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Perché le imprese femminili svolgono un ruolo fondamentale per la crescita
Le grandi potenzialità e crescita dell’imprenditoria femminile ci vengono consegnate da uno dei risultati del Report sul Fondo di Garanzia 2022 con un importante aumento delle imprese femminili rispetto al 2021, attestandosi al 22,2% con un totale di 19.662 domande accolte e pari al 6,9% del totale.
L’evento del Sole 24 Ore e Unioncamere sulla parità di genere
Come è emerso nell’evento digitale sulla parità di genere organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore, un importante ruolo può essere rivestito dalla certificazione della parità di genere nel mondo del lavoro. L’importante ruolo dei comitati Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio, come affermato dal presidente Prete, può essere da traino per la buona riuscita dell’ottenimento del risultato finale anche grazie all’accordo con il Dipartimento di pari opportunità.
Comitato Impresa Donna e una politica per gli incentivi unitaria
A tal riguardo sicuramente un coordinamento ed un’azione comune con il Comitato Impresa Donna presente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e presieduto da Valentina Picca Bianchi, potrebbe essere utile al fine di avere una politica per gli incentivi unitaria, che porti ad un’azione strategica per rafforzare la richiesta di incentivi per le imprese femminili e che magari, all’interno dei capitolati di spesa finanziabili nei vari bandi, possa inserire anche delle voci di spesa ad hoc per le certificazioni della parità di genere.
Imprese femminili, PNRR e fondi europei
Oltre a ciò una incisiva rivisitazione delle procedure degli incentivi, non solo dei fondi PNRR ma anche ai fondi europei, avrebbe il vantaggio di essere maggiormente efficace per le imprese e per la crescita delle stesse.
Il Report 2022 del Fondo di Garanzia per le Pmi ci consegna un risultato molto importante per l’annualità 2022, ovvero una riduzione significativa rispetto all’anno 2021.
Cosa dice il Report 2022 del Fondo di Garanzia per le Pmi
Lo studio gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy indica una netta diminuzione di operazioni ammesse nell’ultimo anno rispetto a quelli precedenti oltre ad un significativo aumento dell’accesso alle garanzie da parte delle imprese donna.
Nel 2022 il report conta 283.056 operazioni ammesse a garanzia per un volume di finanziamenti di 53,9 miliardi per un importo garantito di 42,1 miliardi di euro. In confronto nel 2021 ben 500.954 operazioni e finanziamenti per 93,6 miliardi di euro garantiti per 67,7 miliardi. Innegabilmente le misure a sostegno della crisi pandemica hanno di molto influenzato l’anno 2021 così come il primo semestre del 2022, che ha registrato190 mila a fronte di 95mila nel secondo semestre.
Dall’emergenza pandemica allo sviluppo imprenditoriale
La riflessione importante è il mutamento dell’obiettivo a cui le imprese hanno destinato il Fondo, ovvero quello dello sviluppo imprenditoriale rispetto all’emergenza pandemica, quindi indirizzati verso un obiettivo di crescita rispetto a quello emergenziale e di brevissimo periodo.
In termini numerici, quindi, la percentuale delle operazioni a fronte degli investimenti si attestano su un complessivo di 71.903 domande accolte pari al 24,5% rispetto al 7,4% dell’anno 2021.
Crescono le richieste del Mezzogiorno
Nel 2022, rispetto al 2021, crescono le richieste del Mezzogiorno, attestandosi al 28,3% del totale, superiori al Centro (22,2% del totale) ma ancora indietro rispetto al Nord (49,5% del totale). Aumentano del 9,3% le richieste sull’incentivo di Resto al Sud gestito da Invitalia così come in crescita anche le domande accolte per le imprese innovative e le start up del 4%.
L’importante aumento delle imprese femminili
Un importante aumento registrano infine le imprese femminili con un incremento complessivo del 22,2% rispetto al 2021 registrando 19.662 domande accolte pari al 6,9% del totale.
La prospettiva, secondo il sottoscritto, per il 2023 dovrebbe essere in linea con obiettivi di crescita negli investimenti, quindi accesso al fondo di garanzia al fine di realizzare investimenti rivolti al potenziamento delle imprese presenti sul mercato oltre che alla nascita di start up.
Un passo importante è stato registrato nella legge di stabilità con il rifinanziamento di alcune misure a partire dallo stanziamento ad hoc per le imprese femminili di 100 milioni di euro attingendo alle risorse del PNRR, Missione 5 Inclusione e coesione, destinate all’incentivo Smart & Start gestito da Invitalia e diretto alla nascita e crescita delle startup innovative che presentino progetti di investimento compresi tra 100 mila e 1,5 milioni di euro.
Imprese femminili, i vantaggi per le start up
Con questa misura sarà data possibilità alle start up femminili di beneficiare di un finanziamento a tasso zero, garantito dal Fondo di garanzia, a copertura del 90% dell’investimento restituibile in 10 anni a partire dal dodicesimo mese di successivo all’ultima quota di finanziamento ottenuto.
Le imprenditrici, come afferma il Presidente del Comitato Impresa Donna, istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentina Picca Bianchi, hanno svolto un ruolo centrale nel guidare l’innovazione, l’imprenditorialità e la creatività delle industrie digitali.
L’importanza della cultura finanziaria per lo sviluppo delle imprese femminili
Al punto di partenza importante per le imprese femminili non potrà mancare una serie di supporti al fine di facilitare la crescita a partire dalla cultura finanziaria e la sua comunicazione, andando quindi a far leva sulla grande potenzialità del sistema incentivi e finanziamenti che rappresentano davvero un punto importante nello sviluppo delle imprese rosa.
Da Ministero e Invitalia massima attenzione alla cura dell’incentivo
L’opportunità quindi di attingere a finanziamenti rappresenta un’allettante possibilità di crescita per le imprese femminili fermo restando la massima attenzione che dovrà essere destinata alla cura dell’incentivo da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia, puntando sulla semplificazione e sull’efficienza della macchina amministrativa e delle procedure.
Evitando da un lato meccanismi di partecipazione a sportello che non fanno altro che premiare le domande arrivate in ordine cronologico anziché quelle con caratteristiche e potenzialità da premiare e, dall’altro, puntando ad attuare una rendicontazione ed erogazione dei fondi quanto più celere possibile in modo da dare immediatamente effetti positivi alle imprese.