Dopo la pandemia, ripresa economica e rinnovamento

scritto da il 12 Agosto 2020

Post di Barry O’Byrne, Chief Executive of Global Commercial Banking di HSBC – 

Le recessioni globali sono eventi sismici, che spostano le placche tettoniche su cui poggiano le economie, rimodellando il panorama commerciale mentre le onde d’urto sconvolgono aziende e mezzi di sussistenza.

Guidando una banca in Italia durante la crisi finanziaria globale, ho avuto modo di vedere come le recessioni forniscano una cartina tornasole della resilienza delle imprese. Oggi le aziende sembrano più preparate ad affrontare questa sfida, in parte perché un settore finanziario più sano può resistere meglio a gravi perdite economiche.

Mentre lavoro dalla mia cucina, è allettante pensare che un ritorno in ufficio significherà un ritorno alla normalità e al “business as usual”. Tuttavia, le mie conversazioni virtuali con i clienti rivelano ambizioni più ampie, in linea un più generale desiderio di cambiamento da parte della popolazione [1].

La nuova ricerca Navigator di HSBC ha coinvolto oltre 2.600 imprese in tutto il mondo, mostrando che i business plan post-pandemia promettono il rinnovamento economico che le persone cercano. Le imprese stanno apportando cambiamenti fondamentali al modo in cui operano su tre livelli.

Primo, la collaborazione. Riconoscendo la propria responsabilità nei confronti della società, una società su tre ha reagito rapidamente all’emergenza sanitaria adattando i propri prodotti e servizi a supporto delle attività di assistenza e soccorso [2]. Di recente abbiamo supportato alcuni clienti nella transizione verso la produzione di disinfettante per le mani, tra questi il produttore di birra artigianale britannico Brewdog e l’azienda di prodotti chimici Fluid Energy Group che è rapidamente diventato il più grande produttore canadese di disinfettante per le mani.[3]

Le aziende si stanno rialzando grazie al lavoro di squadra. Nonostante la distanza fisica, quattro imprese su cinque si sentono più vicine ai propri clienti, dipendenti e fornitori [4]. E nove su dieci hanno fornito supporto diretto alle aziende con cui lavorano [5]. Questa collaborazione, unita al sostegno del governo, ha assicurato che un numero maggiore imprese rispetto a quanto non si temesse sia sopravvissuto fino all’apice di questa crisi. [6]

Questo spostamento strategico verso la collaborazione sarà destinato a durare anche in futuro. La stragrande maggioranza delle imprese sta cercando di diventare più collaborativa, piuttosto che autosufficiente.[7]

C’è un secondo aspetto del cambiamento che sta rimodellando l’economia: l’innovazione, fondamentale per aumentare la produttività e garantire la crescita a lungo termine [8]. Le aziende più resilienti stanno investendo in tecnologia per innovare, piuttosto che semplicemente per automatizzare e ridurre i costi.[9]

La pandemia ci ha offerto un assaggio del futuro: dalle riunioni con Zoom all’intrattenimento in streaming, fino alle consegne e-commerce. La ricerca Navigator mostra che la tecnologia è ora vista come vitale per la continuità aziendale, con la maggior parte delle aziende che si spostano online [10]. Questo rispecchia il cambiamento delle abitudini dei consumatori e indica una ripresa digitale.

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Durante l’epidemia di SARS sedici anni fa, mentre i negozi a Pechino chiudevano, il rivenditore Jingdong Century Trading si trasferì online. Ora nota come piattaforma di e-commerce JD.com, durante questa pandemia l’azienda ha utilizzato robot e droni di consegna autonomi, consentendo di aumentare le vendite di oltre il 20%. [11]

Il terzo livello di cambiamento aziendale rafforza le speranze di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. C’è un impegno quasi unanime tra i dirigenti d’azienda per fondare la ripartenza su basi ambientali più solide [12]. Ciò crea opportunità commerciali a lungo termine e l’85% delle aziende dà priorità alla sostenibilità ambientale.

