categoria: Tasche vostre
Inflazione, perché si rischia grosso a considerarla uno scampato pericolo
Post di Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst in Italia –
L’IPC (indice dei prezzi al consumo) spagnolo di gennaio è stato un campanello d’allarme per tutti coloro che credono che la lotta contro l’inflazione sia conclusa o stia per concludersi. L’inflazione complessiva è risultata superiore a quella di dicembre, al 5,8% su base annua rispetto al precedente 5,7%. Questo è il primo aumento da luglio – qualcosa che potrebbe preoccupare un po’ la Banca centrale europea (BCE). L’inflazione core (che è attentamente monitorata dalle banche centrali) non segue una tendenza migliore. Si è attestata al 7,5% su base annua rispetto al precedente 7,0% di dicembre. Eppure l’inflazione in Europa e in Italia ha dato segnali incoraggianti.
La storia e le vittorie dichiarate troppo presto
Dall’inizio dell’anno, il mercato è stato pieno di voci su una possibile pausa da parte delle banche centrali. Ciò è accaduto in Canada la scorsa settimana, ha alzato i tassi di 25 bps al 4.5% ma ha chiaramente segnalato che ora si prende una pausa per valutare l’impatto di quanto fatto finora sul ciclo canadese. Questo non implica che una pausa si materializzerà presto nelle principali economie. A nostro avviso, la lotta contro l’ inflazione elevata è tutt’altro che finita. La storia è disseminata di banche centrali che hanno dichiarato vittoria troppo presto. Dubitiamo che la BCE o la Federal Reserve (Fed) si assumeranno un tale rischio.
Tassi d’interesse, una primavera sotto stretta osservazione
Ci sono pochi dubbi sulla portata del rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti (25 punti base) e nell’Eurozona (50 punti base) questa settimana. Tutti gli occhi e le orecchie saranno focalizzati ancora una volta sulle previsioni future.
C’è meno incertezza sul messaggio della BCE rispetto a quello della Fed.
La tabella di marcia di Christine Lagarde
Mi aspetto che la BCE continui a sembrare molto aggressiva, soprattutto alla luce degli ultimi dati sull’ inflazione spagnola, e che possa segnalare che sono in arrivo ulteriori rialzi dei tassi. Ritengo che la presidente della BCE Christine Lagarde fornirà probabilmente indicazioni per un altro rialzo di 50 punti base a marzo e sottolineerà che le condizioni finanziarie sono ancora troppo accomodanti (questo farebbe eco al suo messaggio della riunione della BCE di dicembre). Un altro rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base a maggio è probabile, prima che la BCE possa eventualmente pensare a una pausa (a seconda dei dati macroeconomici che si presenteranno).
Inflazione, che cosa succede negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, l’ostacolo principale che la Fed deve affrontare è il suo messaggio e il modo in cui viene interpretato. L’ inflazione sta rallentando insieme alla crescita dei salari. Questo è positivo. Finora, l’economia statunitense ha evitato con successo di entrare in recessione. Ritengo che la probabilità di una recessione sia inferiore al 50% quest’anno. I dati economici sono contrastanti. La fiducia dei consumatori statunitensi dovrebbe salire al livello più alto da aprile a dicembre. Al ribasso, l’indice ISM di dicembre è destinato a scendere per il terzo mese consecutivo e a raggiungere il suo livello più basso da maggio 2020.
Inflazione, i segnali che allarmano
Questa settimana la Fed manterrà un tono duro ed eviterà di dichiarare vittoria sull’ inflazione. Ci sono almeno tre ragioni principali per rimanere cauti sulla dinamica dell’ inflazione:
1) molti dei principali fattori che determinano la decelerazione dell’ inflazione stanno ora aumentando di nuovo (come i prezzi dei veicoli usati e dei prezzi dell’energia). I prezzi delle auto nuove sono a livelli record e c’è meno offerta di auto usate sul mercato, spingendo ad un aumento dei prezzi in tutto il mercato;
2) La Fed vuole evitare di ripetere l’errore del 2021. A quel tempo, si cullavano nel credere che l’ inflazione fosse di breve durata. Non è stato così, chiaramente;
3) I mercati finanziari tendono a mal interpretare la Fed, facendo così ipotesi spesso sbagliate su ciò che verrà dopo. Ciò lascia la Fed a doversi scontrare contro i mercati finanziari insieme all’inflazione.
La risposta del dollaro
Pertanto, aspettatevi un aumento della volatilità dei mercati finanziari questa settimana. Dal punto di vista dei cambi, il dollaro presumibilmente sottoperformerà in questo trimestre. Non crediamo che le riunioni delle banche centrali di questa settimana cambieranno la tendenza a lungo termine.