categoria: Vicolo corto
Welfare aziendale, giovani più avanti ma il goal è l’inclusione. Ecco perché
Post di Alberto Perfumo, Fondatore e Amministratore Delegato di Eudaimon –
Dall’ultimo Rapporto Censis-Eudaimon è emerso un dato allarmante: nonostante l’impatto dell’inflazione sul portafoglio degli italiani diventi sempre più pesante, solo il 19,8% degli occupati conosce gli strumenti di welfare aziendale, ossia un solo lavoratore su 5. Il 45% ha dichiarato di conoscere il welfare a grandi linee e il 35,1% non ne ha la minima conoscenza. Diventa sempre più forte, quindi, la necessità di informare i lavoratori attraverso strumenti innovativi ad hoc ed è sempre più necessario, all’interno delle aziende, investire nella cultura del welfare.
Reddito sì ma anche qualità della vita
Sempre dallo stesso studio, è emerso che le integrazioni di reddito per affrontare le difficoltà economiche dinnanzi all’inflazione restano molto apprezzate dai lavoratori. Ma negli ultimi anni c’è stata una crescente domanda di supporti utili per una migliore qualità della vita. Questi strumenti sono diventati mezzi preziosi e significativi per le aziende. La ragione è la seguente: permettono di conquistare nuovi lavoratori o trattenere i già assunti contrastando, così, la mobilità sempre più alta.
Welfare aziendale, i giovani sono più attenti
Ma il dato centrale, che mi ha fortemente colpito come esperto del settore, è la più alta attenzione dei giovani per ciò che i dispositivi del welfare aziendale possono fare per ampliare e migliorare le opportunità di conciliazione tra vita privata e lavoro. Ciò che in termini tecnici si chiama ‘work-life balance’. A reputare questi strumenti ‘molto importanti’ sono ben il 43% dei giovani contro percentuali notevolmente più basse per gli adulti e per gli anziani.
Le due dimensioni del welfare aziendale
Si può quindi sostenere che il welfare aziendale è un insieme composito di dispositivi di integrazione al reddito e ai consumi e di soluzioni di welfare propriamente detto, ossia previdenza, salute, scuola, cura della persona, cultura ecc. Posso affermare che il welfare aziendale è fatto di due dimensioni, che nel tempo hanno avuto ruoli e importanze diverse. L’evoluzione del settore, complici anche gli ultimi interventi normativi, ha messo in evidenza la componente economica. Per cui spesso è diventato una somma, agevolata dal punto di vista fiscale e contributivo, messa di fianco alla retribuzione.
Potere d’acquisto e motivazione
Il mondo del lavoro è cambiato e non si tratta più di una questione per stabilire se ci sia un modo più corretto dell’altro di agire. Semmai è opportuno chiarire la distinzione, fatta di obiettivi, scelte e modalità operative, tra i due modelli. Iin modo tale che possano essere compresi come due cose tanto diverse quanto complementari e potenzialmente coesistenti. Servono entrambe: la prima è la salvaguardia igienica del potere d’acquisto, che fornisce risorse ai lavoratori, ma senza sovraccaricare le imprese, e sostiene i consumi. La seconda componente del welfare, quella della soluzione-servizio, è quella che fa sentire la presenza dell’azienda, è quella che motiva e attrae.
Un welfare che includa tutti
Non sembra più il tempo di sforzarsi a interpretare i molteplici bisogni delle persone. Ma è necessario saper gestire ogni sottile diversità con un welfare che includa tutti. Non potendo soddisfare ogni bisogno, l’azienda può però offrire a tutti canali di accesso e opportunità. Proprio da qui nasce la grande occasione per l’azienda di assumere un nuovo ruolo: quello basato sull’offerta di strumenti in grado di abilitare le persone e metterle nelle condizioni di interpretare da sole le proprie esigenze. Qualunque esse siano. Parliamo di un welfare inclusivo e abilitante. Ed è proprio per spiegare con concretezza cosa sia questo welfare inclusivo e abilitante ai dipendenti delle aziende italiane che sono stati creati strumenti innovativi che vanno incontro alle singole esigenze di ogni lavoratore. Ne sono un esempio le App, sempre più diffuse, in grado di fornire risposte immediate a bisogni ed esigenze, dando anche soluzioni per affrontare piccoli e grandi cambiamenti della vita.