Trading, confusione di strumenti e metodi può portare alla rovina in Borsa

scritto da il 14 Febbraio 2022

Sogni di operare con trading systems mentre investi in ETF ? Oppure valuti un portafoglio di fondi di investimento mentre studi strategie in opzioni? O è meglio passare attraverso le criptovalute con una puntatina alle commodities ?

I mercati finanziari oggi offrono approcci, strumenti e metodologie operative diversissime e l’unico risultato concreto è la confusione nella testa del risparmiatore comune.

Alzi la mano chi di noi , me compreso, non abbia provato un po’ tutti gli strumenti e mercati finanziari, spesso frammischiando le cose necessarie a quelle superflue e  i sogni alla ragionevole probabilità di raggiungerli.

Del resto se è tipico del trader di successo continuare a testare nuovi strumenti e nuove metodologie figuriamoci allora cosa succede con quei trader o con quegli investitori che hanno conosciuto solo insoddisfazione. E per questo il web pullula di messaggi del tipo “se non hai mai guadagnato un euro con l’analisi discrezionale allora datti ai trading systems” piuttosto che “se non hai mai guadagnato un euro con le opzioni compra un portafoglio di ETF e vivi in pace”.

(Foto di Hans-Peter Gauster da Unsplash)

(Foto di Hans-Peter Gauster da Unsplash)

Tutto e il contrario di tutto con mille proposte che prospettano al malcapitato visitatore il paradiso in terra.

È comprensibile che in una situazione come questa il sentimento più diffuso tra gli investitori sia appunto la confusione e la diffidenza. Le conseguenze sono devastanti per l’efficienza del mercato finanziario perché la teoria vorrebbe che fossero solo gli strumenti e le metodologie più efficaci a sopravvivere, mentre la realtà è che spesso ci sono dei “mostri” di prodotti finanziari che continuano a circolare e mietere vittime, tenuti in vita artificialmente dagli interessi dell’industria finanziaria e non certo dal soddisfacimento delle reali esigenze dei risparmiatori.

Da un sondaggio compiuto nel 2015 tra gli oltre 600 iscritti al corso on line www.riuscireinborsa.it sui sentimenti che la vasta offerta di prodotti finanziari e mercati suscita nei risparmiatori la confusione è il sentimento che regna sovrano con il 51% delle risposte, mentre il sentimento della diffidenza segue a ruota con il 27% delle risposte. Ma il dato più eclatante è che oltre il 70% dei rispondenti ha dichiarato che l’insoddisfazione provata nel provare nuovi strumenti finanziari o mercati finanziari è stata creata dalla mancanza di corrispondenza tra le esigenze del risparmiatore e il reale profilo di rischio / rendimento dello strumento stesso.

Insomma, il succo del discorso è chiaro: tra i miracoli del trading on line, le bufale sulle opzioni, il carnevale delle commodities per le massaie  e il can can sui trading systems abbiamo perso di vista quello che realmente vuole il risparmiatore: una scarpa in cui il suo piede calzi a pennello.

In altre parole vi ricordate il vecchio mantra del profilo adeguato di rischio e rendimento del consumatore di prodotti finanziari ? Se applicassimo oggi questo concetto nel settore del trading on line e della finanza personale alla scelta dello strumento finanziario e del relativo mercato ne vedremo delle belle.

La soddisfazione sui mercati finanziari arriva quando in maniera consapevole abbiamo preso atto di quanto è realmente necessario fare rispondere all’esigenza primaria dell’antico mantra del profilo adeguato di rischio e rendimento:

