Identità e valore d’impresa: il caso Ferrari e Luxottica

scritto da il 17 Febbraio 2025

La capacità di identificare correttamente il settore in cui si opera non è una semplice questione di “etichetta”, bensì una leva strategica fondamentale in grado di influenzare la percezione del mercato e la valutazione degli investitori. Questa considerazione è cruciale quando si parla di valutazione d’azienda ed, in particolare, di M&A trasformativo, un concetto che ho approfondito nel mio progetto Restartup. La tecnologia, con la sua rapidissima evoluzione, sta progressivamente ridefinendo i confini tra i settori e aprendo nuove opportunità di crescita.

Ferrari: una storia di posizionamento strategico di successo

Uno degli esempi più emblematici di ridefinizione del settore di appartenenza è rappresentato da Ferrari .

  • – Dal settore automobilistico al lusso: Quando Ferrari si è quotata in borsa, ha saputo comunicare agli investitori di essere, prima di tutto, un marchio di lusso e solo secondariamente un produttore automobilistico. Questa mossa, nata da una straordinaria intuizione di Sergio Marchionne, ha permesso all’azienda di posizionarsi in un segmento con multipli di mercato significativamente più alti rispetto al semplice settore automotive.
  • – Benefici in termini di valutazione: Il mercato del lusso è tradizionalmente caratterizzato da margini elevati, esclusività e fedeltà del cliente a un marchio. Tutti questi fattori hanno concorso a una valutazione di borsa più elevata e, in ultima analisi, a una capitalizzazione maggiore.
  • – Evidenza empirica: il comparto del lusso ha storicamente mostrato una resilienza notevole anche in periodi di contrazione economica, consentendo ai brand di fascia alta di mantenere premium price e margini più robusti.

settore
Luxottica: dalla produzione di occhiali al medtech

Un secondo caso emblematico è EssilorLuxottica, gruppo leader mondiale nella produzione e nella distribuzione di occhiali, che ha intrapreso un percorso evolutivo orientato verso il settore med-tech :

  • – Innovazione tecnologica nei dispositivi: L’evoluzione dei dispositivi indossabili (wearable) e il potenziale di fusione tra occhiali e dispositivi medicali (smart Glasses con funzionalità di diagnostica, telemedicina, ecc.) stanno spingendo Luxottica a investire in ricerca e sviluppo in ambito sanitario.
  • – Prospettive di mercato: Il settore medtech mostra tassi di crescita superiori al mercato tradizionale dell’ottica, oltre a beneficiare di una domanda destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione e la crescente attenzione alla salute visiva.

Questo passaggio dal mero “occhiale di design” al “dispositivo medico e di monitoraggio” proietta Luxottica in una sfera di maggior valore aggiunto, premiata dalla borsa con multipli più interessanti.

Milleri lo chiarisce bene in una recente intervista al Sole24Ore: «In tre anni il valore di Delfin è raddoppiato, l’aumento è 60 miliardi» «Sempre più investitori e partner ci guardano con una nuova lente, quella legata al med-tech e allo smart eyewear, parole entrate in poco tempo nel linguaggio comune di EssilorLuxottica»

La domanda provocatoria di Restartup: “Sai in quale settore operi?”

Nel mio progetto Restartup , rivolto agli imprenditori, pongo spesso una domanda che potrebbe sembrare scontata, ma è in realtà profondamente trasformativa:

“Siete davvero sicuri di sapere in quale settore operare?”

La tecnologia sta impattando e riconfigurando ogni confine tradizionale: dalla produzione manifatturiera ai servizi, ogni modello di business rischia di venire radicalmente modificato dall’ingresso di nuove soluzioni digitali, dirompenti o complementari.

Perché è importante ridefinire il proprio settore

  • – Reputazione e molteplicità di mercato: Essere percepiti come parte di un comparto più redditizio o in crescita può incrementare notevolmente la valutazione da parte degli investitori.
  • – Capacità di attrarre risorse: Identificarsi con un settore innovativo che attrae talenti, capitali e partnership.
  • – M&A trasformativo: Un’operazione di M&A diventa “trasformativa” quando aiuta l’azienda a ridefinire il proprio core business e/o a conquistare nuovi mercati in rapida espansione, sfruttando competenze e risorse complementari.

Come identificare il “vero” settore di appartenenza

  • – Analisi di mercato estesa: Valutare non solo i concorrenti attuali, ma anche le aziende che potrebbero entrare nel proprio ambito grazie a tecnologie convergenti.
  • – Individuazione delle sinergie digitali: Il digitale può aprire nuovi fronti di business (dati, piattaforme, algoritmi di intelligenza artificiale, e così via).
  • – Comprensione della value proposition: I clienti non acquistano semplicemente un “prodotto”, ma un insieme di valori funzionali ed emozionali che il prodotto veicola.

Conclusioni e prospettive future

La ridefinizione del settore di appartenenza non è un mero esercizio accademico, ma una componente strategica essenziale per cogliere le opportunità offerte dall’innovazione e dal mercato dei capitali. I casi di Ferrari e Luxottica dimostrano chiaramente che ripensare l’identità della propria impresa può sbloccare potenziali di crescita inattesi e rendere più efficaci le operazioni di M&A un carattere trasformativo.

In Restartup , ho voluto sottolineare proprio questo aspetto: l’urgenza per le aziende di chiedersi “dove stiamo andando?” e “quale tecnologia ci permetterà di arrivarci?” . La risposta a queste domande porta spesso a soluzioni di crescita non convenzionali, capaci di ridefinire il core business e aprire nuovi mercati.

Il futuro appartiene alle imprese che sapranno posizionarsi nel mercato in modo dinamico, ibridando settori tradizionali con tecnologie emergenti e sfruttando la leva dell’M&A per accelerare questa trasformazione.