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Trading systems: le buone idee di Borsa hanno bisogno di poco spazio
Trading systems? Oggi in Italia vanno di moda i trading systems: corsi sui trading systems, codici di trading systems, piattaforme per operare i con i trading systems.
Racconterò in questo articolo la mia esperienza con i trading systems, una esperienza che viene da lontano perché sono stato tra i primi a usare e pubblicizzare i trading systems in Italia (essere vecchi non è una nota di merito, lo devo riconoscere, ma tant’è).
Cos’è un trading system?
Un trading system è un insieme di regole operative di borsa (buy e sell) che vengono programmate in un codice e testate sulle serie storiche dello strumento finanziario che si intende tradare.
Se i risultati sono positivi e rispecchiano determinati parametri di stabilità e robustezza allora si può passare alla fase operativa.
In questa fase il codice di programmazione compra e vende in autonomia ovvero facendo quello che si dice trading automatico. Esistono in circolazione oggi come oggi diversi software che ti permettono di fare in maniera semplice o tutto sommato abbordabile questo tipo di operatività. I più comuni sono Multicharts, Tradestation, Metatrader, Ninja, Phyton e tanti altri ancora.
Nell’immagine che segue un esempio concreto di cosa sia un trading systems nelle sue 3 fasi: l’idea di trading viene espressa nel codice di programmazione, il codice di programmazione viene testato nel passato per vedere se è profittevole, il codice di programmazione opera in automatico senza assistenza del trader comprando e vendendo:
Non appena penso ai trading systems mi vengono in mente due immagini.
La prima ha a che fare con una serie di seminari tenuti da Larry Williams che ho seguito a Las Vegas e in Europa agli inizi degli anni ‘90. Mentre TradeStation 4 diventò una pratica standard per questa industria, Larry Williams continuava ad usare un programma oscuro e obsoleto chiamato System Writer Plus. Ma ecco cosa è peggio: lo utilizzava nei suoi seminari di fronte al pubblico. Quando gli chiesi perché non volesse passare al TradeStation 4, lui rispose brevemente, come era nel suo stile, che sarebbe stata una perdita di tempo perché “i concetti giusti stanno dentro a poco spazio”. Devo ammettere che a quei tempi pensai che Larry Williams semplicemente non capisse, ma col tempo ho capito che ero io a non avere capito. In altre parole le buone idee di trading non abbisognano di formule complesse o di software potenti o di server veloci. Le buone idee di trading possono essere programmate persino in Excel, cioè l’abito nei trading systems non fa il monaco.
La seconda immagine che mi viene in mente ha a che fare con Richard Dennis. Il “Supertrader”, intervistato da Jack Schwager nel suo libro “Market Wizards”, era dell’opinione che se qualcuno pubblicava un sistema profittevole sul Wall Street Journal nessuno nell’industria finanziaria gli avrebbe prestato la minima attenzione. L’ego di trader gli impediva di giudicare razionalmente qualsiasi input esterno. Anche qui la morale è semplice: non è facile credere alle formule che ti propongono gli altri, primo perché di solito le formule “buone” di trading systems di successo non vengono svelate e secondariamente perché occorre una certa dose di esperienza per capire cosa è buono e cosa non lo è… quindi se anche pubblichi una formula che funziona davvero e produce profitti nessuno la adotterà di primo acchito se non qualche fortunato sapientino in grado davvero di apprezzarla.
Eppoi c’è un altro aspetto da considerare: la formula di un trading systems non è per sempre, perché per realizzare un buon trading systems hai bisogno di una idea di trading efficace ma anche di un mercato ovvero di uno strumento finanziario che sia in grado di produrre utili con quella formula.
Diciamo che avere una buona formula è solo il 50% dell’opera perché non è detto che una buona idea di trading funzioni su tutti gli strumenti finanziari.
Ogni strumento finanziario ha il suo comportamento e questo comportamento non è mai uguale a se stesso ma si modifica nel corso del tempo.
E il successo nell’utilizzo di un trading systems non risiede nella efficacia del trading systems stesso quanto nel comportamento del mercato ovvero dipende dal numero e dalla qualità degli investitori, dalla liquidità disponibile, dalla struttura stessa del mercato e dal contesto storico in cui le decisioni vengono prese.
