categoria: Distruzione creativa
AI e lavoro: rivoluzione di competenze, non di sostituzione
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Post di Fabrizio Rotondi, country manager di Workday per l’Italia –
L’AI darà il via a una rivoluzione delle competenze umane. Dal nuovo report globale “Elevating Human Potential: The AI Skills Revolution“, che analizza l’impatto dell’AI sul mondo del lavoro, è emerso infatti un dato interessante: l’83% dei lavoratori ritiene che l’AI accrescerà l’importanza delle skill prettamente umane e potenzierà la creatività, generando nuove forme di valore economico.
Risultati che sfidano la narrazione secondo cui l’Intelligenza Artificiale sostituirà gli esseri umani, rivelando invece che sarà un catalizzatore per una rivoluzione delle competenze in cui le skill prettamente umane, come l’empatia e le decisioni etiche, diventeranno le risorse più preziose nel lavoro. Questo cambiamento globale non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche la valorizzazione del potenziale umano, il rafforzamento delle competenze esclusivamente personali e la ridefinizione di ciò che significa prosperare nell’era dell’AI.
L’ottimismo viene da chi già utilizza l’AI
Nonostante la rapida evoluzione degli agenti basati sull’AI sia destinata ad avere un forte impatto sul mondo del lavoro, alimentando timori su demansionamenti e disoccupazione, questa ricerca offre una visione più ottimistica del futuro. Gli utenti che utilizzano l’AI sono più ottimisti per quanto riguarda i suoi benefici, con un punteggio pari a 4,23 su 5. Al contrario, coloro che pianificano di adottarla nei prossimi 12 mesi registrano un livello di ottimismo più basso, con un punteggio di 3,89 su 5.
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Gli utenti che utilizzano l’AI sono più ottimisti per quanto riguarda i suoi benefici (Immagine generata con AI)
L’Intelligenza Artificiale consente inoltre di dedicare il potenziale umano ad attività più significative: il 93% degli utenti attivi ritiene che essa consenta loro di concentrarsi maggiormente su responsabilità di livello superiore, come la strategia e la risoluzione di problemi. Nonostante la mancanza di fiducia che spesso si riscontra, il 90% dei lavoratori riconosce che l’AI potrebbe svolgere un ruolo significativo nel migliorare la trasparenza e la responsabilità all’interno delle organizzazioni: un punto di vista condiviso da leader (92%) e dipendenti (89%).
Leader e dipendenti in disaccordo: ecco su cosa
Il principale disaccordo tra dipendenti e leader riguarda invece la crescente necessità di connessione umana nell’era dell’AI: l’82% dei dipendenti la considera indispensabile, mentre solo il 65% dei manager condivide questa visione. Ma non è tutto: le skill esclusivamente umane, come la presa di decisioni etiche, l’empatia, la costruzione di relazioni e la risoluzione dei conflitti, sono considerate fondamentali per il successo in un’economia guidata dall’Intelligenza Artificiale.
I risultati sottolineano la necessità di valorizzare skill esclusivamente umane come la creatività, la leadership, l’apprendimento, la fiducia e la collaborazione, per prosperare in un mondo sempre più guidato dall’AI. Questo momento cruciale, in cui riconosciamo il ruolo trasformativo di questa tecnologia nel futuro del lavoro e il valore delle competenze esclusivamente umane, sta portando a una rivoluzione delle competenze guidata dall’Intelligenza Artificiale, che avrà un impatto su tutti, dagli operai ai data analyst.
Il potenziale trasformativo dell’AI nel contesto lavorativo
Tra coloro che utilizzano attivamente l’AI, quasi tutti (93%) concordano sul fatto che questa tecnologia consente loro di concentrarsi su responsabilità di livello superiore, come la strategia e la risoluzione dei problemi. Inoltre, il 92% dei dipendenti e il 95% dei leader concordano con gli utenti AI attivi nell’avere una percezione positiva circa i suoi benefici.
Questi risultati sottolineano il potenziale trasformativo dell’AI nel contesto lavorativo, aiutando l’essere umano a liberare il proprio potenziale attraverso una collaborazione significativa e innovativa. Questo approccio stimolerà nuove idee e opportunità per le aziende, consentendo loro di adattarsi e crescere in un’economia in continua evoluzione.
Dalla AI una ridefinizione delle competenze
L’Intelligenza Artificiale sta già rimodellando infatti il mondo del lavoro. L’81% degli intervistati riconosce infatti che questa tecnologia sta ridefinendo le competenze richieste per il proprio lavoro. I tre principali utilizzi di questa tecnologia oggi includono l’analisi dei dati (51%), il rilevamento delle frodi e il monitoraggio della sicurezza (43%), la gestione delle risorse umane e i processi di recruiting (39%). Se da un lato alcuni professionisti dovranno sviluppare nuove competenze per integrare l’AI nel proprio lavoro, dall’altro sarà necessario continuare a coltivare competenze esclusivamente umane per avere successo.
A questo proposito, i dati evidenziano una chiara tendenza: con la crescente adozione dell’Intelligenza Artificiale, le skill umane stanno diventando sempre più fondamentali.