categoria: Vendere e comprare
E-commerce in Italia al microscopio: migliora ma per le piccole imprese è l’anno zero
Quanto sia importante per le imprese essere presenti in modo efficace sul web è oramai un concetto universalmente assodato. Internet riesce a offrire opportunità per vendere online e ampliare il mercato di riferimento fino a pochi anni fa impensabili.
In questo quadro l’Italia, pur evidenziando positivi miglioramenti rispetto all’anno passato, stenta ancora nello stare al passo con il resto d’Europa. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto e-commerce 2017 diffuso da BEM Research intitolato “Luci e ombre del commercio online in Italia“.
Dal report emerge come il giro di affari del mercato italiano sia aumentato, passando dai 21 miliardi di euro del 2015 ai 26 miliardi del 2016 (+23,4%). La quota sul mercato europeo a 28 paesi, il cui valore stimato è pari a 625 miliardi di euro (nel 2015 ammontava a 580 miliari di euro), è quindi passata dal 3,6 al 4,2%. Se un miglioramento c’è stato, il ritardo italiano risulta ancora molto ampio. Germania, Francia e Spagna evidenziano quote di mercato ben più ampie della nostra (16,4%, 10,1% e 6,4% rispettivamente – grafico 1).
Grafico 1. UE28: mercato dell’e-commerce B2C – composizione percentuale
prodotti e servizi non finanziari
Fonte: elaborazioni e stime BEM Research su dati Eurostat.
L’utilizzo di Internet per acquistare beni e servizi da parte delle famiglie continua ad essere un’attività non molto diffusa in Italia. Appena il 29% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni ha utilizzato almeno una volta il web per effettuare acquisti nel 2016. Rispetto all’anno passato si è registrato un aumento della diffusione di soli 3 punti percentuali, ma il gap rispetto al resto d’Europa è ancora ampio (nei paesi dell’Area euro l’e-commerce risulta avere una diffusione tra la popolazione attiva pari al 55%).
L’Italia si posiziona davanti solo a Cipro, Bulgaria e Romania. Il divario italiano diventa ben più ampio se si considerano Francia (66%) e Germania (74%), paesi non molto distanti dalla testa della classifica occupata da Danimarca (82%) e Lussemburgo (79%).
Dal dettaglio per classi di età si osserva come i giovani concentrino i loro acquisiti online soprattutto sui capi di abbigliamento. I più anziani, invece, quando utilizzano il web si dirigono principalmente verso libri e giornali. La popolazione di mezza età predilige comprare online viaggi e titoli di trasporto. I prodotti tecnologici sono quelli con la propensione a essere acquistati sul web più simile per tutte le classi d’età considerate (grafico 2).
Grafico 2. Italia: individui che hanno utilizzato Internet per acquistare beni e servizi negli ultimi 3 mesi – tipologia di acquisto per fascia di età
Dati relativi al 2016
Note: sono possibili più risposte.
Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Istat.
Dati relativi al 2016 – Imprese non finanziarie con almeno 10 dipendenti