Per esempio ci sono studi statistici che dimostrano che se un mercato è ancora giovane e non ancora molto liquido è possibile investire con successo con una strategia di breakout.
Questo è perché molti partecipanti nel mercato non sono ancora esperti e non conoscono i meccanismi di momentum e le strategie di trend following riescono a catturare gran parte delle tendenze di mercati.
Io ho cercato di avviare un business a Praga nel lontano 1994. Ho passato circa un mese a visitare i player del mercato, reperire informazioni e flussi di dati in quella Borsa che stava muovendo i primi passi dopo la caduta del muro di Berlino. I grafici delle azioni sul Prague Stock Exchange del 1994 apparivano come il mondo ideale. Il mercato finanziario ceco stava muovendo infatti i primi passi. I flussi di dati di mercato venivano venduti da un privato che aveva un solo vecchio pc appoggiato sul pavimento di un solaio nella periferia di Praga. Era un ingegnere garbato con ancora addosso un completo ex-sovietico con un vecchio cane e un viso triste. La sua scrivania posizionata al centro della stanza era un segno della sua assoluta perfezione. Comprai il suo servizio di fornitura di dati storici serali ma sfortunatamente non riuscii a connettermi al suo server dall’Italia. Il buon ingegnere, nel vecchio stile sovietico di attenzione al cliente, pensò di non doversi preoccupare dei miei problemi e così tutti i miei sogni di entrare nel mercato ceco come imprenditore svanirono al primo tentativo di aggiornamento dati. Ciononostante ricordo ancora i grafici del Prague Stock Exchange molto bene. Sembrava come se un progettista di architettura di un vecchio partito li avesse disegnati per rendere felici gli analisti tecnici. Supporti e resistenze tirati a misura, perfetti breakouts e nessun falso segnale. Era il sogno del “vero socialismo” applicato all’analisi tecnica: un mondo perfetto. Nei mercati giovani sembra che il comportamento degli investitori si sviluppi secondo vecchi pattern: i primi che comprano sono sempre i ben informati. Dopo di questo vengono gli imitatori che comprano anch’essi senza capire il perché e il per come e alla fine coloro che vendono e chiudono la loro posizione per primi sono nuovamente i ben informati che lasciano tutti gli altri con il cerino in mano.
Tra il 1997 e il 2000 centinaia di investitori che utilizzavano semplici sistemi di intraday brakouts sul DAX e il vecchio futures FIB diventarono ricchi. La maggioranza di loro smise di tradare nel 2000 perché i breakout sui mercati liquidi ed efficienti non funzionano. E il Dax è stato il primo mercato a diventare veramente internazionale in Europa. Sfortunatamente non esiste però garanzia che i prezzi storici si comportino in futuro come hanno fatto in passato e soprattutto non c’è garanzia che un’azione continuerò a comportarsi in futuro come la conosciamo noi ora. Ogni strumento finanziario subisce dei cambiamenti nel corso del tempo che dipendono dalle condizioni oggettive del mercato e dei market players.
In Smarter Trading (MC Graw Hill, 1995) Perry Kaufman dimostra come un semplice sistema con media mobile funziona meglio sui mercati in quel tempo “giovani” come il Prague Stock Exchange ai tempi di Tomasini piuttosto che su quelli “maturi”. Nella tabella che segue i risultati sui mercati giovani sono inclusi in un riquadro verde e quelli sui mercati maturi in un riquadro rosso:
L’inconveniente di questi cambiamenti costanti nel comportamento degli strumenti finanziari si trasferisce attraverso il cambiamento delle caratteristiche statistiche delle serie storiche anche alla programmazione di codici.
Io stesso se non avessi cambiato il mio sistema ogni volta che un drawdown superava il livello di allarme, non sarei ancora vivo. Ma a questo punto sorge naturalmente un’altra domanda: quale tipo di affidabilità statistica può avere un trading systems le cui regole e parametri cambiano continuamente e che deve essere “manutenzionato” ?
La risposta è, ahimè, molto cinica: per molti investitori investire con un sistema “mantenuzionato” è comunque meglio che affidarsi all’emotività momento.
Twitter @EmilioTomasini
La pagina di Emilio Tomasini sul sito dell’Università di Bologna