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Le 5 macro tendenze del welfare nel 2023 per trattenere i talenti
Post di Luca Furfaro, esperto e titolare dello Studio Furfaro (consulenza del lavoro) –
Negli ultimi anni si parla sempre di più di welfare aziendale e delle soluzioni che le aziende adottano per prendersi cura dei propri dipendenti e trattenerli in azienda: le ambizioni e quello che ha mosso intere generazioni ora sta cambiando, intersecandosi con i nuovi trend del mondo del lavoro e dell’impresa, in un contesto animato da molteplici cambiamenti che hanno ridisegnato le priorità e i bisogni degli individui. È in atto una trasformazione sociale, correlata allo scenario macroeconomico, che sta scuotendo il mondo del lavoro tradizionale e che pone l’accento sull’individualità di ciascuno.
Welfare e ascolto dei dipendenti
La prima forma di welfare parte dall’ascolto dei lavoratori e delle loro esigenze in un’ottica di miglioramento della forte sinergia tra vita privata e vita lavorativa e si traduce pertanto nell’adozione di misure ad hoc ritagliate sui dipendenti. Tuttavia, la creazione e l’applicazione di tali strategie non è un processo semplice per l’azienda che si trova a dover fare i conti con esigenze mutevoli e diverse a seconda della persona. Il concetto di welfare, inoltre, non è statico bensì evolutivo anche rispetto agli assetti del paese legandosi al contempo al territorio grazie al suo forte potere sociale.
Per contrastare le grandi dimissioni
I vantaggi del welfare possono essere visti da diverse prospettive ma il suo influsso lambisce in modo similare l’azienda e il paese: chiave di un guadagno utile all’azienda in termini di produttività, clima aziendale ed engagement; in secondo luogo indicativo dell’employee retention e pertanto essenziale ai fini dell’attrazione dei talenti. L’adozione di un piano di welfare costituisce, infatti, l’unico deterrente in grado di contrastare il fenomeno delle grandi dimissioni. Si può affermare dunque che spesso è proprio la competizione per attrarre e mantenere talenti che sta orientando le aziende a evolversi verso modelli organizzativi più rispettosi dei desideri del lavoratore e delle sue necessità.
Macro-tendenze welfare 2023: benefits e volontariato (d’azienda)
Grazie ad un’analisi attenta e mirata si possono definire così le macro tendenze del welfare 2023. Necessario partire dai fringe benefits, benefici accessori o benefici in natura, nello specifico buoni carburante, buoni pasto, buoni regalo o anche servizi di mensa, macchina e telefono aziendale, oggetto di maggior desiderio per il lavoratore giacché tangibile e facilmente fruibile. La seconda tendenza è quella del volontariato d’azienda, attività organizzate durante l’ambito lavorativo che da un lato offrono la possibilità di apprendere nuove conoscenze e migliorare il clima aziendale; dall’altro si aggancia alla responsabilità sociale d’impresa identificandosi come un forte gesto dall’impatto sociale che che fa da eco anche all’immagine dell’azienda stessa.
L’importanza di salute e formazione
Un’altra disposizione importante riguarda la salute fisica e mentale: sempre più aziende hanno inserito in azienda la figura dello psicologo o mettono a disposizione dei dipendenti piattaforme ad hoc. Allo stesso modo viene presa in considerazione anche la salute fisica che si traduce con l’adozione di riduzioni per visite, check up annuali o assistenza sanitaria integrativa. Un altro aspetto da integrare nelle aziende e prevedere come forma di welfare riguarda l’ambito della formazione: un’azienda veramente attenta al benessere dei propri dipendenti dovrebbe promuovere attività formative per migliorare le soft skills dei dipendenti e per creare un bacino di personale qualificato con le skill necessarie all’azienda, cercando in tal modo di evitare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, il tema della formazione rientra anche nel contesto più ampio della responsabilità sociale.
Welfare anche come mission sociale
Si può parlare infine anche di corporate social responsability: con questo termine ci si riferisce all’adozione di una politica di welfare aziendale che sappia trovare un connubio tra obiettivi economici, sociali e ambientali, nell’intento di attribuire all’azienda anche una mission sociale.
Si può dunque dedurre che il welfare ha una doppia valenza, per l’individuo e talvolta anche i suoi familiari, e per il paese e il suo territorio, circoscrivendosi non solo a prodotti e servizi, ma anche a una serie di attività sanitarie ed assistenziali che possono fare la differenza.