Quindi, nel mezzo della più grande sfida economica di questa generazione, le aziende stanno lavorando per diventare più collaborative, innovative e sostenibili. L’obiettivo iniziale dei policymaker di costruire un ponte economico tra il mondo pre-pandemia e il futuro post-pandemia sta tenendo. Le aziende si sono dimostrate resistenti. Ma si pongono maggiori domande su quale tipo di economia emergerà.

L’enfasi delle imprese sulla collaborazione crea spazio per espandere le partnership tra i settori pubblico, privato e civile per sviluppare risposte. Ad esempio, i governi che cercano il sostegno del settore privato per una ripresa sostenibile stanno spingendo a una porta aperta. HSBC ha chiesto che lo stimolo economico sia investito nella transizione verso economie a basse emissioni di carbonio e a zero emissioni nette.

Durante questa crisi, le banche hanno agito da canale di trasmissione per miliardi di dollari a sostegno della liquidità a persone e imprese. Il prossimo passo per la ripresa richiede di finanziare il cambiamento operativo che le aziende stanno cercando.

Le decisioni aziendali di assumere personale e aggiornare le attrezzature stimoleranno l’innovazione e miglioreranno la qualità della vita. Tuttavia, un pensiero incentrato sul breve termine può influenzare sia i mercati finanziari sia la politica. E i risicati bilanci aziendali possono limitare ulteriormente gli investimenti post-pandemia. La diffusione del pensiero a lungo termine tra i policymaker può offrire un correttivo.

C’è un importante requisito per ricostruire il patient capital, creando un’opportunità per gli investimenti pubblici di sostenere la ripresa. I governi e il settore finanziario dovrebbero esplorare nuovi modi di promuovere gli investimenti, incluso il finanziamento misto, in cui il rischio è adeguatamente ripartito tra il settore pubblico e quello privato.

Le aziende di tutto il mondo stanno aprendo una nuova strada per uscire più forti da questa crisi. Ma non possono farlo da sole. Il rinnovamento economico dipende da una collaborazione efficace.

NOTE

[1] Guardian: il 31% delle persone in Gran Bretagna vuole vedere radicali cambiamenti nel modo in cui viene gestita l’economia dopo la pandemia, il 28% vorrebbe assistere a cambiamenti moderati e solo il 6% non vuole alcun cambiamento. 

[2] Il 32% delle aziende ha apportato cambiamenti ai propri prodotti e servizi a support delle attività di assistenza legate al Covid-19. 

[3] Brewdog: https://www.brewdog.com/uk/hand-sanitiser; Fluid Energy Group: https://pm.gc.ca/en/news/news-releases/2020/03/31/prime-minister-announces-new-partnerships-canadian-industries-fight 

[4] Nei sei mesi passati le aziende si sono avvicinate a clienti (82%), dipendenti (83%) e partner strategici o legati alla filiera (80%). 

[5] 93% 

[6] HSBC Global Economic Quarterly: il numero di fallimenti in molte economie non è ancora aumentato radicalmente. 

[7] Dovremo collaborare di più in futuro (57%) vs. Dovremo essere più autosufficienti in futuro (43%). 

[8´] L’adozione della tecnologia renderà il business più flessibile (50%) e produttivo (50%). 

[9] Q24: tabella incrociata per “Sufficiently agile to give stability.” 

[10] Le imprese che si sono dimostrate preparate ad affrontare l’incertezza degli ultimi 6 mesi sono quelle che consideravano la tecnologia un elemento vitale per la continuità aziendale. Il 63% delle aziende afferma di aver apportato modifiche alle proprie attività; Il 51% ha spostato la propria attività online. 

[11] FT: Prospering in the pandemic: the top 100 companies: Revenues rose 21 per cent in the first quarter. Asian Nikkei Review: Coronavirus lockdown sparks expansion of drones and robot deliveries 

[12] Q43: “The need to reassess / review our operations will enable us to rebuild our business on firmer environmental foundations” (91% d’accordo; 35% molto d’accordo)