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Superbonus, perché il 100% non è abbastanza e il senso del mattone ecosostenibile
Post a cura dell’European Construction Sector Observatory della Commissione Europea –
Secondo l’ultimo Country Factsheet dell’European Construction Sector Observatory (ECSO), gli edifici rappresentano ancora una delle principali fonti di emissioni di CO2 in Italia, costituendo il 19% delle emissioni di CO2 legate all’energia nel 2018. Secondo il rapporto di Climate Transparency “From Brown to Green Report – 2019” gli edifici in Italia emettono 1,80 tonnellate di CO2 pro capite, contro una media G20 di 1,54t di CO2, la causa principale è la mancanza di ristrutturazione degli edifici esistenti. Pertanto, per migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio attuale, l’Italia sta spingendo verso l’edilizia e la ristrutturazione sostenibile.
Visto lo shock economico senza precedenti causato dalla pandemia e la necessità di rendere più efficiente dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio esistente, il governo italiano ha deciso di fare un passo avanti per stimolare l’attività economica, seguendo un approccio ecologico. All’interno del decreto economico speciale emanato il 19 maggio 2020 – il cosiddetto “Decreto Rilancio” – il Ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto un nuovo incentivo fiscale per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Questi possono includere ad esempio: isolamento termico degli edifici; sostituzione degli impianti di riscaldamento; interventi antisismici; e per l’installazione di pannelli solari o stazioni di ricarica per auto elettriche.
La misura fiscale assicura alle famiglie un credito d’imposta pari al 110% delle spese, da dedurre nelle dichiarazioni dei redditi dei cinque anni successivi. È interessante notare che sarà possibile cedere il credito d’imposta, vendendolo a intermediari finanziari o ad altre famiglie, rendendolo un bene liquido e migliorandone l’efficacia. Il superbonus vuole essere uno strumento potente, complementare ad altri schemi come le detrazioni fiscali dell’eco-bonus per le ristrutturazioni edilizie, l’ECO bonus e strategie ambientali governative più ampie, ovvero il Piano Nazionale Integrato per il Clima e l’Energia, pubblicato nel 2019.
Questa misura fiscale è stata accolta dalle parti interessate e dagli operatori di mercato come uno sviluppo positivo nel settore delle costruzioni, in quanto sostiene sia le famiglie che creare potenziali opportunità di mercato per il settore. Questo è più rilevante in un contesto in cui il settore delle costruzioni italiano stava ancora subendo un calo del 18,7% del fatturato nel 2020 rispetto al 2019. In parallelo, rispecchiando il previsto calo del PIL del 9,9% nel 2020, il valore aggiunto totale nel settore delle costruzioni in senso lato dovrebbe diminuire del 18,1% anno su anno (YoY) nel 2020.
Sulla scia delle iniziative politiche e di ricerca esistenti, diversi eventi virtuali hanno presentato iniziative e materiali per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. Il Green Building Council Italia ha tenuto un webinar su “Economia circolare e uso razionale delle risorse nel settore delle costruzioni”, il 18-19 novembre 2020. Il 23 novembre si è tenuta – virtualmente – la sesta edizione della Genova Smart Week. L’evento è un’occasione nazionale e internazionale per condividere best practice su smart cities, resilienza urbana e sostenibilità.
Il Green Building Council Italia peraltro si occupa di un ciclo di corsi online sui green building, offrendo cinque appuntamenti didattici per tutti gli attori della filiera delle costruzioni desiderosi di apprendere le informazioni di base in relazione alla sostenibilità applicata all’edilizia, ai Green Building, ai sistemi di rating GBC-LEED® e all’ottimizzazione dei processi di progettazione – costruzione e gestione.