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Il codice a barre ha compiuto 50 anni. E non è un semplice beep
Post di Mark Thomson, Director Retail, EMEA, Zebra Technologies –
Il codice a barre è molto più di quello che vediamo o sentiamo con il familiare e atteso “beep” al momento della scansione di un prodotto. Ha rivoluzionato le attività commerciali in tutti i settori – dal retail all’hospitality, dalla sanità alla logistica, e potremmo citarne altri – rendendo le transazioni e la tracciabilità più veloci, facili e anche più sicure. Non solo. Il codice a barre ha aperto le porte a ulteriori innovazioni, tra cui le soluzioni di ultima generazione come il codice QR, l’identificazione a radiofrequenza (RFID), la scansione industriale fissa e la machine vision.
Come ogni grande invenzione, il codice a barre è entrato a far parte della vita quotidiana in modo naturale, come se il motivo “zebrato” in bianco e nero che appare su quasi tutto quello che viene acquistato, venduto o tracciato sia sempre esistito. In realtà, il codice a barre è nato qualche decennio fa per rispondere all’esigenza del settore alimentare di ridurre le lunghe code dei clienti alle casse. Infatti, i retailer e le aziende avevano bisogno di una soluzione in grado di acquisire in modo automatico le informazioni sui prodotti, ridurre gli errori umani e gestire la crescita esplosiva dei consumatori nel secondo dopoguerra.
Utilizzato 10 miliardi di volte al giorno
George J. Laurer, ingegnere di IBM, ha creato il codice a barre partendo dal concept di un occhio di bue disegnato sulla sabbia da Joe Woodland negli anni ’40, trasformandolo nel Codice di Prodotto Uniforme (UPC – Uniform Product Code), oggi noto come GS1 Global Trade Item Numbers (GTIN), ovvero il codice a barre. Oggi si stima che il GS1 sia utilizzato 10 miliardi di volte al giorno in tutto il mondo.
Ciao mondo: Il mio nome è
Successivamente il moderno codice a barre zebrato è stato selezionato dal Symbol Selection Committee nel 1973 e ha fatto il suo debutto pubblico nel 1974 quando Marsh’s Supermarket, un negozio di alimentari dell’Ohio, ha installato il primo scanner UPC per ridurre i tempi di attesa dei clienti alle casse e offrire una migliore esperienza di acquisto, oltre a ottimizzare la produttività degli operatori. Da quella prima scansione, di un pacchetto di gomme da masticare Wrigley’s, i codici a barre hanno lasciato un segno indelebile nel mondo retail, rivoluzionando il modo di fare acquisti e molto altro.
Sia che le informazioni vengano lette tramite uno scanner multi-piano, fisso o mobile, il codice a barre migliora l’efficienza, la flessibilità e la praticità, permettendo ai clienti di entrare e uscire dai negozi il più rapidamente possibile, proprio come la maggior parte di loro preferisce secondo il quindicesimo studio globale annuale sui consumatori di Zebra Technologies. Non da ultimo, abilita un’esperienza d’acquisto mista “acquisto online e ritiro in negozio”, verso la quale i consumatori propendono sempre di più.
Codice a barre e codice QR
Il semplice codice a barre unidimensionale ha contribuito all’evoluzione del nostro modo di fare acquisti e continua a farlo. Se avete fotografato un codice QR con il vostro smartphone per visualizzare un menu, un biglietto o un altro articolo, avete scansionato un codice a barre 2D che contiene i codici in quadrati anziché in linee unidimensionali proprie del codice a barre tradizionale. Le aziende di produzione utilizzano spesso codici a barre 3D, che offrono un numero ancora maggiore di informazioni da inserire nei macchinari: questo permette di leggere tutte le informazioni e rilevare eventuali anomalie tramite scanner industriali fisse e soluzioni di machine vision.
L’evoluzione del codice a barre con Amazon-Go
Schnucks, una delle più grandi catene di supermercati statunitensi a conduzione familiare, sta abbandonando il tradizionale codice a barre 1D composto da linee e spazi per passare ai codici a barre 2D. E naturalmente c’è l’opzione “Amazon-Go”, che consente di entrare, prendere gli articoli e uscire senza doverli scansionare o pagare fisicamente. Tuttavia, per entrare è necessario scansionare un codice QR, mentre l’intelligenza artificiale, la computer vision e i dati raccolti da più sensori garantiscono esclusivamente l’addebito di ciò che viene effettivamente acquistato.
L’RFID porta i codici a barre a un livello superiore e permette di tracciare e gestire in modo accurato ed efficiente l’inventario nell’ambito della vendita al dettaglio, del magazzino, dei trasporti e della logistica, oltre a garantire visibilità su apparecchiature, farmaci – e persino sui pazienti – nel settore della sanità. Infatti, i codici a barre e gli scanner associano quotidianamente in modo preciso e rapido i pazienti alle loro cartelle cliniche, ai farmaci e ai trattamenti. Ciò riduce gli errori al minimo e assicura che i pazienti ricevano le cure giuste. E questo è solo un esempio dei suoi numerosi vantaggi nell’ambito dell’assistenza ai pazienti. E pensare che tutto è iniziato con un semplice codice a barre alla cassa di un supermercato.
La tecnologia più recente legge anche il codice a barre più vecchio
La scansione industriale fissa, una delle tendenze di automazione industriale più in crescita oggi, è in grado di leggere i codici a barre su articoli che si muovono lungo i nastri trasportatori o le linee di evasione degli ordini nei centri di distribuzione e nei magazzini, fornendo un aggiornamento preciso sullo stato ai responsabili della logistica e, spesso, anche ai clienti.
Oltre a verificare che un articolo sia effettivamente passato da un punto di controllo, che è la parte che assicura la tracciabilità, questi scanner possono essere impostati per verificare l’accuratezza delle etichette poste sui prodotti o sulle scatole, per confermare automaticamente il prelevamento e passaggio per l’imballaggio degli articoli di un ordine, o anche per facilitare la gestione della spedizione.
Se configurati per la machine vision, questi scanner sono anche in grado di identificare gli articoli che non possono essere accettati per la restituzione in base agli standard di qualità definiti nel sistema. Il sistema di machine vision – che include telecamere e sensori intelligenti – posizionato in alto o in linea con il nastro trasportatore può imparare a riconoscere quando un articolo è etichettato in modo errato o quando c’è una discrepanza nel design rispetto a un modello predefinito.
Il codice a barre è qui per restare
Per quanto riguarda il futuro, il codice a barre è qui per restare. Il suo percorso non ha compiuto nemmeno un secolo. Abbiamo assistito a progressi così innovativi e salvavita che le sue potenzialità – fondamentali per il successo delle aziende globali – non potranno che aumentare.
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