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Africa tra economia e diplomazia, il ruolo di Italia e Ucraina
Post di Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal –
La guerra russo-ucraina sta sconvolgendo il sistema delle relazioni internazionali e delle alleanze tra paesi in tutti i continenti. Soprattutto in Africa, che è oggi teatro di un grande gioco diplomatico ed economico tra Europa, Russia e Cina. Anche i recenti colpi di stato in e Gabon in Niger possono essere letti come mosse di questa partita. Da diversi anni la Russia è presente in Africa, in particolare nei Paesi subsahariani, attraverso la famigerata agenzia di mercenari Wagner, che appoggia colpi di stato e dittatori locali in cambio del controllo delle risorse minerarie locali (oro, diamanti, uranio, manganese). Il Niger è il quarto Paese al mondo per riserve di uranio e il suo controllo consente di ricattare l’Europa, che importa uranio per le centrali nucleari. Il golpe in Gabon, esportatore di petrolio, segna invece la fine del lungo regno della famiglia Bongo, che regnava indiscussa dal 1960. In entrambi i casi viene espulsa brutalmente la Francia, che per decadi ha controllato politicamente questi regimi. La Russia cerca di sostituirsi alla poco amata ex potenza coloniale, facendo leva sul desiderio dei nuovi leader africani di avere protezione militare e riconoscimento diplomatico.
Russia indebolita diplomaticamente
Però questo scenario è in continua evoluzione. La guerra in Ucraina ha indebolito diplomaticamente la Russia. Inoltre, il recente disastro aereo che ha decapitato i vertici della Wagner, uccidendo sia il suo capo politico Prigozhin, sia il suo leader militare Utkin, rende molto incerto il futuro dell’influenza russa in Africa, nonostante questi momentanei successi.
Ucraina in gioco con 10 nuove ambasciate
Anche l’Ucraina vuole giocare la sua partita in Africa da un punto di vista diplomatico, approfittando dei cambiamenti tumultuosi in corso. Il 3 dicembre 2022 il presidente Zelensky ha annunciato la decisione di aprire 10 nuove ambasciate nei paesi africani. Anche il ministro degli esteri ucraino Kuleba, in un’intervista a France-Presse del 17 agosto 2023, ha confermato questa linea, parlando della strategia dell’Ucraina di lavorare per rilanciare le sue relazioni con l’Africa. “Per troppi anni le occasioni sono andate sprecate, ma noi andremo avanti con la rinascita ucraino-africana, ravvivando queste relazioni. Questo continente richiede un lavoro sistematico e a lungo termine”, ha detto Kuleba, menzionando proprio la “lenta erosione delle posizioni della Russia in Africa.”
Ma il corpo diplomatico di Kiev ha più di un problema
Ma le ambizioni ucraine sono penalizzate da una rete diplomatica ancora insufficiente. In Africa ci sono 54 paesi e nella maggior parte di essi l’Ucraina non ha un’ambasciata perché non ha abbastanza diplomatici. Dall’indipendenza in poi, l’Ucraina ereditò una parte degli ex-ambasciatori sovietici, mentre le vecchie scuole della diplomazia rimasero a Mosca. Oggi il corpo diplomatico ucraino è ringiovanito, ma deve ancora creare uno stile e una comunicazione omogenei. La rimozione anticipata degli ambasciatori dell’Ucraina a Berlino e Londra, nei mesi scorsi, per dichiarazioni non in linea con le posizioni del governo ha mostrato che c’è ancora molto lavoro da fare.
Servono canali informativi affidabili
Per attuare la sua strategia diplomatica di contrasto della presenza russa in Africa, l’Ucraina ha bisogno di canali informativi affidabili per conoscere gli orientamenti di ogni governo africano nei confronti della Russia e dell’Ucraina. La Russia ha costruito la sua influenza su questi Paesi anche perché ha investito molto nelle relazioni politiche e negli scambi culturali fin dai tempi dell’URSS, quando le università di Mosca ospitavano molti studenti delle nuove classi dirigenti africane.
Mohammad Farajallah, redattore capo del portale informativo “L’Ucraina in arabo” e opinion maker del Ukrainian Institute of Future di Kiev, ha dichiarato che “la cosa più importante che dobbiamo realizzare, e gli ucraini possono dare il loro contributo, è che l’Africa non può essere perduta. […] Dovremmo davvero lavorare con i leader locali, per sostenere l’economia, per sostenere la democrazia, la libertà di parola. E ogni livello locale, lo porteremo via dalla Russia”.
Ucraina e Italia, perché possono essere partner
Ma la formazione di nuovi diplomatici e l’apertura di nuove ambasciate in un continente sconosciuto richiedono molto tempo. Per coprire questo momento di transizione, una partnership diplomatica con un altro Paese sarebbe una soluzione ottimale. Esiste già una pratica diplomatica frequente, laddove un paese non abbia una propria ambasciata, che prevede la richiesta all’ambasciata di un paese amico di prendersi cura dei propri connazionali e di rappresentare i propri interessi.
L’Italia è il Paese ideale per un accordo diplomatico con l’Ucraina focalizzato sui paesi africani. Infatti, tra i Paesi del G7 e dell’UE, l’Italia è proprio quello con le migliori relazioni diplomatiche in Africa, grazie agli aiuti umanitari e ad una lunga tradizione di cooperazione. L’Italia è la sede di molte organizzazioni missionarie in Africa. Alcuni di queste hanno avuto un ruolo decisivo anche nei processi di pace, come la Comunità di Sant’Egidio, la cui mediazione tra le fazioni in guerra in Mozambico, è stata determinante per la firma degli accordi di pace (4 ottobre 1992).
Perché invece Francia e Germania no
Altri grandi paesi europei, anche se con ottimi diplomatici, sono limitati in Africa o da alcuni scheletri nell’armadio, come il passato coloniale della Francia, o dal legame particolare con gli USA del Regno Unito, mentre la Germania è condizionata dai suoi rapporti economici con Russia e Cina. A questo riguardo il politologo e docente di storia moderna Aldo Giannuli (autore di “Spie in Ucraina”, Ed. Ponte delle Grazie) ha affermato: “L’Italia gode di un notevole soft power in Africa, dove è vista come una nazione che porta missionari e ingegneri, che distribuiscono cibo e costruiscono ponti. Francia e Inghilterra non sono molto popolari a causa dei brutti ricordi del colonialismo e delle loro politiche militaristiche. In compenso, i paesi africani non hanno paura dell’Italia”.
I vantaggi di un accordo tra Ucraina e Italia
Quindi, un progetto di collaborazione diplomatica tra Italia e Ucraina rivolto all’Africa offrirebbe grandi vantaggi. In primo luogo, Kiev riceverebbe informazioni aggiornate da fonti riservate sulla politica, la cultura e l’economia di questi paesi, di cui oggi non dispone, a causa della mancanza di ambasciate. Inoltre, un accordo ufficiale con l’Italia rappresenterebbe un vantaggio in termini di immagine, che faciliterebbe all’Ucraina le relazioni con i governi africani. Questa cooperazione potrebbe anche includere degli stage di diplomatici ucraini nelle ambasciate italiane e formazione. L’Italia offre diverse scuole per diplomatici e l’Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente (Ismeo).
“Un partenariato diplomatico con l’Ucraina sarebbe vantaggioso anche per il prestigio dell’Italia, perché migliorerebbe il suo status politico per un importante aiuto fornito all’Ucraina, in questo caso non militare, e dimostrerebbe la competenza italiana nelle relazioni internazionali, che oggi è un po’ sottovalutata”, conclude il Prof. Giannuli.