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Dare i voti al turismo senza i dati. Ecco che cosa succede davvero
Pubblichiamo un post di Raffaello Zanini, fondatore del portale Planethotel.net. Laureato in urbanistica, assiste gli investitori del settore turistico alberghiero con studi di fattibilità, consulenza ai progettisti, ricerca di soluzioni finanziarie –
In agosto i giornali si occupano di turismo, senza dati (usciranno fra quasi un anno) e con molti aneddoti. Però, qualche numero parziale lo abbiamo, che ci dà i trend e ci dice due cose: come è uscito il “turismo” dalla pandemia e quali sono le criticità/opportunità da affrontare in un prossimo futuro.
RODI, IL PESO DEI DISASTRI AMBIENTALI
Gli incendi di Rodi sono stati un importante segnale di come il clima influenzi (ed influenzerà) il turismo. TUI dichiara un costo di 25 milioni di euro a causa degli incendi sull’isola. Il tour operator tedesco ha dovuto evacuare 8000 clienti, ma grazie alla diversificazione dell’offerta, a programmi e prodotti turistici “tutto l’anno” l’impatto degli incendi è stato di gran lunga inferiore al 5% annuale, mentre i clienti sono passati da 5,1 milioni della prima metà 2022 a 5,5 milioni della prima metà 2023.
SPAGNA VERSO IL RECORD
Intanto in Spagna stanno battendo ogni record. Importante il numero dei voli, che nel solo luglio 2023 sono stati 223.107. Il paese iberico ha recentemente pubblicato i dati del primo semestre 2023, con forti incrementi dei viaggiatori sull’anno passato.
I britannici sono stati 7,7 milioni in sei mesi 2023, con un +20% sul medesimo periodo 2022. I tedeschi 4,8 milioni, come i francesi (cresciuti rispettivamente del +11% e + 23% sull’anno scorso), ma soprattutto la crescita più forte è stata quella dei viaggiatori americani (+55% sul 2022).
Anche la Spagna ha risentito del clima torrido, con una significativa redistribuzione territoriale dei turisti. Le regioni atlantiche del nord hanno recuperato meglio sul 2019, rispetto alle regioni mediterranee.
TURISMO IN ITALIA, L’ESTATE PIU’ RICCA DI SEMPRE?
Tutti i dati sono positivi per il turismo mondiale, nonostante alcune limitate e motivate eccezioni. In Italia un mese fa, forti di certe previsioni, avevamo messo in ghiaccio una bottiglia del miglior prosecco per festeggiare l’estate più ricca di sempre. I dati del 2022 appena usciti e la ricerca “Tourism Forecast Summer 2023” di Demoskopika erano molto ottimistici. Poi è arrivato agosto, e i giornali hanno ripreso con gli aneddoti che segnalano una crisi del turismo soprattutto interno. Per avere i dati 2023 dobbiamo aspettare molti mesi. Il problema della raccolta ed elaborazione dei dati turistici è noto, ne ha parlato molte volte Luca Martucci. Ciò non toglie che possiamo ragionare su trend di lungo periodo, utilizzando i dati più recenti.
TURISMO 2022, UN ANNO STRAORDINARIO
Il 2022 è stato un anno ottimo per l’Italia, se consideriamo il numero dei turisti stranieri e il saldo della bilancia dei pagamenti turistici.
Secondo Banca d’Italia la quota del nostro paese sul valore globale del turismo internazionale è passata dal 3,9% del 2021 al 4,5% del 2022, anche se in termini reali la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia nel 2022 era ancora un 10% circa inferiore rispetto al 2019.
A livello globale il maggiore contributo alla ripresa del turismo nel 2022 è venuto da USA e Germania, che sono anche le aree di origine dei principali flussi verso l’Italia.
Un ottimo indicatore della buona salute del turismo italiano è dato dalla “Spesa dei turisti stranieri in Italia” che è cresciuta nel 2022, tornando ai livelli pre-Covid (44,3 miliardi) portando il surplus della bilancia turistica a 18,2 miliardi, pari a 1% del PIL, un massimo dall’anno 2000.
RAFFRONTO 2019-2022
Che cosa è cambiato in questi ultimi anni?
La Germania ha avuto un boom di viaggiatori verso l’Italia. Ricordo che i teeschi si muovono fin da maggio e viaggiano in auto, raggiungendo le località venete ed emiliano-romagnole. Può darsi che nel 2023 non si ripeta il boom dello scorso anno, sia per la situazione meno rosea dell’economia tedesca sia per i gravi eventi metereologici che hanno colpito la Romagna.
Gli americani hanno ripreso a viaggiare in tutta Europa, e in Italia hanno preso d’assalto soprattutto le città.
Le città d’arte, anche quelle minori, hanno visto una forte crescita di turisti da tutta Europa.
Nel 2022 sono mancati i russi ed i cinesi, sebbene ci siano alcuni segnali di ripresa dei flussi dal lontano oriente.
Sono ripresi i viaggi d’affari
Sono infine ripresi con vigore gli spostamenti in aereo.
In sintesi il 2022 è stato un buon anno e il 2023 dovrebbe essere altrettanto buono sia per il turismo mondiale che per quello italiano.
L’area del paese più attrattiva è sempre il Nord Est, con il Veneto e Venezia primi in classifica, grazie a mare, montagna, le molte città d’arte, prossimità al mercato del Nord Europa, tedesco in particolare.
TALLONE D’ACHILLE: SUD E ISOLE
Il nostro punto dolente sono il Sud e le Isole, che anche nel 2022 hanno mostrato la propria debolezza.
– Difficoltà dei collegamenti evidenziata quest’anno anche dalla chiusura dell’aeroporto di Catania , fondamentale per il turismo verso la Sicilia.
– Fragilità del territorio amplificata da fenomeni metereologici estremi, che hanno favorito i soliti piromani, che hanno appiccato incendi per fortuna meno gravi di quelli di Rodi.
– Un’industria turistica dove le strutture turistiche di qualità convivono con un gran numero di Bed and Breakfast, il cui sviluppo è stato in passato favorito e finanziato da provvidenze pubbliche. Come ripetutamente evidenziato da Antonio Preiti di Sociometrica queste tipologie di accoglienza turistica portano un minore valore aggiunto al territorio attirando normalmente una clientela con una minore capacità di spesa.
TURISMO LONG STAYING, FENOMENO DA SEGUIRE
La nota della Banca d’Italia individua una peculiarità del turismo 2022, un fenomeno che negli anni del Covid ha preso forma, e che probabilmente è qui per restare. Si tratta dell’elevato numero dei soggiorni a lunga permanenza più evidenti in Lombardia e in alcune regioni meridionali.
Si tratta di sicuro di una nicchia di turisti /residenti che potrebbero dare origine ad un nuovo progetto di accoglienza. Un fenomeno da osservare e guidare, che peraltro si è ampiamente sviluppato in altre nazioni del Mediterraneo (da ultima la Grecia).
Ma su questo conto di tornare presto.