categoria: Vicolo corto
Econopoly a Open Innovation Days per parlare di innovazione e futuro delle imprese
Torna a Padova dal 25 al 27 ottobre “Open Innovation Days”, tre giornate dedicate all’innovazione e ai talenti organizzate dal Sole 24 Ore e dall’Università di Padova. Quest’anno, ospite di Nòva, ci sarà anche un evento targato Econopoly.
Parleremo di innovazione e di PMI, in particolare di come finanziare il cambiamento, di come utilizzare gli strumenti finanziari e stimolare gli investimenti privati a favore delle PMI. Alberto Annicchiarico, giornalista del Sole24Ore ed ideatore di Econopoly, intervisterà i rappresentanti di alcune realtà eccellenti che hanno investito in innovazione con successo:
Alfonso Fuggetta, direttore Cefriel. CEFRIEL si occupa di ricerca, innovazione e formazione. I soci del Cefriel includono Università (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi dell’Insubria), Pubblica Amministrazione (Regione Lombardia) e imprese leader multinazionali. Per i più interessati rimando poco elegantemente ad un mio articolo “L’importanza di imparare a scegliere con chi confrontarci. Alzando un po’ l’asticella”;
Ignazio Rocco di Torrepadula, Ceo di Credimi. Definire Credimi una startup che offre soluzioni innovative di factoring digitale è probabilmente riduttivo. È un Intermediario Finanziario autorizzato e vigilato da Banca d’Italia in base all’art. 106 del Testo Unico Bancario. In quanto tale, è sottoposto a tutti i requisiti di capitale, di compliance e antiriciclaggio e di controllo dei rischi previsti per gli Intermediari Finanziari.
Alberto Baban, Confindustria. La figura di Baban è forse quella più complicata da sintetizzare. Già fondatore di Tapì (azienda leader nella produzione di tappi sintetici ceduta al fondo d’investimento Wisequity IV, di Wise Sgr) e Presidente di Piccola Industria di Confindustria, Baban è oggi presidente di Venetwork, società per azioni che riunisce importanti imprenditori veneti impegnati nel finanziamento e sviluppo di re-startup e nuove imprese.
Parteciperemo alla discussione anche noi contributor di Econopoly:
Beniamino Piccone – Private banker, Università Carlo Cattaneo-LIUC di Castellanza
Francesco Bruno – Avvocato, European Master in Law and Economics
Andrea Arrigo Panato – Dottore commercialista, Docente SAF Scuola di Alta Formazione e componente del Comitato Scientifico della Fondazione Centro Studi UNGDCEC.
L’incontro a mio parere sarà interessante per diversi motivi: da una parte proveremo a capire se effettivamente finanziare buone idee in Italia è un problema, dall’altra (provocando un po’) ci domanderemo se in Italia ci sono buone idee finanziabili.
Io credo che nel Paese e nel mondo ci sia molta liquidità e molti strumenti a disposizione di chi fa impresa oltre al mondo bancario e delle fintech che vogliono rivoluzionarlo: crowdfunding, club deal, business angels, borsa, PIR, ecc.
La liquidità però oggi è in mano ad investitori esigenti e non più come un tempo a finanziatori facilmente accontentabili con una fideiussione o con una ipoteca.
Dopo la grande crisi molte cose sono cambiate e forse le PMI (ed i loro consulenti) si trovano in parte impreparate culturalmente ed in parte sono trascurate (fatemelo dire) dalla dottrina e dall’Accademia che non le supportano abbastanza in questo percorso di crescita.
Per anni l’innovazione ci è stata raccontata attraverso il web marketing ed i social network, attraverso l’epopea delle startup o attraverso gli effetti miracolosi dell’acquisto di macchinari innovativi. Tutto giusto, per carità, ma forse questo ha distratto dalla vera innovazione necessaria alle nostre imprese, quella che in molti casi è legata alla messa in discussione del modello di business.
Le nostre imprese per tornare attraenti agli occhi degli investitori (ma anche agli occhi dei clienti e dei talenti, ecc ) devono tornare a pensare come startup, ridisegnandosi, partendo da un piano di impresa che troppo spesso, quando vien fatto, è proiezione di risultati e strategie passate quando dovrebbe essere un momento di riflessione e messa in discussione del modello, della definizione della dimensione minima necessaria a competere nel mercato, della struttura del mercato stesso, una riscoperta dei valori veri e delle tradizioni che hanno reso forte il nostro fare impresa.
L’innovazione è una sfida complessa per le nostre PMI (sia a causa della ridotta dimensione, sia per la scarsità di modelli a cui ispirarsi). Sfida che purtroppo rappresenta una cartina di tornasole delle criticità del sistema Italia e del nuovo modo di fare impresa.
Il tema è affascinante ed il dibattito è aperto.
Econopoly vi aspetta a Padova, provando a capire meglio il presente ed il futuro, presentandovi le esperienze di chi innova ed accetta la sfida.
Twitter @commercialista