AI e lavoro: gli agenti stanno già arrivando. Siamo pronti?

scritto da il 14 Febbraio 2025

Post di Agnese Vellar, Marketing Manager, Orbyta Tech

Il 2025 è l’anno degli agenti: una nuova generazione di tecnologie di intelligenza artificiale generativa (GenAI) che, oltre a produrre contenuti in modo automatico, esegue azioni e prende decisioni in modo autonomo.

Ci stiamo quindi avvicinando a un futuro in cui l’interazione quotidiana nel luogo di lavoro non sarà solo con colleghi umani ma anche artificiali. Un cambiamento che ridefinisce le dinamiche relazionali e di fiducia all’interno delle organizzazioni, aprendo scenari che ancora non sono stati né progettati né immaginati. In questo articolo metterò in evidenza la necessità di attuare strategie che consentano lo sviluppo di un AI mindset e di applicare metodi di Futures Thinking per consentire ai team di immaginare un futuro di collaborazione tra persone e agenti.

Dai chatbot che creano contenuti agli agenti che compiono azioni

Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un’evoluzione senza precedenti degli strumenti di intelligenza artificiale. Nel 2023 le persone hanno iniziato ad utilizzare a scopi personali e di sperimentazione chatbot basati su tecnologie di AI generativa (GenAI) in grado di produrre contenuti in modo simile a quanto potrebbe fare un essere umano. Nel 2024 i chatbot sono stati adottati massivamente anche nel contesto lavorativo; in Italia, ad esempio, più della metà delle grandi aziende ha acquistato licenze di tool come ChatGPT e Microsoft Copilot (Osservatorio Intelligenza Artificiale, 2025).

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La prospettiva dell’avvento di un’era degli agenti inserisce un’ulteriore dimensione di complessità che non è solo tecnologica, ma tocca dinamiche relazionali. (Immagine generata con AI)

Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 i principali player tecnologici hanno lanciato una nuova generazione di chatbot, detti “agenti”, che saranno in grado non solo di interagire con le persone attraverso conversazioni basate su linguaggio umano, ma anche di ragionare, compiere azioni e prendere decisioni. Questi strumenti promettono di gestire interi processi in autonomia, come ad esempio organizzare un viaggio: l’agente può raccogliere informazioni, confrontare le opzioni, decidere la migliore e acquistare i biglietti necessari.

L’importanza di un AI mindset per affrontare l’AI anxiety

Nel contesto lavorativo l’adozione della GenAI ha portato da un lato le persone a percepire un aumento della produttività, dall’altro ad avere timori in relazione alla velocità della sua evoluzione e al potenziale impatto in termini di qualità dell’output e di obsolescenza del proprio lavoro, tanto da generare una vera e propria AI anxiety (EY, 2023).

Per consentire alle persone di essere ricettive e flessibili al cambiamento, le organizzazioni devono coltivare forme di mindset basate su apertura all’incertezza, al miglioramento personale, alla sperimentazione, alla collaborazione, e con una visione ottimistica del futuro (PWC, 2024). Anche per questo, tra le 5 competenze più richieste del 2025 da parte dei manager ci sono il pensiero analitico, l’agilità, la leadership, il pensiero creativo e la motivazione (World Economic Forum, 2025). Oltre a questo, è fondamentale il pensiero critico per mantenere una capacità cognitiva e decisionale indipendente e relazioni umane autentiche (Hoque, 2025).

Orientamento positivo verso il futuro, creatività e pensiero critico

Le ricerche e le riflessioni sull’impatto dell’AI nelle organizzazioni evidenziano chiaramente l’importanza di investire nello sviluppo di quello che possiamo definire un “AI Mindset”: un atteggiamento mentale con un orientamento positivo e proattivo nei confronti del cambiamento e dell’incertezza a partire dal quale sviluppare competenze di pensiero critico, empatia e creatività.

L’AI mindset e le soft skill che lo caratterizzano possono essere sviluppate applicando le tecniche di Futures Thinking o “pensiero futuribile”; si tratta di una metodologia nata con l’obiettivo non di prevedere il futuro, ma di immaginare possibili scenari desiderabili e orientare l’azione per renderli possibili (McGonigal, 2022). Nella sua pratica lavorativa, il futurologo professionista cerca nel presente i segnali di cambiamento e immagina possibili scenari proiettati nel futuro (spesso a 10 anni) ipotizzando cambiamenti radicali che ad oggi sembrano impossibili.

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La prospettiva dell’avvento di un’era degli agenti inserisce un’ulteriore dimensione di complessità, che va a toccare dinamiche relazionali e di fiducia (Immagine generata con AI)

Questo processo esercitato dal futurologo professionista può essere in realtà adottato come “pensiero futuribile” da qualunque persona per sviluppare soft skill utili a gestire il cambiamento. In particolare, studi scientifici hanno dimostrato che il pensiero futuribile può rafforzare percorsi neurali che aumentano la speranza, la creatività e la resilienza allo stress. Inoltre, l’esercizio del pensiero futuribile consente di sviluppare lo scetticismo pratico, un atteggiamento che controbilancia la tendenza naturale ad essere travolti dall’hype del cambiamento applicando il pensiero critico.

Il pensiero futuribile nelle organizzazioni

Abitiamo in un contesto organizzativo in rapido cambiamento, in cui le persone vivono in pochi mesi cambiamenti tecnologici che in precedenza richiedevano anni a una velocità a cui la mente umana non è abituata e che genera nuove forme di ansia. La prospettiva dell’avvento di un’era degli agenti inserisce un’ulteriore dimensione di complessità che non è solo tecnologica e di processo ma va anche a toccare dinamiche relazionali e di fiducia. Integrare il pensiero futuribile nelle organizzazioni consente di individuare in modo più rapido i cambiamenti, orientare l’agire personale e i progetti professionali in modo strategico verso futuri desiderabili e, più in generale, reagire in modo non traumatico alle novità valutando i rischi con consapevolezza ma anche ottimismo per trovare un maggiore equilibrio tra preoccupazioni e speranza per il futuro.

RIFERIMENTI

EY, 2023, AI Anxiety in Business Survey

Osservatorio Intelligenza Artificiale

World Economic Forum, 2025, Future of Jobs Report

PWC, 2024, What is your workforce AI mindset? 

Faisal, Hoque, 2025, TRANSCEND: Unlocking Humanity in the Age of AI

McGonigal, Jane, 2022, Immagina. Giochi, scenari e simulazioni per prepararsi al futuro e coltivare l’ottimismo urgente