categoria: Distruzione creativa
Evoluzione sostenibile dei data center in Italia: sfide reali e falsi miti


Post di Francesco Genchi, Managing Director Johnson Controls Italy –
In Italia, il settore dei Data Center sta attraversando un periodo crescita esponenziale. Il biennio appena concluso ha fatto registrare una spesa pari a 5 milioni di euro per la costruzione di nuove infrastrutture Data Center, mentre sono previsti 10 miliardi di euro di investimento per il 2025-2026. Questi numeri posizionano l’Italia come un hub strategico nel panorama europeo, considerando la sua posizione di quarta economia europea per PIL e il florido tessuto economico locale.
Lo sviluppo di infrastrutture efficienti risulta quindi vitale per l’economia italiana e i mercati digitali, trainati dalla crescente domanda di cloud computing e dall’adozione dell’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia, persistono alcuni falsi miti che potrebbero distorcere la percezione del valore strategico e della sostenibilità di questo settore. Risulta essenziale quindi sfatare queste credenze errate e focalizzarsi su quelle che sono le vere sfide da affrontare.
1. Data center: molto energivori, poco sostenibili
Tra le critiche più frequenti che gravano maggiormente sui Data Center ci sono la quantità di energia esorbitante che consumano e la mancanza di attenzione per l’ambiente. In realtà, sebbene il consumo energetico globale dei data center sia effettivamente significativo, costituendo circa l’1-1,5% del consumo elettrico mondiale come riporta l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il settore è impegnato attivamente nell’adozione di soluzioni volte al miglioramento dell’efficienza energetica e idrica e, di conseguenza, alla riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Infatti, per supportare carichi di lavoro sempre più complessi legati all’intelligenza artificiale e all’high-performance computing, si stanno compiendo importanti progressi nelle tecnologie di raffreddamento. Si tratta di tecnologie in grado di ridurre i costi energetici e migliorare l’efficienza complessiva, per data center più sostenibili.
2. I data center non sono centrali per l’Italia
Il mercato sta cambiando: lo scenario dei data center a livello europeo si è storicamente sviluppato intorno a città di rilevanza finanziaria e sedi di grandi aziende come Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino. Tuttavia, l’investimento in questi centri ha subito un rallentamento a favore di nuovi mercati emergenti.
Tra questi, contrariamente al pensiero comune, anche l’Italia, che sta sempre più diventando un nuovo hub strategico per l’Europa meridionale, dove grandi aziende tecnologiche stanno investendo significativamente. La regione più avanti in questo senso è la Lombardia, che detiene 318 MW IT (Megawatt Information Technology), con un ruolo centrale occupato dalla città di Milano, che possiede 238 MW IT totali, in crescita del 34% sull’anno precedente (dati: Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, Ricerca 2024-2025).
3. Scarsa sicurezza e vulnerabilità
Il settore dei data center è legato a doppio filo con la questione della sicurezza informatica. I data center di ultima generazione si distinguono per standard di sicurezza elevatissimi. Questo vale sia per la capacità di garantire funzionamento continuo anche in situazioni difficili, grazie all’impiego di sistemi di protezione avanzati, ridondanti e backup su più livelli, sia per l’impiego di moderni sistemi di diagnostica da remoto, come l’assistenza proattiva e la manutenzione predittiva.
Queste funzionalità non solo migliorano l’efficienza operativa e la sostenibilità, ma garantiscono ai proprietari di data center livelli di informazioni senza precedenti, che riducono sensibilmente la possibilità di fermo degli impianti. Infine, i data center più evoluti possono contare su sofisticati sistemi di cybersecurity, che riducono al minimo il rischio di interruzioni o attacchi informatici.
4. Con l’impiego massiccio dell’IA, i data center diventeranno obsoleti
L’Intelligenza Artificiale sta plasmando la quotidianità delle aziende di ogni dimensione e, come ogni innovazione, porta con sé dubbi e convinzioni non sempre fondati: per esempio, che l’IA non richieda spazi fisici in cui risiedere. Invece è proprio il contrario: per funzionare, l’intelligenza artificiale richiede enormi capacità di calcolo e di storage dei dati. Si pensi che i crescenti carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale consumano dieci volte più energia rispetto alle query di ricerca tradizionali (dati: La crescente impronta energetica dell’intelligenza artificiale, di Alex de Vries).
Ciò significa che servirà un numero maggiore di data center evoluti, in grado di garantire alte prestazioni per una gestione di dati sempre più complessa, che passa attraverso la dotazione di sistemi di automazione in grado di effettuare la raccolta e l’analisi automatica dei dati, rendendo così possibile il monitoraggio in modo continuo dei consumi energetici, identificando automaticamente aree di inefficienza e opportunità di ottimizzazione.
Un altro tema fondamentale è l’adozione di sistemi di raffreddamento quali chiller industriali affidabili, connessi e che richiedono poca manutenzione. I proprietari e gli operatori dei data center devono sin da ora affrontare una sfida urgente per fornire prodotti idonei, e sviluppare architetture edge e hyperscale, che allo stesso tempo assicurino le performance e soddisfino gli obiettivi di sostenibilità.

L’Italia è un hub strategico nel panorama europeo del settore dei Data Center (Designed by Freepik)
Le vere sfide del settore
I data center rappresentano a tutti gli effetti la spina dorsale della digital transformation ed è per questo che il settore dovrebbe concentrarsi sulle sfide concrete poste dalle infrastrutture del futuro. In questo senso, sono tre i punti cardine intorno a cui dovranno evolversi. La sostenibilità occupa un posto cruciale: occorrerà investire in soluzioni energetiche più efficienti e sostenibili.
La collaborazione è un altro elemento imprescindibile: produttori di chip, operatori di data center ed esperti HVAC (specializzati in riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria) dovrebbero riunire le proprie competenze per sviluppare tecnologie all’avanguardia. Infine, sarà necessario potenziare la connettività per un’infrastruttura in espansione, che possa rispondere alla crescente domanda di servizi digitali. Seguendo queste tre direttrici, sarà possibile costruire i data center del domani, per un avvenire inevitabilmente tecnologico e auspicabilmente sostenibile.