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Affitti turistici: è Bali il prossimo Eldorado? Le cose da sapere
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Post di Michele Porinelli e Francesca Rizzo, founder di Bali Holiday Properties –
L’Indonesia, da grande economia emergente, è destinata a diventare nel 2050 la quarta potenza mondiale per prosperità economica, secondo le previsioni di Pwc.
In questo contesto, Bali si sta affermando come una delle destinazioni più ambite e redditizie per gli investitori internazionali. A trainare questa crescita è il settore turistico, che ha registrato nel 2023 una spesa di 73 milioni di euro, con un incremento annuo del 10%, secondo Bankitalia e ENIT. Bank Indonesia ha comunicato che Bali, solo nella prima metà del 2024, ha attratto Investimenti Diretti Esteri (IDE) per un totale di 710,2 milioni di dollari, quasi l’87% del totale IDE del 2023, che ammontava a 808,49 milioni di dollari.
Per rispondere all’aumento dei visitatori, inoltre, sono previsti importanti investimenti infrastrutturali, tra cui la costruzione di un nuovo aeroporto internazionale, nella zona settentrionale di Bali. Con un costo stimato di circa 3 miliardi di dollari, servirà oltre 30 milioni di passeggeri all’anno.
Gli affitti brevi, i rendimenti, il quadro geopolitico
Il mercato turistico costante durante tutto l’anno, il clima tropicale, l’ospitalità locale e le bellezze paesaggistiche e culturali, insieme all’attuale stabilità socio-politica (pur in un contesto locale, regionale e globale dagli equilibri imprevedibili, NdR), fanno di Bali un luogo molto desiderabile per chi intende investire nel settore degli affitti turistici.
In particolare, sono gli affitti brevi a garantire rendimenti significativamente più alti rispetto a quelli a lungo termine: durante l’alta stagione, molti proprietari riescono a coprire le spese annuali con solo pochi mesi di affitto. A confermarlo è AirDna, la piattaforma fondata da Airbnb, Booking e Vrbo, che nomina Bali come destinazione più redditizia al mondo per gli investitori immobiliari. Nel corso dell’ultimo anno, i rendimenti sono aumentati del 13%, con una media annua di quasi 40.000 dollari.
Prima capire bene le regole sugli affitti turistici
Prima d’investire, è fondamentale comprendere le normative indonesiane sugli affitti turistici. Gli stranieri, in Indonesia, non possono essere direttamente proprietari di terreni o immobili, mentre è loro consentito acquistare dei diritti d’uso (leasehold) per periodi definiti.
Non è concesso, inoltre, mettere a reddito la proprietà, mentre è possibile utilizzarla unicamente a uso personale. In ottica di un investimento immobiliare da remoto, quindi, è necessario affidarsi ad aziende locali o a società incorporate in Indonesia, che gestiranno per conto dell’investitore tutte le pratiche burocratiche. L’alternativa è aprire una posizione fiscale localmente, ma in quest’ultimo caso andrebbe valutata la doppia tassazione (italiana e indonesiana) oltre a essere necessaria la presenza fisica in Indonesia, per espletare tutte le pratiche burocratiche previste.
Puntare sulle mete emergenti
Per la gestione dell’investimento, quindi, è fondamentale affidarsi a una società locale dal business consolidato, che possa supportare l’investitore in numerose attività cruciali: dalla scelta della proprietà, alla trattativa, fino alla sua gestione e messa a reddito. Ma dovrà occuparsi anche di altri aspetti fondamentali per la buona riuscita dell’investimento come la gestione delle attività di marketing, delle prenotazioni, della manutenzione e pulizia, fino all’accoglienza e gestione degli ospiti, passando per l’assistenza legale e l’ottemperanza di tutte le questioni normative locali.
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A Bali mercato turistico costante durante tutto l’anno (Designed by Freepik)
Infine, anche l’individuazione di mete promettenti risulta importante: a Bali, le zone turistiche più gettonate, come Seminyak, Ubud, Canggu e Uluwatu, sono garanzia di avere un flusso costante di turisti, ma è possibile puntare su zone emergenti, dalle alte potenzialità di sviluppo, che garantiscono prezzi d’acquisto sicuramente più interessanti.