categoria: Vicolo corto
Ora legale e ora solare, ma se chiudessimo questo capitolo?
L’autore di questo post è Costantino Ferrara, vice presidente di sezione della Commissione tributaria di Frosinone, giudice onorario del Tribunale di Latina, presidente Associazione magistrati tributari della Provincia di Frosinone –
Il caro energia record (ahinoi) degli ultimi giorni ha riacceso, in anticipo rispetto al consueto, l’annuale dibattito sulla reale necessità dell’ora legale. La data è fissata al 30 ottobre, ma quest’anno l’argomento è stato tirato in ballo molto prima rispetto a quella scadenza, proprio per la crisi delle bollette che attraversa il nostro Paese (e non solo).
A sparigliare le acque, poi, la colorita argomentazione di Marco Rizzo, leader del partito comunista, secondo cui si tratterebbe addirittura di un complotto, che ci porterà a scambiare il giorno con la notte.
L’ora legale è una convenzione che determina lo spostamento delle lancette degli orologi di uno Stato avanti di un’ora per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Di contro, con il termine ora solare ci si riferisce all’orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento.
Ora legale, perché tutto è cominciato
La convenzione fu adottata nel nostro paese per la prima volta nel 1916 e poi reintrodotta nel 1965 (dopo l’interruzione durante i conflitti mondiali). Ci si chiede, oggi più che mai, se sia una misura ancora attuale, o tutt’altro.
Quale primo punto, deve osservarsi come l’ora legale nasca per permettere di essere più produttivi, con risparmio energetico legato al migliore sfruttamento del sole. Oggi, tuttavia, con tutti i dispositivi a risparmio, il guadagno stimato è risibile, mentre ciò che resta sono le levatacce per chi fa lavori manuali in campagna e nei cantieri edili, con peggioramento dello stile di vita e della produttività.
Il caso spagnolo
Basta guardare i cugini spagnoli sintonizzati tutto l’anno su un orario innaturale. Questione che risale all’epoca del dittatore Francisco Franco, che negli anni ‘30 decise di spostare l’ora di Madrid facendola coincidere con quella di Berlino e Roma, in segno di simpatia verso Germania e Italia. Anche il Regno Unito aveva cambiato orario unificandolo a quello tedesco, ma in questo caso per motivi di comodità belliche: avere uno stesso orario avrebbe evitato fatali errori nel momenti di pianificare attacchi o respingerli.
Dopo la guerra però, Londra tornò all’ora “zero” di Greenwich, mentre la Spagna rimase con il fuso di Berlino (un’ora avanti). Il problema però è che la posizione molto più occidentale della Spagna rispetto alle nostre longitudini, fa sì che ci siano differenze molto forti nella percezione di uno stesso orario: in sostanza, l’ora solare è diversa e ciò si rivela una penalizzazione per gli spagnoli, le cui usanze appaiono infatti molto tardive (pranzo dopo le 14, cena dopo le 22, distorsioni di orari poco naturali ed inclini ad assecondare i cicli).
Tornando al nostro Paese, se 50 anni fa moglie e figli vivevano 3 mesi in villeggiatura, ad agosto tutte le aziende erano chiuse e l’ora legale permetteva di vivere le lunghe giornate delle ferie estive, oggi tutto questo non ha più senso visti i brevi periodi di villeggiatura e l’uso di vivere le ferie durante tutto l’anno.
Gli effetti sulla salute
A livello medico è stato riscontrato in studi oramai decennali che con l’ora legale sale lo stress e si ha un’impennata di incidenti cardiaci derivante dalla rimodulazione dei cicli circadiani. E dall’incedere più veloce con meno ore di riposo, dato che l’orario legale spinge a vivere al massimo le ore di luce, a discapito delle ore di break. Le giornate dell’ora solare invece, che gli anziani chiamano ora del Padreterno, sono scandite in maniera meno veloce, imponendo un cammino più naturale, equilibrando le ore di luce da sfruttare per lavoro e le ore da vivere per famiglia e riposo.
L’ora legale è l’ora del consumismo attento a permettere all’uomo acquirente di fare un giro in centro alle 18 a dicembre con la luce, così da invogliare le spese. Mentre l’’ora solare è l’ora dell’uomo essere vivente che nella stagione crepuscolare invernale deve riposare e proteggersi dal freddo e godere il più possibile delle mura domestiche. Due orari, due filosofie; ora vogliamo recuperare uno stile di vita meno intenso ma umanamente più ricco? Poi visto che ti dedichi a tutto, ti sembra normale che la televisione spinge la prima serata verso mezzanotte? Ma a mezzanotte non si dormiva già da un pezzo? Ricordo i film che finivano alle 22 e 25, alle 22 e 30 si era già a letto.
Ora di di andare a letto prima
I costumi cambiano seguendo un pessimo stile di vita, un lavoratore o uno studente che mediamente devono svegliarsi alle 6, se vanno a letto a mezzanotte dormono 6 ore. Se andassero a letto alle 22 e 30, avrebbero 7 ore e mezzo di riposo.
Chi vive meglio e produce di più? Si si vuole un film o seguire uno spettacolo in tv si finisce per andare a letto a mezzanotte, dormendo pochissimo, nell’ottica di un risveglio “lavorativo”. Se la prima serata fosse tale, in anticipo di almeno un’ora potremmo vedere la tv e dormire di più. Sembrano tutte piccole cose, ma questo mondo così veloce e tiratardi ci sta facendo vivere bene?