”.
“In tal senso in Abruzzo proveremo a lavorare su questo modello per fare della Fira la leva per dare vita ad ecosistemi innovativi nel settore della digitalizzazione e dell’aerospace”.
La necessità del dialogo tra le Finanziarie regionali
La priorità è un’armonizzazione giuridica delle varie Finanziarie regionali. A spiegarne il perché è proprio Cianciotta, secondo il quale “è non solo auspicabile ma doveroso favorire un processo continuo di dialogo tra le Finanziarie regionali, attivando ad esempio un meccanismo di scambio delle buone pratiche esistenti soprattutto nella gestione della Programmazione europea”.
“La Fira abruzzese, che diventerà Organismo intermedio nel 2024, ha già avviato una interlocuzione proficua con Lazio Innova, per comprendere il processo che ha portato negli anni questa società a diventare Organismo Intermedio per quanto concerne il Fesr, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale”.
Semplificazione delle procedure e risposte più articolate
La sburocratizzazione dei bandi e la semplificazione delle procedure sono una tappa obbligata per un corretto ed efficiente ed efficace utilizzo dei fondi europei e nazionali.
“Si pensi proprio al processo di individuazione della Finanziaria regionale – conclude Cianciotta – come Organismo intermedio. Questo vuole dire che le Finanziarie si strutturano per diventare strumenti operativi delle Regioni molto più snelli, con una propria competenza organizzativa in termini di progettazione e gestione dei bandi, e sulle attività di rendicontazione. Questo processo si tradurrà inevitabilmente nella semplificazione delle procedure e di conseguenza in risposte più articolate e immediate al sistema delle imprese regionali”.