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Space Economy: per l’Italia un passo avanti tra opportunità e sfide


Post di Marco Galli, avvocato Counsel di PedersoliGattai –
L’approvazione alla Camera del DDL Spazio segna un momento chiave per il futuro del settore spaziale italiano, tracciando una rotta chiara per la competitività e l’innovazione, rafforzando il posizionamento del nostro Paese nel panorama internazionale delle attività spaziali. Ora il testo attende il vaglio del Senato, ma la sua portata rappresenta una risposta alle sfide di un comparto, la Space Economy, in rapida evoluzione e sempre più strategico anche in chiave geopolitica.
Uno dei punti più dibattuti ha riguardato le modifiche all’articolo 25, che introduce il riferimento a “soggetti appartenenti all’Alleanza Atlantica” come potenziali gestori delle comunicazioni sicure per la difesa e la diplomazia in situazioni di emergenza. L’opposizione ha criticato questa scelta, sostenendo che favorisca indebitamente Starlink di Elon Musk e sollevando interrogativi di natura geopolitica e di autonomia strategica. Il timore è che la dipendenza da operatori stranieri, soprattutto in un contesto come quello attuale, possa indebolire la capacità del Paese di definire in autonomia le proprie strategie di sviluppo e intaccare la sicurezza nazionale, con ripercussioni sulla protezione dei dati sensibili e sull’effettiva capacità di reazione a scenari di crisi.
Le alternative a Starlink, il segnale dell’Italia
D’altro canto, le alternative concrete a Starlink sono attualmente limitate. Iris2, il progetto europeo destinato a contrastare il predominio di Musk, è ad esempio ancora in fase embrionale e non sarà operativo prima del 2030. Questo scenario sottolinea l’esigenza di accelerazione e sburocratizzazione a livello europeo anche nel settore spaziale, per garantire autonomia tecnologica strategica e ridurre il gap con i colossi internazionali.
In questo contesto, il DDL Spazio rappresenta comunque un segnale forte della volontà dell’Italia di giocare un ruolo da protagonista nella corsa all’innovazione spaziale. Il provvedimento introduce misure concrete per stimolare la crescita della Space Economy, con particolare attenzione alle PMI e alle start-up.
Tra le novità più rilevanti spiccano la semplificazione burocratica, agevolazioni fiscali e iter accelerati per le autorizzazioni, norme speciali in materia di appalti per facilitare l’accesso delle PMI, strumenti fondamentali per rendere il settore più attrattivo e competitivo a livello globale. La creazione di un ecosistema favorevole agli investimenti e all’innovazione è un obiettivo chiave per il governo, che punta a rendere il settore spaziale italiano un punto di riferimento in Europa e nel mondo.
Ma risorse ancora non adeguate per la Space Economy
Un elemento da prendere in considerazione è sicuramente la creazione di un fondo pluriennale per sostenere progetti di ricerca e sviluppo, con dotazione di 35 milioni di euro per il 2025. L’obiettivo è potenziare le infrastrutture tecnologiche, promuovere l’adozione di tecnologie avanzate e formare personale altamente specializzato. Tuttavia, la portata di queste risorse non sembra essere adeguata ad un mercato sempre più agguerrito, dove i big player internazionali investono cifre ben più consistenti.
Si pone dunque la questione di un possibile incremento delle risorse nel medio-lungo termine per mantenere alta la competitività del settore: è da leggersi in quest’ottica l’introduzione del Piano Nazionale per l’Economia dello Spazio che, con un orizzonte di almeno cinque anni, avrà lo scopo di analizzare i fabbisogni del comparto, valutare e quantificare le risorse necessarie e individuare gli investimenti finanziabili tramite fondi pubblici e privati.

La creazione di un ecosistema favorevole agli investimenti e all’innovazione è un obiettivo chiave per il governo (Designed by Freepik)
Le principali novità si intrecciano con nuovi obblighi, tra cui un iter dedicato per l’ottenimento delle autorizzazioni, la cui gestione è affidata all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e una rafforzata attenzione alla stipula obbligatoria di contratti assicurativi, cui gli operatori saranno tenuti per la copertura dei danni derivanti dall’attività spaziale.
Per le imprese opportunità interessanti
Dal punto di vista delle imprese, il DDL Spazio offre dunque opportunità interessanti. Le misure previste potrebbero ridurre significativamente i costi operativi e velocizzare il lancio di progetti innovativi, fattori cruciali in un settore caratterizzato da investimenti elevati e alta competizione. Le semplificazioni burocratiche previste potrebbero ridurre sensibilmente il time-to-market per molte aziende, consentendo loro di essere più reattive e competitive sul piano internazionale. Inoltre, la creazione di sinergie tra enti pubblici e privati è un ulteriore elemento che potrebbe accelerare la crescita del settore, favorendo collaborazioni strategiche tra le realtà emergenti e i grandi player già affermati.
Il nostro Paese vanta eccellenze in diversi ambiti del settore spaziale, dalla costruzione di satelliti alle missioni scientifiche. Tuttavia, per consolidare questa posizione, sarà necessario perseguire una visione strategica di lungo termine, che passi non solo attraverso il sostegno finanziario, ma anche attraverso politiche industriali mirate, creazione di sinergie e investimenti nella formazione di nuove competenze.
Il DDL Spazio passo importante verso un ecosistema normativo e finanziario
L’approvazione del DDL Spazio alla Camera è un passo importante verso la creazione di un ecosistema normativo e finanziario capace di sostenere la crescita dell’industria spaziale italiana. Se da un lato restano interrogativi sulle implicazioni geopolitiche e sulla sufficienza delle risorse stanziate, dall’altro il provvedimento rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare la competitività nazionale in un ambito, la Space Economy, destinato a ridefinire gli equilibri economici e tecnologici globali.
Ora la palla passa al Senato, con la speranza che il dibattito possa affinare ulteriormente il testo e garantire un equilibrio tra modernizzazione, tutela della concorrenza e protezione degli interessi strategici nazionali. Solo con un approccio lungimirante l’Italia potrà cogliere appieno le opportunità offerte dallo spazio e consolidare il proprio ruolo nel settore che, più di ogni altro, rappresenta il futuro della tecnologia e dell’innovazione.