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Email marketing, Italia al top. La posta elettronica è ancora vincente
Post di Linda Romani, Marketing Manager Italia di GetResponse –
L’email marketing, all’interno delle strategie aziendali di comunicazione per ciò che riguarda messaggi commerciali, novità, informazioni legate all’azienda oppure, ancora, per notifiche relative ad attività online dell’utente, svolge un ruolo sempre più importante. Soprattutto negli ultimi anni è diventato uno strumento di fondamentale utilità per raggiungere un pubblico di utenti perfettamente targettizzato, massimizzando così anche i risultati nella ricezione dei messaggi e nel raggiungimento del pubblico finale.
Gli italiani, secondo le rilevazioni condotte durante il 2022, apprezzano ancora ricevere e leggere le email, purché siano pertinenti e personalizzate. Infatti, l’Italia si conferma per il secondo anno consecutivo nella top 10 dei Paesi che registrano i migliori tassi di apprezzamento relativi alla ricezione e alla lettura delle email. L’analisi, effettuata su un campione di 42.200 messaggi inviati a clienti italiani, ha messo in luce come il tasso di apertura di email in Italia sia aumentato, raggiungendo il 31,86% contro il 28,54% del 2021.
Cosa significano questi dati per il mercato?
Proprio in relazione al tasso medio di apertura, l’Italia si posiziona all’ottavo posto in classifica, insieme a Paesi Bassi, Francia, Australia, Canada, Filippine, Belgio, Germania che la precedono e a Stati Uniti e Polonia che la seguono. Nella top 10 mondiale ci sono però dei grandi assenti, infatti non compaiono la Gran Bretagna e gli altri stati Europei soggetti al GDPR. Gli stati che rispondono al regime GDPR, infatti, tendono ad avere risultati migliori.
Ci sono però delle eccezioni, come ad esempio il quinto posto delle Filippine, totalmente fuori dal regime GDPR. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, sebbene non faccia parte dell’area soggetta al Regolamento Europeo, si è impegnata da gennaio 2022 a mantenere una politica di trattamento dei dati simile. Sorprende quindi che non sia presente nella lista, come, allo stesso modo, sorprende che la Germania non sia ai primissimi posti visto che, oltre aderire al GDPR, ha leggi ancora piu’ restrittive di altre.
L’indagine ha inoltre registrato un miglioramento dei tassi percentuali medi di apertura che dal 22,45% hanno raggiunto il 27,11%; parallelamente, però, è emerso, sia a livello globale che italiano, un calo dei tassi medi di click: l’Italia, infatti, registra il 6,43% di click sui contenuti derivanti dall’apertura delle email. Dunque, se da un lato gli italiani continuano a mostrare interesse nei loro confronti, dall’altro è diminuito il loro coinvolgimento con il contenuto.
Come massimizzare i risultati di una campagna di email marketing?
Per riuscire a migliorare l’evidente diminuzione dei KPI relativi ai click e all’interazione con il pubblico, bisogna prestare particolare attenzione alla creazione di contenuti di qualità e in target con l’utente predefinito finale. Per riuscirci, l’elemento di partenza è la scelta della tipologia di email in base al pubblico prescelto: il tipo RSS assicura i maggiori tassi di apertura (51,18%) e di click (8%); segue il messaggio automatizzato, con tassi di apertura pari a 47,29% e di click pari a 6,7% (CTR) e 14,11% CTOR.
In terza posizione si classifica l’autoresponder con un open rate di 46,03%, seguito dalle newsletter (30,88%). Inoltre, non solo il testo dell’email deve essere personalizzato, ma anche l’oggetto in modo da assicurare un maggior tasso di apertura (33,95% contro 31,73%), così come maggiori CTR (3,27%) e CTOR (9,63%). A tal proposito, molto apprezzato è l’inserimento di emoji, che innalza tassi di apertura (35,96%) e click (3,20 CTR e 8,90% CTOR).
La scelta delle parole è un altro elemento che determina il buon successo di una campagna: infatti, se alcuni termini continuano ad avere un impatto molto positivo sui tassi di apertura, come ad esempio “newsletter” (56,62%), “invito” (41,17%) ed “eventi” (38,60%), ne emergono ulteriori come “rif:” (45,59%), “svendita/vendita” (42,59%) e “video/tutorial” (39%). Determinano, invece, una contrazione dei tassi di apertura parole come “affare”, “unico” e “offerta/offerte”.
Email marketing, quale sarà il futuro?
Se fino a qualche tempo fa le comunicazioni “tradizionali” via email sembravano essere state sostituite da banner online, notifiche push direttamente sugli smartphone o da pubblicità personalizzate sui social media, l’innovazione ha interessato anche il campo dell’email marketing in cui sono stati fatti grandi passi avanti e ci si sta preparando per farne molti altri: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è uno di essi. Infatti, l’introduzione della tecnologia OpenAI nelle piattaforme di email marketing è stata di grande aiuto per imprenditori e professionisti di marketing nella creazione di contenuti originali, persuasivi e coinvolgenti.
Inoltre, permette di risparmiare l’85% del tempo solitamente impiegato nella creazione di asset strategici per le attività di email marketing e per la generazione di lead. Infatti, grazie ai sistemi di intelligenza artificiale che tracciano le abitudini di acquisto, richiesta e ricerca degli utenti, è possibile inviare email di specifico interesse e con tempistiche studiate e pre impostate. La tecnologia, sulla base delle abitudini delle aperture personali, offre infatti aiuto non solo nella targetizzazione per settore di interesse, preferenza del giorno di ricezione, frequenza settimanale dell’invio di newsletter, ma anche nell’ottimizzazione del tempo di invio. Questo si traduce in una diramazione mirata dei messaggi, con più alte probabilità di apertura e click.
In conclusione, quindi, l’email marketing sta vivendo una nuova era ed è necessario per i professionisti del settore rivedere le proprie strategie anche alla luce dei nuovi trend e dei linguaggi che si stanno diffondendo in questo ambito, adattandoli con creatività alle proprie esigenze comunicative via email.