AI-boarding in azienda: ecco come si accolgono i talenti nel 2025

scritto da il 21 Marzo 2025

Post di Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT by Vection Technologies – 

Nessuno di noi è in grado di fermare lo sviluppo tecnologico: perché è qualcosa che cammina per conto suo attraverso sterminate ramificazioni che si estendono ormai in tutto il mondo”: mai banali le parole di Piero Angela che, considerando l’evoluzione digitale in atto al giorno d’oggi grazie alla diffusione a macchia d’olio dell’intelligenza artificiale, risultano più che mai attuali.

Conferme in merito giungono da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali secondo le quali l’AI, giorno dopo giorno, sta prendendo sempre più forma e contenuto all’interno degli uffici a 360°. Dai colloqui esplorativi alla creazione di report, fino all’ideazione di strategie impattanti, ma non solo. Stando a quanto specificato dagli esperti del settore, c’è un nuovo trend in ascesa: si tratta dell’AI-boarding. Entrando più nel dettaglio, l’artificial intelligence viene sempre più implementata dalle aziende globali per migliorare e, allo stesso tempo, velocizzare proprio i processi legati all’inserimento dei neo dipendenti una volta assunti dalle imprese di appartenenza.

Più di un dipendente su 2 è insoddisfatto del percorso di inserimento in azienda

Il principale motivo dietro a questa scelta rivoluzionaria? Sicuramente l’insoddisfazione dei professionisti. Sotto questo punto di vista, spunti interessanti arrivano da HR Magazine: nel solo Regno Unito, infatti, oltre un dipendente su 2 (54%) che lavora in ufficio si definisce insoddisfatto del proprio percorso di inserimento all’interno della realtà lavorativa di appartenenza.

Le motivazioni? Innumerevoli: dalla scarsa attenzione riservata al neo dipendente prima di entrare in contatto con la nuova realtà lavorativa ai percorsi di formazione inadeguati nel corso delle settimane di prova fino al sovraccarico di task e compiti sin dai primi giorni di operatività. Ma non è tutto perché il trend risulta di portata globale: stando ai risultati di un’indagine proposta da Human Resources Director Magazine, che ha coinvolto anche USA e Australia oltre al Regno Unito, un lavoratore su 4 risulta insoddisfatto della propria esperienza di orientamento e formazione.

AI-boarding

Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale in quanto soluzione utile ad invertire il trend, ma non solo. La tecnologia del momento, come evidenziato da Business Research Company, sarà il trampolino di lancio per il mercato delle piattaforme utili a mettere a terra i processi attraverso cui inizia la conoscenza dell’azienda e della sua cultura a supporto dei singoli worker. Infatti, l’asset globale, dopo aver sfiorato i due miliardi di euro di ricavi nel 2024, registrerà entrate più che raddoppiate entro i prossimi 4 anni, superando così quota 4 miliardi (+146%).

Le principali tendenze del fenomeno AI-boarding

Arrivati a questo punto, quali saranno i principali trend che caratterizzeranno l’AI-boarding? In primo luogo, può essere messa in risalto l’artificial intelligence in qualità di “welcoming colleague”: nello specifico, l’intelligenza artificiale, sotto forma di avatar, condivide una mail o un video messaggio ad hoc di benvenuto al neoassunto, specificando anche qualche dettaglio utile e allo stesso tempo curioso sulla nuova vita aziendale ormai alle porte. Ma questa non è l’unica novità degna di nota: l’AI-boarding potrà scendere in campo anche in versione “document hunter”: infatti, in veste di piattaforma all’avanguardia, sarà molto utile nella fase di raccolta documenti e condivisione materiali di ogni tipologia ai nuovi candidati che, durante il primo giorno di lavoro, vogliano subito mettersi in gioco e capire con quali task possano subito mettersi alla prova.

Per ultimi, ma non meno importanti, ecco la cosiddetta “orientation guard”, vale a dire un’assistente virtuale che offre sessioni di formazione specifiche per ruolo e video tour interattivi della company di riferimento, l’”AI Gamification Teacher”, cioè avatar che a cadenza variabile propongono quiz e test mirati per capire il livello di formazione e preparazione dei nuovi arrivati, e, infine, il “progress generator”, il quale, una volta terminato il periodo di prova dei neoassunti, ne identifica i punti di forza e offre soluzioni utili ad eliminare eventuali lacune.