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Cosa succede nella prateria delle criptovalute, spiegato semplice
Succede che la finanza è diventata così mostruosamente grande, diciamo 530.000 miliardi di dollari, derivati esclusi, (fonte BCG Global Wealth 2022 Market Sizing) che i predatori che vi si aggirano devono inventarsi modi nuovi per attrarre capitali, modi nuovi che però seguono uno schema vecchio come l’umanità: raccogliere soldi a breve e prestarli a medio lungo, una cosa che le banche fanno da sempre. Ma le banche sono fortemente regolate, e i nostri predatori devono trovare nuove praterie senza regole e controllori.
Per finta…
E allora facciamo finta che c’è un gruppo WhatsApp di cui vi fidate, diciamo che è composto da 50 persone, tutte conosciute, diciamo che tutti siete d’accordo a versare 100€ come quota e l’amministratore del gruppo, che deposita i 5000€ raccolti in un posto sicuro, vi manda un gettone e ognuno di voi ha diritto a usare quel gettone per comprare beni o servizi dagli altri membri del gruppo, e siccome ci sono 50 membri ci saranno 50 gettoni in circolazione, ogni gettone del valore di 100€, un valore garantito dal versamento iniziale che è come detto depositato in un posto sicuro. Adesso ogni membro del gruppo può comprare, che so, da un amico del gruppo una partita di parmigiano e olio che l’amico ha comprato da un grossista oppure affittare per una settimana una e-bike da un altro membro del gruppo, o comprare tre giorni di baby sitter da un altro ancora e così via. I membri del gruppo accettano i gettoni perché si fidano di poterli usare a loro volta e che questi gettoni saranno accettati dagli altri. La fiducia è la base di questo accordo.
Bene, il tuo gruppo Whatsapp ha creato una criptovaluta che si chiama Gettone, ed esiste solo nella rete di fiducia e cooperazione che lega i membri del gruppo: infatti, se provate a comprare un volo low cost a/r con un gettone la linea aerea non lo accetterà. Possiamo dire che questa criptovaluta è garantita, gli analisti finanziari direbbero asset backed. Così se qualcuno del gruppo WhatsApp si stufa del Gettone, può succedere, è normale, o ha bisogno dei suoi 100€ per pagare la bolletta dell’acqua, restituisce il gettone e ottiene in cambio dall’ Amministratore i suoi 100€. Diverso sarebbe se i membri del gruppo non avessero versato nulla e ottenuto ciascuno un gettone a cui l’amministratore ha attribuito un valore nominale di 100€: in questo caso il gruppo avrebbe creato sì una criptovaluta, ma non agganciata a nulla, non-asset-backed, nel linguaggio degli analisti. Intendiamoci, il Gettone potrebbe funzionare lo stesso, anche se non è “garantito” dai 100€, se la fiducia che lega i componenti del gruppo è solida: il Gettone può tranquillamente comprare la famosa partita di parmigiano e olio oppure affittare per una settimana la sua e-bike, o comprare tre giorni di baby sitting, proprio come se “fosse” 100€. Ma se qualcuno si stufa del gettone e lo restituisce chiedendo i 100€ del valore dichiarato l’amministratore ha un problema: deve metterli lui, di tasca sua o prendendoli a prestito. Qui le cose si complicano, ma torniamo al nostro gruppo che ha versato 5000€, che sembra molto più solido, no?
Gli amministratori dei soldi degli altri hanno tuttavia la pericolosa tendenza a pensare in grande, a esagerare: il vostro amministratore soffre nel vedere i 5000€ del gruppo congelati e infruttuosi. Si fa tentare dalla proposta di concederli in prestito allettato dal rendimento promesso dalla Zeta Tech Corporation: il 20%! “Ehi!” pensa, ” se li presto a quel tasso fra un anno diventeranno 6000€ e potrò distribuire a tutti i membri del gruppo 20€ a testa (1000€ di interessi divisi per 50 membri fanno 20€ a testa)”. I 5000€ vengono prestati, non so dire se con il consenso o no dei membri del gruppo, ma non è così importante, tanto qui stiamo solo scherzando; solo che all’avvicinarsi della scadenza la Zeta Tech Corporation dice di aver bisogno di una proroga perché non ha la liquidità sufficiente a pagare gli interessi. La voce comincia a circolare fra i membri del gruppo. Qualcuno pensa: “Se questa Zeta Tech Corporation ha difficoltà a pagare gli interessi non è che poi avrà difficoltà a restituire il capitale?”. Nel dubbio, alcuni membri del gruppo cominciano a mettere in vendita i propri gettoni ad altri membri del gruppo e il valore dei gettoni comincia a scendere: è normale, se vuoi vendere a tutti i costi devi accettare di fare un sconto. Succede che le voci si rincorrono (” Ehi, ma qui molti vogliono liberarsi dei gettoni!, “Ah, ma il capitale che abbiano versato è a rischio”) e il prezzo dei gettoni scende a 80, poi a 60, poi a 40. Per non perdere 100 si è disposti a perdere 60, giusto?
Alla fine della storia la Zeta Tech Corporation fallisce e non restituisce il debito. Chi si trova con i gettoni in mano ha perso tutto il capitale più i soldi che aveva speso nell’acquistare i gettoni di chi era sceso dalla giostra prima del tempo. Il gruppo Whatsapp si scioglie. Non ci sono più amici.
Sul serio…
1€ è, di base, una iscrizione nei libri di una banca: per ogni euro iscritto la banca deve darti 1€ reale e per ogni euro reale posseduto c’è qualcuno che ti deve dare qualcosa se lo spendi, merci o servizi. 1€ è un claim su un pezzo del prodotto lordo del tuo o di qualche altro paese. Per le criptovalute non è così: una criptovaluta non corrisponde al debito di nessun altro cioè non è un claim su nessun pezzo del prodotto interno lordo, il suo valore dipende dalla accettazione da parte di terze parti come pagamento per beni o servizi e questo non è garantito.
La finanza tradizionale, quella bancaria, è prendere a prestito a breve termine dai risparmiatori e prestare a più lungo termine e questo è un rischio, per questo è molto regolata. Le criptovalute aggirano questa regolazione e fanno esattamente quello: hanno impegni a breve con chi ha messo i soldi e li prestano a medio-lungo con un enorme a rischio. Questa è la prateria delle criptovalute. Prima di entrarci fate due conti.