  1. Rischio/rendimento: per guadagnare il +200% è impensabile non considerare di perdere tutto
  2. Impiego del tempo: imparare le opzioni è più difficile che imparare a selezionare le azioni con l’analisi fondamentale
  3. Sofisticazione necessaria: per fare trading quantitativo devo sguazzare tra codici e server. Lo so fare ?
  4. Tempo di apprendimento: ho davanti 50 anni di vita oppure 10 ? Nel secondo caso meglio darsi ai fondi di investimento.
  5. Capitale da impiegare: se ho qualche decina di migliaia di euro da investire forse è meglio darsi alle aste giudiziarie piuttosto che alla finanza. È possibile raddoppiare il capitale con qualche buon investimento e tanto olio di gomito. Ad addentrarsi su futures, opzioni e commodities si rischia di non avere soldi quando il drawdown inevitabilmente colpisce.
  6. Software da utilizzare e dati: per selezionare le azioni con l’analisi tecnica basta una piattaforma generica di un qualsiasi broker, per fare trading sulle opzioni o con i trading systems bisogna mettere a budget diverse migliaia di euro

Morale: se uccidiamo la confusione e la diffidenza che tutti noi proviamo quando ci sentiamo persi nei mercati finanziari abbiamo più probabilità di raggiungere i nostri obiettivi di rischio e di rendimento e di trarre soddisfazione dai mercati finanziari. Per questo bisogna guardarsi nello specchio ( e nelle tasche ) e decidere la direzione da intraprendere e una volta intrapresa non mollare senza farsi incantare dalle sirene dell’industria finanziaria che continuamente ci promettono di avere finalmente inventato la soluzione di tutti nostri mali.

Perché dobbiamo sapere che le commodities sono il mercato più volatile e più pericoloso del mondo. E se non hai una competenza specifica è meglio che stai a casa.

Che non è vero che i fondi di investimento sono da buttare là dove il gestore è bravo e ha il potere di fare testa sua. E se ci sono i rendimenti vale la pena di aprire il borsellino e pagare la commissione, altro che ETF.

Che la dotazione iniziale in termini di formazione, software e hardware per fare trading systems è tra le più imponenti dell’intero settore e se hai 20.000 euro di capitale è meglio che stai casa tua e magari cerchi un ufficio da comprare a 4 soldi in asta giudiziaria e vedrai che tra 10 anni hai un capitale di sicuro tra le mani.

E dobbiamo anche riconoscere che le opzioni non sono un gioco e non sono soprattutto per tutti: non puoi fare opzioni se fai fatica a fare le tabelline e non hai una mente matematica, che non significa ovviamente che devi essere uno scienziato ma sicuramente una persona sveglia con i numeri sì.

La voglio fare breve: il vero problema di tutti noi, sia di chi è un veterano sia di chi si avvicina per la prima volta in maniera seria ai mercati finanziari, è che prima di addentrarsi dentro un particolare settore della finanza, vuoi i fondi di investimento vuoi le opzioni piuttosto che le commodities o i trading systems, occorre capire quali sono le variabili in gioco in termini di adeguatezza del capitale, investimento di tempo, complessità della materia, rapporto rischio e rendimento, necessità di software professionale, conoscenza dell’inglese e via andare.

Foto di Tech Daily per Unsplash

(Foto di Tech Daily da Unsplash)

Se questo messaggio passasse in maniera chiara eviteremmo di vedere pubblicità di donne prevalentemente impegnate in lavori di casa che si vantano di avere guadagnato il 200% sulle commodities con 1000 euro di capitale iniziale, studenti che professano di mollare gli studi per aver raddoppiato il capitale investendo a caso sulle criptovalute, pensionati che raccontano di essere diventati dei bomber del trading quant mentre dovrebbero preoccuparsi di abbassare il rischio complessivo del loro portafoglio in considerazione della loro età.

Purtroppo mi sono reso conto che più passa il tempo più alla fine quello che conta, come trader e come risparmiatore, è fare le cose che ci si può permettere di fare e che hanno inputs che si possono controllare al 100%.

Ad esempio io non faccio opzioni anche per una sola ragione: non sono portato. Inutile starci a girare intorno troppo e non bisogna avere paura a riconoscerlo coram populo.

Solo partendo dalla realtà e non da quello che l’industria ci vuole fare credere potremo finalmente arrivare ad avere un briciolo di soddisfazione dai mercati finanziari.

Twitter @EmilioTomasini

La pagina di Emilio Tomasini sul sito dell’Università di Bologna